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Durante l’audizione sulle prospettive di riforma del calcio italiano al Senato, il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, ha sollevato gravi critiche sul sistema attuale, evidenziando una preoccupante concentrazione di potere nelle mani del presidente federale.
“Il sistema calcio presenta una arretratezza di modelli organizzativi e fragilità istituzionali”, ha dichiarato Casini. “Come l’eccessivo accentramento di poteri in capo a una sola figura, il presidente federale. Servirebbe una maggiore autonomia della Serie A, sul modello inglese, dove il veto della federazione è una clausola residuale di salvaguardia qualora la lega dovesse adottare soluzioni sproporzionate”.
Casini ha evidenziato comportamenti autoritari da parte della federazione, citando il tentativo di sopprimere il diritto di intesa delle leghe sull’ordinamento dei campionati. Ha sottolineato che il sistema delle istituzioni sportive costituisce un caso di sistema parallelo alternativo rispetto a quello statale, sottolineando la necessità di introdurre meccanismi di ‘checks and balances’ per evitare derive autoritarie.
“Le regole attuali non sono adatte ad evitare conflitti e contrasti, soprattutto se la componente che guida il calcio italiano e lo finanzia si trova a dialogare su azioni che bloccano la situazione”, ha riflettuto Casini. “Quando la Premier League nacque, ci fu un endorsement da parte governativa, avere una Serie A più forte è una conseguenza politica”.
Le parole di Casini pongono l’accento sulla necessità di una riforma urgente nel panorama calcistico italiano, affinché possa prosperare in un contesto di maggiore autonomia e bilanciamento dei poteri.
