Vlahovic is back, la fame targata Juventus: Aldo Serena in ESCLUSIVA

La Juventus adesso è pronta a ripartire dal suo bomber Dusan Vlahovic che è pronto a scacciare tutte le critiche dello scorso anno: a commentare con noi la partenza del numero 9 bianconero in ESCLUSIVA ci ha pensato Aldo Serena

Lorenzo Gulino A cura di Lorenzo Gulino

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Difficile spiegare cosa il calcio rappresenti per chi scende in campo. Un mondo fatto di mille sfaccettature, molte delle quali complesse e, talvolta, anche infami. Un rettangolo verde e un semplice oggetto, dalla forma sferica, da spedire in fondo alla rete avversaria che porta con sé mille emozioni, mille gioie, mille dolori. Il peso da caricare sulle spalle soprattutto per chi, come Vlahovic con la Juventus, indosso ha una maglia diversa dalle altre: la numero 9.

Una casacca piena di responsabilità ed esposta a continue critiche se non onorata a dovere. Lo sa bene Vlahovic che nell’occhio del ciclone ci è finito per un anno intero e, nell’opacità del momento, ha dovuto lottare, senza sosta, contro un nemico più grande di lui: la testa. Ma Dusan non si è arreso ed è tornato a gridare, per ogni suo gol, più forte che mai, scrollandosi così di dosso le mille voci rese polvere dalla sua immensa fame di rivalsa.

Vlahovic, la fame che sa di rivalsa

Allora ci chiediamo cos’è la fame? Un concetto difficile da spiegare, quanto semplice da riconoscere. Non c’entra l’ambizione, quella la si lascia a chi non è convinto di sé e dei propri mezzi, la fame è altro. Si parla di avere la voglia, la convinzione e la rabbia di arrivare e prendersi tutto ciò che si è prefigurato nella propria mente. Questo, però, non è di certo un percorso per tutti, è un qualcosa che viene da dentro e che è intrinsecamente legato alla persona e, in questo caso, al calciatore.

Vlahovic lo sa bene. Quel bambino di Belgrado di strada ne ha fatta, è diventato uomo e le difficoltà non lo hanno ferito, lo hanno solo reso più forte. La continua incertezza di un percorso lungo e complesso, ma che nella testa di Dusan è sempre stato chiaro, fin dal primo piede messo in campo. La consapevolezza di essere diverso dagli altri come la spieghi? Come riesci a far capire a tutti che la fame che hai dentro è un qualcosa di irrefrenabile? Il serbo conosce una sola soluzione: infilarsi gli scarpini e scendere in campo.

Vlahovic, Juventus
Vlahovic, Juventus @livephotosport

Quel paragone con Haaland al quale, per molti, è così difficile tenere testa, ma non per Vlahovic. “Lui è più veloce di me, ma per il resto ce la giochiamo”, queste le parole di chi, come Dusan, sa di poter raggiungere certi livelli. Alla Fiorentina è tutto troppo semplice: la piazza, le pressioni e le aspettative, forse, non erano abbastanza per un attaccante del calibro del serbo. L’Europa lo nota, la Serie A lo nota, la Juventus lo prende.

Qui la posta in palio aumenta, adesso si comincia a fare sul serio. L’esordio in Champions League contro il Villarreal è solo un antipasto ingannevole, è semplice e pura illusione. Quello che sembrava essere il grande sogno, la stagione seguente, diventa, così, il più grande incubo di Vlahovic. Infortuni, gol sbagliati e prestazioni sottotono, ma Dusan non è questo. Allora lo scetticismo inizia a diventare cosa generale, con quesiti in ogni angolo di Torino: “Ma la Juventus ha fatto bene a puntare su di lui? Un attaccante, forse, troppo acerbo per un club come la Juve?”

Dusan Vlahovic, Juventus
Dusan Vlahovic, Juventus @livephotosport

Vlahovic, però, sa che non è così. Dusan sa che può guidare questa squadra. Dusan sa di essere l’Uomo giusto. E allora quello che agli occhi di tutti è ancora il bambino di Belgrado fa ciò che gli riesce meglio: lavorare con fame e determinazione. In un’estate che lo ha visto al centro del mercato, il serbo ha pensato solo a come far ricredere tutti, a come dimostrare che l’attaccante visto alla Fiorentina non era illusione, bensì una realtà cristallina.

E allora ecco che il bambino diventa uomo. “Per me in campo è questo: o vita o morte”, queste le parole di chi sa di voler e di dover dare tutto per riconquistare la fiducia perduta. E questo inizio di campionato ne è stata la dimostrazione. Grandi prestazioni accompagnate da gol, esultanze, sorrisi e non solo. Una serie di momenti, di attimi che fanno da facciata ad un qualcosa di più profondo, di un Vlahovic che per molti è tornato, ma che, forse, in realtà, c’è sempre stato.

Vlahovic, Aldo Serena in ESCLUSIVA

A parlare ai nostri microfoni in ESCLUSIVA è stato anche Aldo Serena. Questo il suo commento in merito al percorso di Vlahovic alla Juventus: “Inizialmente ha trovato difficoltà di ambientamento, fisici con la pubalgia. Lui è un giocatore molto ambizioso che vuole sempre migliorarsi e probabilmente si era innescata una situazione di tensione. Quando giochi in una grande squadra come la Juventus devi avere mentalmente quella serenità per poter riuscire ad esprimerti e rischiare le giocate”.

Dusan Vlahovic, Juventus
Dusan Vlahovic, Juventus @livephotosport

Ha poi continuato Aldo Serena su Vlahovic: “Quest’anno è partito con il piede giusto, ha avuto un feeling molto intenso con il pubblico e quando si crea quel circolo virtuoso per un giocatore molto importante. Vlahovic ha la struttura fisica degli attaccanti moderni che sono quelli che hanno forza, potenza, rapidità nei movimenti, può essere sfruttato sia lontano dalla porta che vicino. Deve migliorare ancora con il destro, perché gioca prevalentemente con il sinistro, però ha fatto anche dei gol con il suo piede debole”.

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