Le tecnologie stanno vivendo uno sviluppo esponenziale negli ultimi anni e, così, tanti servizi legati ad esse sono andati a migliorare e ad imporsi in prima persona nella vita delle persone. Da questo punto di vista, l’ambiente delle criptovalute sta arrivando a sempre più gente, portando miglioramenti importanti in varie realtà già esistenti. In particolare, anche il mondo dello sport è entrato in contatto con l’industria blockchain, grazie a Coin of Champions. COC è di fatto un token che si pone come obiettivo quello di coniugare queste due realtà. Nonostante sia stato lanciato soltanto 4 mesi fa, conta già su più di 11 mila holders, dei numeri decisamente importanti che sono, tra l’altro, in forte crescita. Andiamo a scoprire insieme qualcosa di più a proposito di questo progetto e dei traguardi messi a segno, oltre che di quelli previsti per il prossimo futuro.
Le iniziative e i progetti di Coin of Champions
I progetti di Coin of Champions sono strettamente legati al mondo dello sport e portano in questa realtà le innovazioni e i vantaggi provenienti da quella delle criptovalute. A breve, ad esempio, verranno lanciate le carte NFT targate COC, ossia le figurine di calciatori e sportivi in modalità virtuale, che potranno essere acquistate dai token holders. Oltre che per collezionismo, inoltre, esse potranno essere impiegate anche nei fantasy game, che prenderanno pure loro il via nel prossimo futuro. Il primo sarà quello relativo al Fantacalcio, in cui, come in quello tradizionale, i fantallenatori potranno schierare i propri 11 e affrontarsi in varie competizioni. In seguito verranno lanciati anche quello sul tennis e sull’NBA.
Un altro progetto molto interessante è quello riguardante i campioni del domani. In pratica, i giovani provenienti dai vivai delle squadre avranno modo di pubblicare dei video che saranno poi votati dai token holders. Coloro che riceveranno un numero maggiore di preferenze potranno essere notati da degli osservatori ed effettuare provini a distanza. In questo modo Coin of Champions si pone come obiettivo quello di permettere a chiunque ne abbia le qualità di sfondare nel mondo del calcio.
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Un progetto molto ambizioso, poi, è quello relativo al Marketplace. In pratica, a partire dal prossimo maggio inizieranno delle aree test per lo scambio tra COC e BLK. Questi ultimi sono stablecoin, ossia le criptomonete grazie alle quali si possono andare ad acquistare beni e servizi di uso comune. In questa maniera, Coin of Champions entrerà ancora di più nella quotidianità delle persone e potrà anche andare a sostituire le monete tradizionali. Questa grande iniziativa, in particolare, dovrebbe essere lanciata definitivamente già il prossimo settembre a solo un anno dall’entrata in commercio dei token.
Ci sono poi anche altri progetti interessanti come quello riguardante i tour virtuali degli stadi, che saranno acquistabili sempre tramite COC e che potranno mettere in contatto anche i più piccoli con l’atmosfera suggestiva che si percepisce all’interno di essi. Inoltre, per quanto riguarda le carte NFT, sarà poi possibile acquistarle anche in edicola. Coin of Champions, a cui puoi iscriverti cliccando qui, infine, ha anche delle importanti finalità benefiche. Una parte degli incassi, infatti, viene destinate ad Onlus nazionali e internazionali e un’altra parte alla ristrutturazione e riqualificazione degli impianti sportivi. In questo modo COC vuole andare incontro anche alle società che hanno risentito della pandemia dovuta al Covid-19.
I testimonial di Coin of Champions
Un’altra caratteristica importante di Coin of Champions è il fatto che essa sia rappresentata da veri e propri campioni del mondo del calcio e dello sport in generale. Tra i testimonial, infatti, figurano Marco Materazzi, Christian Vieri, Wesley Sneijder, Roberto Carlos, che sono stati i primi a sposare il progetto. A seguire si sono uniti poi stelle come Ronaldinho, Filippo Inzaghi, Alessandro Nesta e Gianluca Zambrotta . Anche il mondo del baseball è rappresentato con Simon Randall e Chris Colabello, oltre che quello della Formula 1 con Giancarlo Fisichella. Il fatto che nomi così importanti abbiano scelto di esporsi in prima persona dà un’idea sia della grandezza del progetto, sia, soprattutto, della sua concretezza.
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In ogni caso, al di là dell’ambito sportivo, per quanto riguarda la componente crypto, ci sono vari termini tecnici relativi ad essa che possono risultare difficili da comprendere, soprattutto per chi si approccia a questa realtà per la prima volta. Uno di questi è il token burning e andiamo, quindi, a scoprire insieme cosa si intende quando si parla di esso e le sue caratteristiche principali.
Che cos’è il Token Burning
Il token burning è un processo di cui si sente parlare spesso nell’ambito delle criptovalute, ma in cosa consiste effettivamente? In pratica è un procedimento grazie a cui è possibile rimuovere per sempre una quantità di criptovalute che sono in circolazione. Di fatto è una bruciatura di monete, come indica il nome stesso. Solitamente è il team di sviluppatori ad avvalersi di questa possibilità. Alcuni, in particolare, lo fanno in maniera regolare e periodica, mentre altri solo in alcuni casi. Ovviamente c’è una procedura adatta per effettuare il token burning, così come ci sono dei motivi alla base e dei vantaggi e degli svantaggi che andremo a vedere insieme.
Come si effettua il token burning
Ci sono due modalità per effettuare il burning. La prima consiste nell’inviare i token ai burn adress, ossia indirizzi congelati. Questi wallet, infatti, non sono di proprietà di nessuno e, per questo motivo, non si possiedono le chiavi private di essi e non si può andare a spostare il denaro, ad annullare la transazione o a prelevarlo. Un’altra modalità riguarda, invece, l’auto burn, che non è altro che una funzione presente all’interno dello Smart Contract. In questo modo l’eliminazione avviene in maniera automatica e periodica.
I vantaggi e gli svantaggi
Il token burning porta con sé alcuni vantaggi, ma anche degli svantaggi di cui bisogna tenere conto. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, eliminando delle monete circolanti, il token diventa deflazionistico e, quindi, a pari capitalizzazione si ha un prezzo maggiore. In secondo luogo, quando l’offerta si riduce, gli investitori apprezzano in maniera maggiore la criptovaluta, perché ragionano in ottica di un rialzo futuro delle quotazioni. Inoltre, in questo modo si può andare a correggere degli errori commessi durante il lancio e si può controllare il prezzo stablecoin. Dal lato degli svantaggi, invece, questo processo può portare ad un apprezzamento della criptovaluta in tempi troppo rapidi, tanto che i trader più piccoli possono perderne interesse.
I motivi del token burning
Quali sono, però, i motivi per cui si effettua un token burning? Ci sono varie cause; una di queste riguarda il fatto che, riducendo l’offerta si favorisce il rialzo di una criptovaluta. Se la fornitura viene ridotta, ma la domanda rimane la stessa, infatti, il prezzo sale. Un’altra ragione, poi, riguarda il fatto che è possibile mantenere ancorato uno stablecoin. Inoltre, come spiegato in precedenza, può anche essere utile per correggere degli errori durante il lancio. In alternativa, può essere effettuato per incentivare i possessori dei token a tenerli. Infine, è utilizzato per convalidare le transazioni che utilizzano il protocollo proof of burn. Questo è ancora poco utilizzato e si tratta di un algoritmo di consenso, che viene sviluppato dal network di una blockchain per convalidare le transazioni.
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