🔮 Juventus come l’Araba Fenice: Allegri svela il segreto

Come una vera e propria Araba Fenice la Juventus espugna la semifinale di andata contro la Lazio, made in Coppa Italia: Allegri nel post gara svela il segreto della vittoria, facendo ancora una volta mobilitare il sentiment del popolo bianconero

Federica Concas A cura di Federica Concas

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Proprio come la leggenda dell‘Araba Fenice, la Juventus prova a rinascere dalle proprie ceneri, in un momento assai complicato della stagione ed altrettanto decisivo. L’impegno in Coppa Italia contro la Lazio, dopo la sconfitta rimediata nell’ultimo turno di campionato sempre contro i biancocelesti, rappresentava un banco di prova decisivo per Allegri e la stessa squadra.

Inutile negarlo, al centro dei riflettori anche ieri sera c’era proprio Max. Capro espiatorio di una situazione che sta allertando tifosi e società. Anche se è bene ricordare come i piani alti non abbia mai messo in dubbio l’operato di Allegri. Una circostanza che non è affatto piaciuta ai tifosi, scatenando una diatriba che rischia di protrarsi fino a fine stagione.

Poiché la vittoria della Juventus contro la Lazio, per quanto potrebbe risultare importante, non rappresenta tuttavia una garanzia. Troppo presto parlare di rinascita anche se è pur vero che una scossa in un momento così decisivo, seppur difficile, era necessaria. E Allegri nel post gara ha svelato il segreto: correre verso la porta avversaria. Solo questo?

Massimiliano Allegri, Juventus
Massimiliano Allegri, Juventus @Twitter

Il futuro di Allegri

Il futuro di Allegri è tutt’oggi un grande punto interrogativo. Da colonna portante nei momenti positivi a vero e proprio bersaglio nei diversi passi falsi. Il tecnico della Juventus, vuoi o non vuoi, si è sempre addossato gioie e dolori, soprattutto quest’anno. In una stagione partita in modo discreto ma che a metà percorso ha registrato un vigoroso declino.

I numeri infatti parlano chiaro: nelle ultime 9 partite Allegri ha vinto solo una volta, 3-2 contro il Frosinone, perdendone ben 4 volte con Inter, Udinese, Napoli e Lazio e pareggiandone altrettante con Empoli, Verona, Atalanta e Genoa. Dati allarmanti per la Juventus e lo stesso percorso in Champions League, caratterizzato da una classifica assai corta.

Partono proprio da quest’ultima considerazioni i dubbi relativi al futuro del tecnico bianconero anche se è bene ricordare come Allegri da sempre rappresenti il protagonista per eccellenza ai problemi riscontrati dalla Juventus. Timoniere di una panchina che negli ultimi anni della sua gestione ha registrato numerosi grattacapi. Tra cui le problematiche extracalcistiche.

L’ipotesi stessa che il timoniere della panchina potesse lasciare anticipatamente la guida della Juventus nei prossimi giorni aveva già aperto il toto nomi circa un palpabile sostituto. Tuttavia, oggi più che mai, il futuro di Allegri per lo meno per quanto concerne la stagione attuale non è indubbio. Una prerogativa che pronta a cambiare scenario a fine annata.

Infatti, indipendentemente da come terminerà la stagione, una cosa è certa: Allegri lascerà la Juventus. E se non sarà la società a dare in ben servito al tecnico sarà lo stesso Max a salutare. Tra cifre e dettagli è fondamentale soffermarsi sulla situazione contrattuale di Allegri. Quest’ultima spiega da sé il perché l’allenatore toscano non ha ancora tirato i remi in barca.

Cristiano Giuntoli, Juventus
Cristiano Giuntoli, Juventus @Twitter

Cifre e dettagli

Un ambiente incandescente e a tratti incontenibile. I tifosi sono spaccati a metà. Tra chi chiede l’esonero di Allegri e chi difende il tecnico a spada tratta. Tuttavia, l’addio o meno di Allegri affonda le radici sullo stesso contratto che lega il tecnico alla Juventus. Una condizione che, attestati di stima a parte, sta condizionando le scelte della società.

Infatti, la diatriba sul futuro di Allegri dipende principalmente dal contratto in essere del tecnico con i bianconeri. Un accordo che obbliga la Juventus a lasciare Max in panchina, pena 7 milioni netti di ingaggio a stagione fino alla prossima. Decidere di esonerarlo significherebbe dunque dover sostenere lo stipendio un altro anno con nelle spalle il costo per l’altro allenatore.

Proprio per questo, nonostante clamori e critiche, Allegri siede ancora nella panchina bianconera. Con l’addio smentito dalla società che ha sempre sottolineato la fiducia nei confronti del tecnico. Una questione che non può essere presa sottogamba. Poiché i problemi finanziari della Vecchia Signora rappresentano ancora il tema caldo della stagione.

Il futuro di Allegri tuttavia appare in bilico per una moltitudine di questioni. In primis dettagli e cifre di un contratto che la Juventus vorrebbe preservare. Solo un accordo tra tecnico e società potrebbe smuovere le acque. Quest’ultimo che non dovrebbe accadere prima di fine stagione. Un patto inesorabile tra il toscano e Giuntoli, volto a preservare ambedue le parti.

Massimiliano Allegri, Juventus
Massimiliano Allegri, Juventus*

Allegri a metà

La vittoria giunta nella serata di ieri, martedì 2 aprile, contro la Lazio è importante per la Juventus, anche se tuttavia gli animi sono Allegri a metà. Una frangia dei tifosi bianconeri continua a criticare aspramente il tecnico. Mentre l’altra viceversa afferma che le responsabilità non siano solo ed esclusivamente del tecnico ma della società.

Una diatriba che racconta come negli ultimi tre anni l’ambiente in casa Juventus segua sempre una costante. Ovvero, le difficoltà della squadra e della stessa società di riuscire a terminare il campionato senza grandi grattacapi. Con le questioni extra calcistiche che hanno fatto da sfondo e che continuano a caratterizzare un percorso in cui si è Allegri solo per metà.

Proprio in un momento così, assai complesso, quel che maggiormente emerge è infatti la scarsa fiducia che spesso si è riversata sulle scelte del tecnico. Basta aprire il web per capire come i tifosi talvolta abbiano etichettato la figura dell’allenatore come capro espiatorio degli insuccessi bianconeri. Tuttavia, una cosa è certa: Allegri divide, nel bene e nel male.

In tal senso, è fondamentale prendere atto di quest’ultima considerazione. Anche perché il percorso del toscano nella panchina della Juventus è stato viziato da tutta una serie di elementi che non hanno permesso allo stesso Allegri di poter vivere stagioni tranquille. Ma di ritrovarsi ad inizio annata, puntualmente, con problematiche esterne che si ripercuotono sul campo.

Il doppio volto di una medaglia in cui non si può essere pro o contro Allegri, ma più che altro divisi a metà. Tra chi imputa al tecnico la scarsa capacità di mettere in campo la squadra e chi incolpa la società di non avere fatto scelte giuste, anche in ottica mercato. Il mondo del web è dunque spaccato. Un po’ come la Juventus, alla costante ricerca di continuità e solidità.

Il sentiment dei tifosi

A spiegare meglio gli umori post Juventus-Lazio è inesorabile il giudizio del web. Sentiment diverso a quello espresso dopo la sconfitta rimediata dai bianconeri all’Olimpico. Attraverso la presenza di tweet che inaspettatamente sono andati a capovolgere in toto l‘hashtag che ancora oggi è tra le parole maggiormente in tendenza: #allegriout.

Non che le critiche nei commenti non siano state presenti, anzi. Ma in generale, il sentiment del popolo del web ha virato verso un nuovo pensiero. Dove ad emergere sono i commenti tweet pro Allegri. Dopo appena pochi giorni dalla sentenza che gli stessi internauti avevano decretato post sconfitta dell’Olimpico. Indice di quanto il popolo bianconero sia effettivamente diviso.

Tra chi ama a prescindere la figura di Allegri, vittima delle scelte e non scellerate della società. E chi grida a gran voce una decisione che la Juventus stenta a prendere. Tuttavia, quel che emerge è la grande responsabilità che viene affibbiata al tecnico, nel bene e nel male. Protagonista di gioie e dolori, capace di attirare a sé i dubbi dell’ambiente.

Quesiti che stentano a trovare una via d’uscita per la stessa cronaca sportiva. Divisa tra indiscrezioni di esonero imminenti a inaspettati dietrofront con il tecnico al timone della panchina anche nel prossimo anno. Una vera e propria telenovela parallela con a capo la i capi saldi della Juventus. Non è che anche la dirigenza è spaccata a metà proprio come il web?

Esultanza Juventus
Esultanza Juventus (profilo ufficiale @Twitter Juventus)

Verso la ripresa

Il match contro la Lazio, made in Coppa Italia, ha raccontato tanto. Ma specialmente la possibilità che la Juventus possa registrare un’importante ripresa. In particolare è stato il secondo tempo ad essere foriero di indicazioni incoraggianti. Minuti in cui i bianconeri hanno giocato ad essere la vera Vecchia Signora. Con a capo due gol significativi.

Autori della pseudo ripresa della Juventus Vlahovic e Chiesa, due figure per motivi diversi centrali per descrivere i limiti registrati in attacco. Quest’ultimi colonna portante delle difficoltà registrate dai bianconeri. Infatti, la questione offensiva rappresenta un cruccio molto spesso oggetto di critiche e che non può certamente passare inosservato.

Il problema offensivo sta caratterizzando la Juventus degli ultimi anni, una squadra che stenta a registrare numeri importanti e decisivi davanti alla porta. Una circostanza che coinvolge anche due nomi che per motivazione e ruoli diversi non hanno in realtà espresso il loro valore come dovuto. Vlahovic e Chiesa infatti rappresentano solo la punta di un iceberg.

La parte più alta da cui la Juventus ha iniziato un lungo declino, seppur per motivazioni diverse. Da un lato, ci sono le performance di Vlahovic. Il croato da giocatore imprescindibile ha spesso impersonato il ruolo anche di incompiuto, mettendosi sulle spalle talvolta le responsabilità dell’intero attacco. Diversa è invece la questione Chiesa.

Il numero 7, spesso protagonista ad inizio annata con la maglia della nazionale, nel ruolo affibbiatogli da Allegri ha spesso registrato difficoltà. Andando di fatto a spegnersi inesorabilmente anche con l’Italia. Il gol messo a segno contro la Lazio fa ben sperare. Anche se il percorso per vedere il vero Chiesa sembra ancora assai lungo.

Allegri e Vlahovic, Juventus
Allegri e Vlahovic, Juventus @Twitter

Vlahovic vs Chiesa

La contrapposizione tra Vlahovic e Chiesa nasce in virtù della stagione compiuta da ambedue i giocatori fino ad oggi. Determinate per diversi motivi che tuttavia saranno oggetto entrambi di valutazioni di mercato. Il croato, a differenza del collega, si è spesso rivelato decisivo. Anche se ad emergere è stata la mancanza di continuità,. Quest’ultima oggetto di critiche.

Tuttavia, l’attaccante croato è riuscito talvolta a sbrogliare la matassa, ragion per cui ha comunque registrato anche pareri e giudizi positivi. Viceversa, la questione Chiesa è maggiormente complessa e parte da un presupposto assai più complesso che abbraccia diverse variabili. A partire dalla posizione in campo fino alla questione rinnovo.

La stagione disputata da Chiesa è da dimenticare. Raramente o per meglio dire mai decisivo, il numero 7 è spesso apparso fuori forma o, comunque, una parte estranea al modulo tattico. La stessa posizione spessa concessa da Allegri non ha certamente facilitato il giocatore, che non è riuscito a mettere a disposizione a pieno le proprie qualità.

Il discorso rinnovo, seppur in minore parte, ha poi caratterizzato gli stessi umori. Infatti, la precarietà del futuro, come risaputo, non è mai un elemento a favore specialmente per un giocatore non al massimo della forma. Quel che è accaduto in casa Napoli ad inizio stagione ne è l’esempio. Un elemento che potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro alla Juventus.

Allegri e Giuntoli
Allegri e Giuntoli, Juventus @Twitter

Le prossime mosse

Tutti a chiedersi quali saranno le prossime mosse. La Juventus formato secondo tempo ha impressionato in positivo lo stesso Tudor. Una squadra concreta che ha registrato ritmi di gioco intensi senza mai rischiare l’assedio della squadra avversaria. Il tanto temuto catenaccio, nella serata di Coppa Italia, ha lasciato spazio alla capacità di costruire il gioco.

Un presupposto che mancava da diverse giornate e che ha permesso alla Juventus di riscattarsi dalla sconfitta subita sempre ai danni della Lazio sabato 30 marzo. In generale, le prossime mosse di Allegri potrebbero rappresentare la scelta del tecnico di ripartire proprio dal match disputato all‘Allianz Stadium. Un secondo tempo che ha mostrato il vero volto bianconero.

Con la Juventus cresciuta a dismisura nei secondi 45′ minuti di gioco e la Lazio completamente surclassata. Tuttavia, è bene ricordare che il prossimo avversario pronto a mettere in difficoltà la squadra di Allegri sarà la Fiorentina di Italiano. Una squadra tutt’altro che semplice da superare e che già in passato ha regalato dolori ai bianconeri.

I viola vogliono assolutamente sognare un piazzamento in Europa e la Juventus, in tal senso, potrebbe rappresentare un vero e proprio pass. In virtù della crisi registrata dai bianconeri nelle ultime gare. Anche se, come sottolineato, le mosse di Allegri potrebbero coinvolgere lo spaccato della rosa che ha brillato nel secondo tempo della Lazio. Lasciando in panca altre scelte.

Infatti, l’attitudine del tecnico a cambiare formazione sta diventando oramai una consuetudine. Con Allegri intento a cercare sempre nuove importanti soluzioni. In modo tale che la Juventus riesca finalmente a risollevare la china. Un presupposto complesso che potrebbe dipendere anche dalla scelta del modulo. Nulla sarà lasciato a caso.

Cambiaso, Juventus
Cambiaso, Juventus @livephotosport

Il 3-5-2 sugli scudi

Senza ombra di dubbio, il 3-5-2 potrebbe essere il modulo di gioco prediletto. La scelte che si avvicina a sfruttare le caratteristiche dei giocatori a disposizione del tecnico. L’indicazione emersa dal secondo tempo contro la Lazio racconta di quanto tale mossa si potrebbe rivelare l’opzione migliore. A patto che siano schierati in campo i giusti interpreti.

Tra questi, dal 1° minuto di gioco anche la presenza di Cambiaso, capace di illuminare la serata all’Allianz. Il bianconero insieme a Vlahovic e Chiesa è il giocatore che maggiormente si è distinto. Protagonista nel passaggio filtrante che ne è valso il primo gol, il numero 27 si è distinto per la classe e l’attenzione che è riuscito ad avere durante l’intero match.

Assente nella gara in campionato precedente, Cambiaso si candida dunque ad occupare un ruolo di primissimo ordine nella prossima partita in scena contro la Fiorentina. Come d’altronde Vlahovic che, in precedenza assente per un problema fisico, nella serata di Coppa Italia ha rispolverato le qualità che spesso lo hanno eletto a uomo imprescindibile, decisivo.

Con il 3-5-2 sugli scudi, Allegri è pronto a dimenticare il 4-3-3 della disfatta all’Olimpico per riproporre un modulo che in passato ha regalato numerose soddisfazioni. Un test, quello contro la Fiorentina, decisivo. Non solo per gli equilibri della classifica. Ma anche per capire se la Juventus ha risollevato la china anche in campionato. Nel momento più complesso.

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