Lipsia, obiettivo Champions: Rose si affida al gruppo per risollevare la stagione e battere il Celtic

Momento decisivo per il proseguimento del Lipsia in Champions League: gli uomini di Rose sono chiamati a vincere contro il Celtic

Mattia Gruppioni
6 Minuti di lettura
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Tre vittorie, due pareggi ed ulteriori tre sconfitte in Bundesliga, mentre anche in Champions League il cammino non è dei migliori. Contro Shakhtar Donetsk e Real Madrid sono arrivate altre due sconfitte, di cui la prima tra le mura dello stadio di casa. In mezzo, anche l’esonero di Domenico Tedesco e l’approdo sulla panchina del sodalizio Red Bull da parte di Marco Rose. Un avvio tutt’altro che entusiasmante per il Lipsia, avvolto da mille difficoltà e generale malumore della piazza. La sfida di Champions League contro il Celtic risulta pressoché decisiva per il passaggio del turno, dato che la classifica del Girone F recita: Real Madrid 6, Shakhtar 4, Celtic 1 e Lipsia 0.

Il percorso del club tedesco è stato fino ad ora a dir poco deludente. Se al momento del sorteggio pochi erano i dubbi su chi sarebbe approdato – salvo imprevisti – agli ottavi di finale da primo del girone, altrettanto papabile era il posizionamento del Lipsia al secondo posto del Gruppo F. Le avversarie, per motivi differenti, non avrebbero dovuto rappresentare insidie particolari: la storia degli ucraini la si conosce, mentre il Celtic di mister Postecoglou è squadra arcigna tra le mura amiche, ma presenta diversi limiti ed ha una rosa effettivamente inferiore, a livello tecnico, a quella condotta dal tecnico Rose. Ed invece, sono arrivate la clamorosa sconfitta alla Red Bull Arena ed al Bernabeu. Cocenti, dolorose e meritate. Ora il Lipsia deve effettuare un vero e proprio miracolo.

Lipsia, Rose deve trovare la quadra: Werner e Nkunku segnano, la difesa scricchiola

Lipsia, obiettivo Champions: Rose si affida al gruppo per risollevare la stagione e battere il Celtic
Marco Rose, coach del Lipsia

Nonostante le cinque sconfitte ed i due pareggi nelle prime dieci uscite stagionali tra campionato nazionale e Champions League, l’attacco del Lipsia sta dimostrando tutto il suo potenziale. Nonostante le dolorose assenze del fantasista Dani Olmo e dell’attaccante Poulsen, il ritrovato Timo Werner ed il fenomeno Nkunku hanno segnato rispettivamente 6 ed 8 gol. Numeri alla mano, si tratta di oltre il 50% delle reti messe a segno dai tedeschi, che tra Bundes ed Europa hanno siglato 25 gol in 10 partite. La media realizzativa non è male, il problema è dunque un altro.

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L’addio del difensore Mukiele non è stato esattamente sopperito. Il nuovo arrivato, il centrale Diallo, non sembra essersi adeguatamente ambientato col mondo Lipsia, faticando più del dovuto. Le reti incassate dall’ungherese Gulacsi sono un macigno devastante ed effettivamente condizionante all’interno della stagione sino ad ora disputata dal team di Rose, incapace di trovare l’equilibrio ed un senso tattico concreto in grado di far continuare ad esprimere i suoi giocatori offensivamente e migliorare nella fase di non possesso. Troppo sbilanciata in avanti? I profili offensivi non mancano, ma nessuno (ad eccezione di André Silva) è dedito esclusivamente alla fase di attacco, con Werner addirittura spesso in carriera etichettato come “troppo difensivo”. I numeri però non mentono: il Lipsia ha subito la bellezza di 12 gol in Bundesliga (solo sei squadre hanno fatto peggio nelle prime otto giornate) e ben 6 nelle due gare di Champions League.

Lipsia, ora o mai più: battere il Celtic per salvare la Champions League

Esultanza Lipsia
Esultanza Lipsia

Detto degli attaccanti e dei disastrosi numeri della difesa, ora l’obiettivo rimane uno solo. Segnare un gol in più degli avversari europei, a prescindere dai gol subiti. Il Lipsia che affronterà il Celtic ha un unico risultato a disposizione, sia per aumentare il carattere e l’autostima propria, sia per continuare a sperare nella qualificazione agli ottavi di Champions League. L’avversario, almeno fuori casa, non è dei più temibili: gli uomini di Postecoglou fanno del Celtic Park la casa dove compiere le maggiori imprese, sciogliendosi poi in trasferta. Altro dato che può incoraggiare Rose ed i suoi.

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Servirà certamente tutta la tecnica ed il cinismo degli attaccanti del club del sodalizio Red Bull. Da Werner a Nkunku, passando per André Silva, fino ad arrivare all’esperto Folsberg ed il giovanissimo talento Szoboszlai, fino ad ora più impalpabile che decisivo come da aspettative. La classe non manca, Rose può contare su una squadra tecnicamente valida, forse fin troppo per gli obiettivi societari. Manca l’amalgama giusta, quello spirito di gruppo necessario per fare il salto di qualità ed andare oltre il semplice compitino. Ma al Lipsia, momentaneamente, manca anche quello. Prima il dovere poi il piacere si dice, no? Ecco, ora il dovere primario è battere il Celtic nel doppio confronto. Poi la Bundesliga, infine gli ottavi di Champions League. Prima dei Mondiali in Qatar, missione ripresa per il Lipsia.

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