Vanoli guida il Venezia in Serie A: lagunari trascinati da Pohjanpalo

Il Venezia è tornato in Serie A dopo due anni di Serie cadetta: il lagunari guidati da Vanoli e Pohjanpalo hanno saputo ottenere la promozione grazie alla successo nella finale playoff contro la Cremonese

Francesco Mazza A cura di Francesco Mazza

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Due anni dopo la retrocessione maturata per via dell’ultimo posto in classifica in Serie A, il Venezia è pronto a tornare nell’elite del calcio italiano. Decisiva per i lagunari la finale playoff vinta contro la Cremonese, battuta al ritorno per 1-0 grazie alla rete di Gytkjaer. Il pareggio 0-0 ottenuto nel match d’andata aveva infatti permesso alla formazione di Vanoli di poter avere due risultati su tre a disposizione vista la miglior posizione in classifica nella stagione regolare.

Al Penzo il Venezia non ha fallito l’appuntamento più importante facendo scatenare i tifosi presenti allo stadio e quelli che si sono goduti da casa questo traguardo. In soli due anni i veneti hanno dovuto attraversare diverse difficoltà, soprattutto quando all’inizio della passata stagione la graduatoria recitava penultimo posto con una squadra in piena crisi. Il primo step per far risorgere i lagunari è stato dunque l’ingaggio di Vanoli che dal suo arrivo è riuscito a far voltare pagina fino a diventare l’artefice di questa promozione.

Venezia, una promozione targata Vanoli

Il 7 novembre 2022 è il giorno dell’inizio della risalita del Venezia. In sostituzione dell’attuale tecnico Andrea Soncin, viene infatti chiamato Paolo Vanoli, che recupera una squadra quasi totalmente allo sbaraglio ed in piena crisi tecnica, portandola addirittura fino all’ottavo posto in campionato, conquistando degli insperati playoff che poi si concludono subito al primo turno per mano del Cagliari, poi vincitore.

A distanza di un anno questa volta l’impresa al tecnico di Varese riesce, dopo una cavalcata in cui non sono sicuramente mancati i momenti difficili. Il finale di regular season non è stato sicuramente dei più brillanti, con le due sconfitte rimediate nelle ultime tre giornate che hanno impedito di guadagnarsi la qualificazione diretta, dovendo così passare dalle mille insidie dei playoff.

Fondamentale è stato quindi il ruolo di Vanoli, capace di compattare ancora una volta il gruppo e di portarlo a disputare una post season praticamente perfetta. Nella semifinale contro il Palermo infatti il Venezia si impone sia all’andata che al ritorno dimostrando tutta la propria superiorità e rimarcandola anche nel doppio confronto in finale con la Cremonese, mantenendo la porta inviolata in entrambe le sfide.

Dall’esordio amaro contro la Reggina, con la sconfitta per 2-1, Vanoli è dunque riuscito a ribaltare il mondo Venezia, affidandosi a precise idee di gioco, con il suo 3-5-2 in grado di esaltare le caratteristiche della propria rosa e di far brillare i maggiori talenti. Non a caso ora il tecnico viaggia verso un ulteriore salto di qualità, con ad attenderlo la panchina del Torino, che avrebbe deciso di puntare su di lui per sostituire Ivan Juric.

I top dei lagunari: il re è Pohjanpalo

La cavalcata del Venezia ha visto nel tecnico Vanoli il proprio leader, capace di creare un gruppo solido e unito, in cui ci sono stati protagonisti di spicco che hanno saputo essere decisivi nei momenti più importanti della stagione. Parlando di incisività e capacità di essere determinante nei momenti cruciali, il primo nome che viene in mente è quello di Joel Pohjanpalo. L’attaccante finlandese è stato l’assoluto trascinatore dei lagunari, in grado di segnare ben 22 reti in stagione – 19 lo scorso anno – diventando il punto di riferimento imprescindibile.

Nonostante non sia mai andato in rete nelle quattro partite dei playoff, il classe ’94 non può non essere l’uomo copertina di questa stagione. La sua costante presenza in area di rigore avversaria e capacità di tuffarsi sulle palle vaganti grazie ad un innato fiuto del gol, sono state l’arma in più del Venezia. Questo sue rendimento gli ha permesso di aumentare il proprio appeal a livello di mercato, con alcune squadre di Serie A che avrebbero già mostrato interesse, mentre i tifosi arancioneroverdi si aggrappano alla speranza di vederlo ancora difendere i propri colori.

Oltre a Pohjanpalo, come non nominare poi l’uomo della promozione, ovvero Christian Gytkjaer che ha siglato la rete decisivo nella finale di ritorno. Fondamentale però non sono stati solamente i 13 gol messi a referto, ma anche l’esperienza portata a tutta la rosa, sulla quale Vanoli ha fatto grande affidamento, come dimostra la titolarità nella decisiva gara con la Cremonese. Spostandoci dall’attacco al centrocampo, una menzione d’onore va fatta a Tessmann, la mente del Venezia che ha saputo essere decisivo anche in zona gol.

Sono state ben 7 infatti le reti siglate dello statunitense classe 2001 che è stata la vera scoperta di questa stagione, con il tecnico dei lagunari che gli ha affidato le chiavi della squadra, venendo ripagato con una notevole costanza di rendimento, soprattutto per un giocatore decisamente giovane e che potrebbe avere davanti a sé un’importante carriera.

I perni della difesa sono stati invece Giorgio Altare e Marin Sverko. Il primo, arrivato in prestito dal Cagliari dove non era riuscito a mettersi in mostra, ha saputo imporsi ed essere anche spesso importante con i suoi gol sugli sviluppi di palle inattive, ben 4 in stagione. Per il centrale croato invece una stagione senza acuti personali, ma con una costanza decisamente invidiabile senza commettere errori grossolani. A concludere la carrellata di top c’è senza ombra di dubbio l’estremo difensore Jese Joronen, che ha garantito sicurezza tra i pali, dimostrandosi una vera e propria garanzia.

I flop dei lagunari

In una stagione che ha regalato grandi soddisfazioni, trovare dei veri e propri flop non è semplice. Tutta la rosa del Venezia ha saputo dare il proprio contributo, con un rendimento che per tutti è stato più o meno secondo le aspettative. Vista anche la sua esperienza internazionale, a non incidere come avrebbe potuto è stato Denis Cheryschev, che ha totalizzato solamente 9 presenze, di cui solamente una dal primo minuto.

Nel reparto offensivo a non trovare grande spazio è stato anche Marco Olivieri, arrivato in prestito dalla Juventus Next Gen, che ha siglato una sola rete in campionato, comunque decisiva per battere il Pisa con un gioiello da fuori area. Tra i titolari fissi di Vanoli, qualcosa di più ci si sarebbe potuto aspettare da Zampano, che ha però saputo farsi notare per la sua esperienza ed ha chiuso l’anno con una sola rete all’attivo e quattro assist.

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