Panchina Fiorentina, Bressan in ESCLUSIVA: “Italiano ha creato un marchio, vedrei bene uno tra Palladino e Aquilani”

Nelle prossime settimane la Fiorentina dovrò andare alla ricerca di un nuovo allenatore, visto il sempre più probabile addio di Vincenzo Italiano: a parlarne in ESCLUSIVA ai nostri microfoni è stato l'ex viola Mauro Bressan

Riccardo Siciliano
4 Minuti di lettura
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Il campionato di Serie A sta per giungere al termine, così come il ciclo di diversi allenatori con i rispettivi club. Dopo un triennio fantastico, sembra ormai certo l’addio di Vincenzo Italiano alla Fiorentina a fine stagione.

Il tecnico avrebbe comunicato la sua decisione al presidente Rocco Commisso, ma ha intenzione di terminare la sua esperienza con un trofeo conquistato. Il successo ottenuto all’andata con il Club Brugge per 3-2 ha permesso alla viola di compiere un passo importante verso la finale di Conference League a Atene.

Intanto, sono iniziate a circolare diverse voci sul possibile erede di Vincenzo Italiano sulla panchina. Dalla suggestione Maurizio Sarri, passando per Raffaele Palladino, tecnico del Monza, e Alberto Aquilani, allenatore del Pisa con una esperienza nel settore giovanile della viola.

Bressan: “Italiano merita un otto pieno”

A parlare in ESCLUSIVA ai nostri microfoni della panchina della Fiorentina è stato l’ex centrocampista Mauro Bressan: “Italiano ha lasciato un segno in questi anni a Firenze, ha cambiato la rotta. Prima che arrivasse lui c’era un gioco attendista, non c’era una identità. Italiano ha creato un marchio, un modo di giocare riconoscibile. I tifosi e la società lo dovranno sicuramente ringraziare”.

Vincenzo Italiano, allenatore Fiorentina

Bilancio ampiamente positivo dunque per il tecnico: “Un bell’otto se lo merita tutto, nonostante qualche critica, è sotto gli occhi di tutti che il suo arrivo ha determinato un cambiamento di tendenza del gioco della Fiorentina e nella crescita di questa squadra, che vuole ambire ad essere una delle prima in Italia e a vincere in Europa, è stato il propulsore per cambiare l’identità della squadra. Se dovesse portare a casa una coppa il voto si alzerebbe di un punto; la Conference la meriterebbero lui, la società, i tifosi e la città di Firenze”.

Qualche dubbio invece sulle poche chance di permanenza del tecnico: “Bisogna vedere gli stimoli, bisogna capire cosa si sono detti con la società e se sono arrivati a questa decisione di abbandonare significa che sono finiti certi stimoli e certe situazioni”.

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I candidati per la panchina della Fiorentina

Bressan ha le idee chiare sull’identikit del prossimo allenatore: “Mi auguro che possa arrivare un allenatore che possa continuare il lavoro di Italiano, con schemi diversi però che crei una squadra riconoscibile, che vuole sempre giocare, possibilmente bene e che arrivi ai risultati. Sarri e Palladino mi sembrano quelli che possono avere questa caratteristica. Dicono che ci sarà anche un cambiamento a livello di giocatori, bisogna capire anche questo”.

Nelle ultime ore sono salite le quotazioni di Aquilani. L’attuale tecnico del Pisa ha vestito la maglia viola per stagioni ed ha trascorso un’importante esperienza nel settore giovanile, vincendo tre Coppe Italia Primavera e due Supercoppa di categoria. L’idea sarebbe quella di replicare con l’ex centrocampista quanto ha fatto la Roma con De Rossi.

Panchina Fiorentina, Bressan in ESCLUSIVA: "Italiano ha creato un marchio, vedrei bene uno tra Palladino e Aquilani"

Nonostante la poca esperienza, per Bressan sarebbe un candidato ideale: “Personalmente è un allenatore che stimo molto e ritengo che possa essere idoneo. Conosce molto bene l’ambiente, è un “allenatore di casa”, ha proposto un buon gioco a Pisa. Sarei contento se dovesse arrivare uno tra lui e Palladino, anche per i tifosi, mi sembrerebbe di vedere una continuità”.

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Il ritorno di Rocco Commisso a Firenze (martedì in rientro in America) ha dato il via alle grandi manovre per il futuro. Giorni di discussioni e riflessioni, in attesa di scoprire il destino della viola tra campionato e Conference League, poi si passerà alla fase operativa. In quel momento le idee del patron statunitense per la panchina dovranno essere abbastanza chiare.

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