😰 Genoa, non solo Gilardino: tre ostacoli insidiano l’Europa

Il Genoa trema non solo per le voci di mercato che continuano a mettere in dubbio il futuro di Gilardino ma anche per altri 3 ostacoli che rischiano di far ridimensionare i piani del club: condizioni che potrebbero insediare il progetto Europa

Redazione
16 Minuti di lettura
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Gli ultimi giorni si stanno rivelando tutt’altro che semplici, per una moltitudine di motivazioni. Il Genoa prepara il futuro che verrà alla prese con diverse incombenze che potrebbero rivelarsi decisive. Dalla telenovela Gilardino, tra rinnovo e addio, al rischio liquidità, fino alla questione stadio. Tanto si sta muovendo, registrando tuttavia ungo tale percorso anche qualche grattacapo.

L’obiettivo di crescere potrebbe rivelarsi più arduo del previsto con tre variabili che stanno tenendo con il fiato in sospeso la società. Un terremoto che rischia di abbattersi sul finale di una stagione ottima ma soprattutto sugli obiettivi redatti per costruire il Genoa formato Europa. Quest’ultimi che potrebbero prepotentemente virare rotta, in virtù delle ultime indiscrezioni.

Tre circostanze che preoccupano il Grifone, alle prese con la questione liquidità, stadio e Gilardino. Elementi da non sottovalutare e che potrebbero rappresentare i tasselli importanti di una crescita che rischia di essere rimandata a data da destinarsi. Ma cosa sta accadendo di preciso? Quali sono le difficoltà che nelle ultime ore hanno registrato una sorta di terremoto in casa del Genoa?

Rischio liquidità

La Carolina del Sud fa tremare il Genoa e mezza Europa. Il Sole 24 Ore si è soffermato sul fondo 777 Patners a rischio liquidità, una notizia che rischia di mettere in subbuglio i piani del Genoa e di conseguenza le ambizioni che hanno accompagnato quasi un’intera stagione. A causa del cambio di normativa che coinvolgerebbe la stessa società proprietaria del Grifone.

Ma di cosa si tratta? Il fondo americano proprietario del Genoa potrebbe subire delle ripercussioni finanziarie per le nuove normative della Carolina del Sud che limitano le partecipazioni societarie. Infatti, uno dei soci del fondo, la A-Cap potrebbe essere costretta a riscattare le quote poiché avrebbe superato tali limiti. Con le Autorità Americane che avrebbero chiesto dunque di vendere almeno in parte le quote del fondo 777 Patners.

Una circostanza che di fatto potrebbe abbattersi sulle liquidità del Genoa, portando ad un ridimensionamento di quanto ipotizzato, relativamente alla questione investimenti. Una circostanza che non farebbe tremare solo il Grifone ma anche mezza Europa. Poiché il fondo investimento Patners 777 si tira dietro tutti i maggiori campionati, dalla Serie A fino alla Premier League.

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Una circostanza assai complessa e di ampie vedute. Anche se tuttavia a risuonare è appunto come tale questione rischi di abbattersi sul Genoa. Tralasciando i dettagli più tecnici, un ridimensionamento di liquidità potrebbe porre in stand by i diversi progetti spesso acclamati e portati avanti dal Grifone. Con il club rossoblù che quindi potrebbe andare incontro ad un importante cambio di rotta.

Passato alla ribalta in Italia nel 2021 per l’acquisto del Genoa, il 777 ha poi ampliato i propri orizzonti andando ad acquistare le quote anche dell’Everton, versando un prestito ponte da 140 milioni di sterline per tenere in piedi in club. Ora, le notizie che giungerebbero dal profondo Sud della Carolina rischiano di ribaltare la crescita del fondo. Rischiando di interferire con il futuro del Grifone.

La cessione del Genoa al 777 Partners

Chi è 777 Partners

Ma per capire meglio chi è la 777 Partners proprietaria del Genoa è bene fare un passo indietro. Fondata nel 2015 da due magnati americani, Pasko e Wander, il fondo statunitense con sede a Miami si occupa di investimenti privati con un focus particolare sui servizi finanziari. Con gli anni poi la società si è allargata, iniziando ad investire in ambiti diversi, dalle assicurazioni all’aviazione fino all’intrattenimento.

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Il debutto nel mondo del calcio è avvenuto con l’acquisto nel 2018 di una quota pari al 6% del Siviglia, dando origine ad una vicenda turbolenta. Circostanza in cui i piccoli azionisti del club spagnolo avevano chiesto l’esclusione del fondo americano. Quest’ultimo che invece avrebbe voluto aumentare la percentuale di quote, fino ad assumere il pieno controllo del club. Ed il Genoa?

La 777 Partners ha acquistato il Genoa nel 2021, con il pagamento della prima tranche da circa 20 milioni di euro. Di fatto, tale operazione ha reso ufficiale il passaggio della società da Preziosi, legato i primi tempi al Grifone con un incarico istituzionale, al fondo statunitense. L’inizio di un percorso che non ha generato nessun tipo di problematica, ma che rischia altresì di cambiare rotta.

In attesa di capire come si evolverà la questione, il Genoa sarebbe stata tranquillizzata dal fondo americano che avrebbero sottolineato come la questione non dovrebbe toccare direttamente il club rossoblù. Tuttavia, le prossime settimane potrebbe rivelarsi decisive per capire quanto la vicenda si ripercuoterà anche sul Grifone. Rischiando di ridimensionare i progetti futuri.

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Il fattore stadio

In principio si era parlato di una reunion tra Genoa e Sampdoria al cospetto del sindaco Bucci per risolvere finalmente, una volta per tutte, la questione stadio. Lo stesso Blazquez solo qualche settimana fa aveva sottolineato la presa di posizione del Grifone nell’investire per dare il prima possibile il via alla ristrutturazione. Imprescindibile per una squadra che punta all’Europa.

Tante sono state le parole che si sono alternata negli ultimi mesi, tuttavia sembrerebbe esserci stato un inatteso standby. Non che la volontà del Genoa e della Sampdoria sia cambiata, ma secondo quanto riportato da La Repubblica, sarebbe saltato l’incontro con il sindaco, previsto venerdì 5 aprile. Appuntamento sostituito da una lettera firmata dai due club calcistici.

Una circostanza che di conseguenza allungherà i tempi. Quest’ultimi in attesa che venga creata la newco volta a perfezionare l’affare. Il quotidiano racconta dunque un retroscena disatteso, in virtù della stessa urgenza palesata dal Genoa per la questione stadio. E dunque portare finalmente a compimento tutte le prassi per dar inizio ad un restauro fondamentale per il futuro del club.

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Il fattore Ferraris infatti rappresenta uno dei punti cardini da cui ripartire per rendere il Grifone un marchio riconosciuto anche oltre oceano. Ma soprattutto dare la possibilità al Genoa di crescere anche in ottica Europa. Circostanza che come anticipato è andata a scontrarsi contro l’assenza dei due club all’appuntamento con il sindaco.

Quest’ultima sostituita da una giustificazione e un rimando presumibilmente a data da destinarsi. Un vero e proprio passo indietro che non pone certamente in dubbio la volontà di perseguire nel rifacimento dello stadio. Ma che viceversa allunga inesorabilmente i tempi. Già di per sé, burocraticamente parlando, altrettanto lunghi. In attesa di capire quando arriverà la tanto attesa fumata bianca.

Stadio Marassi, Genoa
Stadio Marassi, Genoa*

I dettagli

Una proposta da circa 70/80 milioni di euro. Dettagli finanziari di cui hanno discusso nei giorni scorsi Genoa e Sampdoria. In tal senso, secondo quanto riportato da Tuttosport, l’accordo tra le due parti sarebbe stato raggiunto da tempo. Anche se, proprio nella giornata di oggi, le due società hanno deciso di prendere più tempo, per portare a compimento il passo decisivo verso il restyling dell’impianto.

La ristrutturazione del Ferraris necessita per due motivazioni. La prima ovviamente relativa alla questione rilegata alla parte più tecnica ed importante, esclusivamente accostata al calcio. Ma, viceversa, anche in ottica polifunzionale. Con la volontà di dar rilievo più in generale alla città che si candida come una delle sedi dei campionati Europei 2032, qualora l’Italia vincesse la concorrenza.

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Un restyling dunque fondamentale a prescindere, anche perché è proprio il Genoa a necessitare della ristrutturazione dell’impianto per le ambizioni spesso ricordate a sottolineate dalla società. Un presupposto che abbraccia anche le richieste dei stessi tifosi che tuttavia avrebbero preferito uno stadio a sé stante. Una casa solo ed esclusivamente per il Grifone.

Dettagli di una questione che, nonostante abbia trovato l’accordo con la Sampdoria, non sodisfa comunque a pieno i supporters del Genoa. Tuttavia, l’urgenza di restaurare lo stadio non lascia aperte altre alternativa: prendere o lasciare, ma soprattutto fare un passo decisivo. Quello che nonostante i diversi propositi, continua ad essere rimandato a data da destinarsi.

Gilardino, Genoa
Gilardino, Genoa*

La questione Gilardino

“Il Genoa corre ai ripari, pronta la proposta di rinnovo per Gilardino“. Una frase su cui l’ultimo periodo è stato facile imbattersi, anche perché il futuro del tecnico del Genoa continua a rappresentare una questione tutt’atro che risolta. Nonostante infatti la netta presa posizione del Grifone, ad oggi l’incontro tanto decantato non ha ancora registrato passi effettivamente concreti.

Non che la questione Gilardino non attanagli i pensieri della società, ma l’alone di mistero che continua ad avvolgere il futuro del tecnico pone ancora in ombra l’effettivo divenire dello stesso. Le smentite ci sono sempre state, ma tra le parole e i fatti sembra ancora oggi esserci un abisso. Se si pensa che il famoso rinnovo doveva giungere oramai diversi mesi fa.

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Ed in tal senso, le voci relative al calciomercato non stanno assolutamente aiutando la questione. Basti pensare come Gilardino sia stato spesso accostato a panchine assai importanti con il tanto atteso salto di qualità sempre più alla finestra. Le notizie dell’ultima ora parlano proprio di questo con La Gazzetta dello Sport che lancia una clamorosa indiscrezione.

Secondo la rosea, Gilardino sarebbe sempre più vicino al ritorno alla Fiorentina, stavolta nel ruolo di timoniere della panchina. Il tecnico rossoblù infatti rappresenta il nome sempre più in pole per rimpiazzare Italiano, anche se il piano dei viola sarebbe tuttavia ancora in definizione. Un profilo giovane e moderno per ridare vigore alla formazione toscana dopo i problemi emersi l’ultima stagione.

Dunque, nonostante l’ennesima indiscrezione di giovedì 4 aprile relativa al piano del Genoa di sedersi subito al tavolo con Gilardino. A poche ore da quanto affermato le sirene di mercato suonano più vivide che mai. Solo innocue congetture o una strada che rischia di prendere realmente piede? In tutto ciò, lo stesso tecnico sembra non ami particolarmente smentire le illazioni circa il suo eventuale addio.

Gilardino, tecnico del Genoa
Gilardino, tecnico del Genoa @livephotosport

Il non detto

A rendere ancora più intricata la questione del futuro panchina della panchina del Genoa sono state anche le ennesime dichiarazioni rilasciate da Gilardino. Un non detto che inesorabilmente apre scenari diversi, con il tecnico che potrebbe migrare verso nuovi lidi. Un presupposto che se solo qualche mese fa veniva definito una chimera. Oggi rischia tuttavia di diventare realtà.

Il mio futuro? Non dipende solo da me. Bisognerà capire gli obiettivi ed i programmi in base a quale sarà l’ambizione della società. Quali giocatori deciderà di sacrificare e quali entreranno. Io vivo molto nella realtà quotidiana. Vedremo. Il mio sogno è confermarmi come allenatore in Serie A. Questo diventa importante nell’ottica di futuro immediato”.

Parole criptate dove il non detto suona più forte ed appoggia indiscrezioni ed ipotesi che si sovrappongono ad un clima incerto. In cui a fare da padrone è anche il sentiment dei tifosi del Genoa che, seppur critici verso le notizie dei quotidiano sportivi, nell’ultimo periodo stanno anch’essi rivalutando la possibilità di un cambio panchina.

Ed il non detto si sposa alla perfezione con un clima che stenta a registrare una risposta concreta e definitiva. Anche perché la questione panchina rappresenta oramai il punto cardine da cui ripartire per costruire il Genoa formato Europa. Un obiettivo che tuttavia, come descritto in precedenza, rischia di rallentare la corsa verso un futuro che dopo gli ultimi grattacapi appare più incerto.

Esultanza Albert Gudmundsson, Genoa
Esultanza Albert Gudmundsson, Genoa @livephotosport

Il futuro del Genoa

Infatti, a causa della questione liquidità, dell’allungarsi dei tempi circa il fattore stadio e la telenovela Gilardino, il Genoa rischia di mettere in standby i buoni propositi fin qui acclamati. Questioni che necessitano di essere affrontate il prima possibile, ma che soprattutto necessitano di concretezza. Quest’ultima venuta mancare nell’ultimo periodo.

Con Ottolini sugli scudi e Blazquez pronto ad annottare possibili soluzioni, il Genoa va incontro ad un futuro che appare piuttosto incerto. Con diverse questioni da risolvere, circostanze importanti che vanno risolte al più presto, con la dirigenza del Grifone in attesa di indicazioni anche da parte della 777 Partners. Il fondo statunitense, in tal senso, svolge un ruolo cruciale.

Una parte fondamentale che potrebbe capovolgere il futuro del Genoa nei diversi ambiti analizzati. Ridimensionando quanto ipotizzato nei mesi scorsi, con un futuro sempre più indirizzato ad una crescita esponenziale. In attesa di capire come si evolverà la questione una cosa è certa: il rinnovo di Gilardino non può passare sotto gamba.

Il rischio di perdere il tecnico è sempre più alto. Pena la ricerca di una figura in grado di continuare nel percorso di crescita registrato dal Genoa. Con Ottolini e dirigenza che devono finalmente compiere un passo concreto che ne vale il divenire del Grifone. Una mossa che da tempo si aspettano i tifosi, prima che sia troppo tardi.

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