L’Italia chiamò, Frattesi batte la Bosnia: certezze e problemi verso l’Europeo

Vittoria per l'Italia nell'ultimo test match contro la Bosnia prima dell'esordio all'Europeo in Germania: da Frattesi a Donnarumma, passando per Chiesa e Scamacca, le certezze azzurre ci sono, esattamente come i problemi che Spalletti dovrà eliminare il prima possibile

Lorenzo Zucchiatti A cura di Lorenzo Zucchiatti

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Quasi riusciamo a vedervi. Siete sul vostro divano, avete appena finito di vedere l’Italia, e ripensando a queste due amichevoli faticate a farvi un pensiero su cosa ci riservi il futuro. Se qualcuno vi chiedesse adesso: “Allora, come la vedi per l’Europeo?“, siamo pronti a scommettere che allarghereste le braccia, insieme ad un espressione del volto perplessa, di chi sa che qualcosa di buono c’è in questa Nazionale, ma che in fondo non crede veramente nel miracolo finale.

Eppure fateci caso, è sempre così. Sarà ormai qualcosa di insito nella nostra natura di italiani, ma l’avvicinamento ad una grande manifestazione è sempre accompagnata da quella sensazione di rassegnazione, quel sentimento che ci fa credere di non avere speranze. Uno stato d’animo che abbiamo avuto però anche quando poi l’impresa è stata confezionata o sfiorata, nel 2006 con Lippi, nel 2016 con Conte, nel 2021 con Mancini.

La vittoria sulla Bosnia, un avversario oggettivamente mediocre, legittima il pubblico ad avere qualche perplessità, su un’Italia che presenta ancora più di un angolo da smussare, in poco tempo a disposizione. Tante però anche le cose positive, dal modulo a Donnarumma e Frattesi, per una squadra che sembra stia prendendo piano piano fiducia. Fin qui abbiamo parlato più di sensazioni che di fatti e analisi: quali sono certezze e problemi che gli Azzurri hanno esposto verso l’Europeo?

Italia da 3-4-2-1: muro Donnarumma, Frattesi il bomber

Le sfide con Turchia e Bosnia hanno anzitutto messo in evidenza un fatto notato da tutti gli addetti ai lavori: è un’Italia da 3-4-2-1. La difesa a quattro provata nel primo tempo contro la squadra di Montella è stata un fiasco, mentre la soluzione a tre, tanto in quella seconda frazione quanto contro i balcanici, ha permesso agli Azzurri di far girare molto meglio la palla, trovare migliori linee di passaggio e creare più grattacapi alle difese avversarie.

Pallino del gioco che resta più in mano ai nostri insomma, proprio come vuole Spalletti, orientato dunque a confermare anche all’Europeo tale sistema di gioco. Nel match del Castellani con la Bosnia sono poi saliti in cattedra alcuni interpreti, il primo dei quali è sicuramente Davide Frattesi: grinta e corsa da vedere per il centrocampista dell’Inter, inserimenti capaci di mandare in confusione qualsiasi difesa ed anche bomber che non t’aspetti.

In campionato quest’anno, quasi sempre da subentrato, la media è di un gol ogni 156′, e in Nazionale i dati sono ancora più sorprendenti: 5 reti in 15 gare (da quando ha esordito è il miglior marcatore degli Azzurri), 4 nelle 9 partite sotto la gestione Spalletti, deciso a ritagliargli un ruolo primario in Germania. Accanto a Frattesi anche un Gigio Donnarumma in grande spolvero, con con la strepitosa parata su Hajradinovic dopo pochi minuti per rispondere alle critiche di chi vorrebbe Vicario titolare.

Chiesa di nuovo al centro del villaggio, Scamacca non è Retegui

Non solo Frattesi e Donnarumma, posto che se la sfida con la Bosnia era utile per avere riposte da Chiesa e Scamacca queste sono arrivate. Appare sempre più evidente come il nostro Europeo sia nelle mani di questi due giocatori, che possono farci sognare dovessero azzeccare il mese giusto. l’esterno della Juventus è la luce della Nazionale, l’unico che, ovunque su trovi, punta l’uomo per creare superiorità numerica e creare un’occasione da gol.

L’assist per il gol di Frattesi è di pregevole fattura, e tutta Italia si augura che il livello di forma resti tale o salga ancora, per il giocatore che, come fu nel 2021, deve essere messo di nuovo al centro del villaggio. E poi c’è il numero 9, colui che deve portarci i gol. Non se la prenda a male il generoso attaccante del Genoa, ma Scamacca non è Retegui, e si è visto.

Più movimento, più possibilità per la squadra di appoggiarsi al suo fisico, più talento, come nella giocata di tacco per liberare in area Frattesi, ed anche più occasioni da rete avute, che uno come lui però non deve fallire. Insomma, i motivi per essere fiduciosi ci sono per quanto un 1-0 sulla Bosnia non vada accolto come la vittoria della coppa del Mondo, per un’Italia che ha certamente della lacune.

Buongiorno e Calafiori, gli errori si pagano

È in effetti arrivato il secondo clean sheet in altrettante amichevoli, ma anche oggi qualche errore di troppo dietro si è visto. Buongiorno e Calafiori si sono resi protagonisti di un primo quarto d’ora di chi sente il peso della maglia azzurra, fatto di imprecisioni di passaggio e chiusura che potevano costare caro, non fosse stato per Donnarumma.

Con l’andare della gara entrambi si sono sciolti, ma gli errori si pagano, o meglio, si pagheranno quando la posta in palio sarà più alta, il pallone peserà molto di più rispetto ad un amichevole con la Bosnia e gli avversari saranno più forti. È probabile che all’esordio all’Europeo Spalletti si possa affidare a due come Mancini e Bastoni, più esperti a livello internazionale, ma c’è bisogno che tutti alzino il livello delle loro prestazioni, compresi i vari Cambiaso, Dimarco e Jorginho.

In generale dunque è un’Italia che, in certi tratti della gara, commette errori di passaggio banali e si consegna al ritmo dell’avversario, cosa che, con Albania, Spagna e Croazia, rischia di diventare letale. Non resta che aggrapparsi a ciò che di buono si è visto, ai Donnarumma, Frattesi, Chiesa, Scamacca, e ad uno Spalletti che è l’uomo migliore per provare a compiere un miracolo all’Europeo. Pochi giorni ci separano dall’esordio; l’Italia chiamò, con il popolo azzurro pronto a rispondere.

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