✨ Europa League, Atalanta storica: Mancini condanna la Roma

L'Europa League si avvia all'ultimo atto. La serata delle grandi emozioni ha voltato le spalle ad una coraggiosa Roma, condannata dall'autogol di Mancini, mentre l'Atalanta vola in finale: per la Dea si tratta di un traguardo storico che, sommato agli altri obiettivi stagionali, potrebbe giungere a conclusione di una stagione indimenticabile

Federica Concas
8 Minuti di lettura
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Una serata ricca di così tante emozioni non la si viveva da diverso tempo. Le semifinali di ritorno made in Europa League hanno decretato le compagini che andranno all’atto finale dopo due gare: Leverkusen e Atalanta. La squadra di Gasperini ha raggiunto una finale storica, mentre la Roma condannata solo da Mancini è stata abile nel giocare al meglio le proprie carte. Nonostante partisse con uno svantaggio registrato all’andata piuttosto esiguo.

Tuttavia, qualificazione o no a regime, il merito delle squadre italiane è di essere riuscite a giocarsi fino al fischio finale le proprie armi. Specialmente in un torneo che annoverava la presenza di club per nulla semplici da affrontare. E mentre in casa Atalanta festeggiano la storica impresa. L’umore della Roma, nonostante accompagnato da qualche rimpianto, non può dirsi certamente insoddisfatto.

Gli uomini guidati da De Rossi hanno onorato la semifinale, riuscendo nell’ultima gara a mettere in difficoltà il Bayer Leverkusen giunto al match in scena al BayArena, davanti al pubblico amico, con un piede già in finale. L’errore di Mancini ha condannato una partita che, diversamente, avrebbe potuto regalare gioie. Ma con il senno di poi è tutto più facile, anche capire gli errori compiuti all’andata. Gara rivelatosi decisiva.

D’altro canto, in finale ci è invece giunta l’Atalanta, nel modo migliore possibile. Il netto 3-0 sul Marsiglia, dopo il pareggio per 1-1 in trasferta, hanno ipotecato una finale storica ma soprattutto meritata e dominata. La Dea vola all’atto conclusivo dell’Europa League consapevole di avere buone chance per la vittoria. Gasperini ci crede come d’altronde tutti i tifosi. Il 22 maggio è dietro l’angolo, con i bergamaschi che vogliono stupirsi e stupire.

✨ Europa League, Atalanta storica: Mancini condanna la Roma
Cristante, Roma @Twitter

Capitolo Roma

Il capitolo Europa League per i giallorossi parte da una frase pronunciata alla vigilia di Leverkusen-Roma da Davide Bombardini in esclusiva ai microfoni di FootballNews24: “L’impossibile può diventare possibile”. Un pensiero che la squadra di De Rossi sembra avere fatto suo proprio nella semifinale di ritorno, disputata al BayArena. L’autogol nel finale di Mancini ha completamente gelato i sogni capitolini, portando tuttavia dietro sé, note positive che potranno tornare utili nella volata alla qualificazione Champions League.

Viceversa, per lo stesso motivo è bene anche individuare qualche limite che ha caratterizzato il capitolo Roma relativo all’esperienza in Europa League. In tal senso, sono diverse le variabili che hanno messo a dura prova la formazione giallorossa che ha comunque dimostrato di giocarsela alla pari con le altre contendenti. Si deve ripartire proprio da questi due presupposti per analizzare l’atto finale dell’esperienza dei giallorossi nel torneo europeo. La prima da allenatore per De Rossi.

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Cosa ha funzionato

Le variabili che hanno funzionato sono tante, specialmente se si parte dal presupposto che la stagione della Roma può essere suddivisa in due momenti decisivi, racchiusi in due nomi: Mourinho e De Rossi. Proprio per questo, i giallorossi possono paradossalmente ritenersi soddisfatti di quanto accaduto. Poco prima dell’addio dello Special One, Dybala e compagni erano in un lento declino che avrebbe certamente influito sulla stessa Europa League.

Daniele De Rossi, Roma
Daniele De Rossi, Roma @Twitter

Il ritorno del figliol prodigo De Rossi ha invece rimesso in pari le ambizioni stagionali. Permettendo alla squadra di trovare l’identità perduta e ritornare protagonista in campionato quanto in Europa. Ad aver funzionato in primis dunque è stato, senza ombra di dubbio, il cambio panchina. E conseguentemente tutto ciò che a livello tattico, ma soprattutto mentale, il tecnico è riuscito a veicolare ai propri uomini.

Cosa non ha funzionato

Sono poche le cose che non hanno funzionato, la maggior parte delle quali oltretutto non sono imputabili direttamente alle scelte di De Rossi. Tuttavia, c’è una variabile che può essersi rivelata assai influente e che non si può evitare: la questione calendario. Gli impegni così ravvicinati non hanno aiutato i giallorossi a mantenere la concentrazione richiesta, ma soprattutto lo stato di forma fisico necessario ad affrontare la semifinale d’andata.

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Il tutto è andato a registrarsi specialmente nell’appuntamento disputato all’Olimpico. Partita di andata in cui la Roma è apparsa nettamente ridimensionata rispetto alle aspettative riposte alla vigilia. Reduce dalle polemiche anche del recupero contro l’Udinese, che comunque ha registrato la vittoria e la conquistata di tre punti decisivi, i giallorossi non sono riusciti ad imporsi, giocando al di sotto delle proprie qualità.

Magari con un calendario diverso le cose sarebbero andate in modo differente. Forse è proprio questo l’elemento che non ha funzionato. La circostanza di avere a pochi giorni match decisivi per quanto concerne l’intera stagione. Non ertamente un alibi ma una variabile che non può non essere presa in esame.

Capitolo Atalanta

La serata storica dell’Atalanta apre un capitolo che potrebbe rivelarsi decisivo in campionato, e più in generale nella storia del club. La Dea, messe un attimo in disparte le capacità dimostrate in campo, sta vivendo una stagione fin ad oggi ineguagliabile, culminata con la ciliegina sulla torta: la finale made in Europa League. E lo sta facendo oltretutto nei migliore dei modi.

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La squadra guidata da Gasperini oltre ad aver raggiunto l’atto finale del torneo europeo è ancora in lizza per altri due obiettivi stagionali ovvero la qualificazione in Champions League e la finale di Coppa Italia. Un capitolo della stagione che potrebbe aprire scenari importanti, da vera e propria big. I nerazzurri si candidano a diventare protagonisti assoluti. Un presupposto che potrebbe rivelarsi storico.

Cosa migliorare

Ammesso che, ad oggi, tutto sia filato liscio, specialmente nell’avventura in Europa League, è bene anche ipotizzare quali possano essere le prossime mosse di Gasperini. Il tecnico infatti per conquistare la coppa made in Europa League dovrà a prescindere portare alcune migliorie. Anche se la squadra scesa in campo ieri, 9 maggio, ha dato dimostrazione di essere certamente alla pari del Bayer Leverkusen.

Gian Piero Gasperini

Tuttavia, è stato lo stesso Gasperini a fornire un assist poco prima della gara contro il Marsiglia. Il tecnico dell’Atalanta, con ogni probabilità, concentrerà le risorse mentali nella ricerca di una soluzione equa in difesa, in virtù dei numerosi uomini indisponibili durante la semifinale. Sarà dunque il reparto difensivo a dover registrare qualche miglioria, ma soprattutto ad essere monitorato con attenzione. In attesa dalle storica finale a Berlino contro il Leverkusen, datata mercoledì 22 maggio.

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