Inter tra palco e realtà

Luca Vano
4 Minuti di lettura
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Terminare un girone di Champions League al secondo posto da vice-campione in carica e con tutti i favori del pronostico non è di certo motivo di sorrisi e pacche sulle spalle. Ma al termine dello 0-0 con la Real Sociedad, è tremendamente complicato contestare qualcosa all’Inter di Simone Inzaghi. Forse la mancanza della solita incisività sotto porta o un’inconsueta scarsa lucidità nell’ultimo passaggio, ma sono piccolezze nell’economia di una qualificazione ottenuta già un mese fa.

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Rimpianto Lisbona, ma Inzaghi è ottimista

Semmai, in un calcio in cui si valuta la formazione giusta ogni tre giorni, ad alimentare il rimpianto per l’obiettivo sfumato sono i due punti persi a Lisbona. La rimonta dell’Inter contro il Benfica è stata epica, però alla fine il palo di Barella ha pesato più del 3-3 finale. Ad oggi, la gita portoghese è l’unico neo gestionale di Inzaghi da un anno a questa parte, dove l’impellente trasferta di Napoli è stata considerata più importante dell’impegno europeo immediato.

Non batte ciglio il Demone vestito di nerazzurro, che al termine della gara con la Real Sociedad ricorda: “Un anno fa, da secondi nel girone, siamo arrivati fino alla finale”. E guai a contestare i fatti, che indubbiamente danno ragione ad Inzaghi che però dovrà guardarsi attentamente dal tabellone che si sta delineando quest’anno. Basti osservare attentamente il quadro delle prime classificate, per rendersi conto che l’avversario più abbordabile per evitare una big erano proprio gli spagnoli di Imanol Alguacil. Da questo momento in poi, salvo ribaltoni, a San Siro si vivrà solo il sapore di big match.

Inzaghi, Inter-Real Sociedad @livephotosport
Inzaghi, Inter-Real Sociedad @livephotosport

Inter, le due facce della medaglia

L’Inter si trova dunque sospesa tra palco e realtà, come canta dal 1997 Ligabue, artista di ben nota fede nerazzurra. Da un lato, gli addetti ai lavori si spellano le mani – giustamente – di fronte al gioco espresso dalla formazione meneghina, in costante crescita da un anno a questa parte e con una corazza forgiata, paradossalmente, dall’ultima finale persa con il Manchester City.

Dal punto di vista opposto, tuttavia, è fattuale che Inzaghi e suoi nella scorsa stagione abbiano trovato più fortuna nel sorteggio della fase ad eliminazione diretta rispetto a quella che avranno nella Champions League 2023/24. Un brusco segnale da parte della competizione stessa, che quasi prende vita. E sfida l’Inter ad alzare l’asticella rispetto ad un anno fa, già a partire dagli ottavi di finale che prenderanno il via a febbraio.

Avversarie, a voi l’Inter

Comprendendo nel discorso i match di stasera, la prima della classe che i ragazzi guidati da capitan Lautaro si troveranno di fronte sarà una tra Bayern Monaco, Arsenal, Real Madrid, Borussia Dortmund (o PSG), Manchester City, Atletico Madrid (Lazio permettendo) e Barcellona. Ciò che non deve mai passare in secondo piano, però, è il livello raggiunto dall’Inter attuale. Un anno fa, a dicembre, un sorteggio del genere sarebbe stato vissuto con ansia e pessimismo. Oggi, la consapevolezza è diversa: a nessuna delle big in gara scapperà un sorriso, qualora dovesse esserle assegnata la pallina nerazzurra dall’urna di Nyon.

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