📈 Rinascita Napoli, Manna dal cielo per De Laurentiis: il mercato tra sogni e realtà

La mente del Napoli va già al prossimo anno, e la rinascita partirà dall'arrivo di Giovanni Manna come nuovo Diretto Sportivo: dalla scelta del nuovo allenatore a sogni e realtà di mercato, De Laurentiis punta sul braccio destro di Giuntoli per fondare un nuovo ciclo

Lorenzo Zucchiatti
16 Minuti di lettura
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Tu mi prendi Giuntoli? E io ti rubo Manna. Impossibile non viverla a caldo come una sorta di ripicca quella operata da De Laurentiis nei confronti della Juventus, ma va da se che dietro a questa scelta c’è molto di più. Anzitutto, molto banalmente, il voler colmare un vuoto che è risultato pesantissimo in questa stagione disastrosa, quello di un direttore sportivo che a Napoli mancava come l’aria.

Restano 7 gare di campionato nelle quali i partenopei dovranno cercare di tenere la barca il più dritta possibile per agguantare quanto meno l’Europa League, dopo aver fallito la qualificazione al prossimo Mondiale per Club e aver complicato irrimediabilmente quella in Champions League. Ma dal nuovo direttore sportivo, dovrà partire la rinascita del Napoli: dal rapporto con De Laurentiis alla scelta del nuovo allenatore, fino a sogni e realtà sul mercato, solo il tempo ci dirà se tale mossa si rivelerà Manna dal cielo per i partenopei.

Da Lugano con furore: l’intuizione di Zeman

Non sarà certo il Marotta o il Giuntoli della situazione, ma Giovanni Manna presenta tutte le potenzialità per essere un dirigente coi fiocchi, arrivato da Lugano con furore. Non perché questa sia la sua terra d’origine, lui nato nel 1988 a Vallo della Lucania, ma perché quella è stata l’esperienza che ha cambiato la sua carriera, grazie all’intuizione di un certo Zdenek Zeman.

Fu proprio il boemo che, diventato allenatore del Lugano, impose alla società di dare fiducia a questo ragazzo di allora 27 anni, con alle spalle appena due esperienza al Forlì da Club Manager e a Chiasso da Team Manager. In pochi mesi Manna divenne Responsabile dell’Area tecnica e, di fatto, Direttore Sportivo del club, ottenendo ottimi risultati.

Giovanni Manna
Giovanni Manna @Twitter

Il prossimo Ds del Napoli infatti rimarrà a Lugano anche oltre la permanenza di Zeman, che gli aveva chiesto di seguirlo altrove, contribuendo a portare la squadra svizzera fino in Europa League. Sarà proprio il lavoro svolto nel Ticino a valergli poi la chiamata della Juventus nel 2019, e va da se dunque che l’allenatore boemo è stato un uomo chiave per la carriera di Manna.

Così Zeman, a Radio Kiss Kiss Napoli, ha parlato di lui: Manna è molto bravo, quando eravamo a Lugano pensava sempre a quello che c’era da fare e lo faceva molto bene. Io sono sempre stato pro giovani, spesso in passato sono stati chiusi da chi aveva più esperienza. Manna è un gran lavoratore, bisogna vedere se a Napoli verrà messo nelle condizioni di lavorare”. Non resta che scoprirlo, dopo una gavetta non da poco in bianconero.

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Palestra Juventus, la sua mano sulla Next Gen: Soulé, Miretti e non solo

E in effetti il mondo Juventus è stata per lui una palestra importante per il grande salto che sta per arrivare col Napoli. Da Direttore sportivo solo alcuni mesi in attesa dell’arrivo di Giuntoli, ma il lavoro fatto con la Next Gen è stato encomiabile. Un mondo che ha abbracciato abbandonando proprio quel Lugano che gli aveva dato visibilità, per gettarsi in una realtà decisamente più grande, curando i giovani calciatori che avrebbero dovuto rimpolpare la prima squadra.

Un anno nell’U19 e poi subito Next Gen, dove i frutti del suo lavoro, che gli sono valsi nel novembre del 2023 il premio USSI come Dirigente dell’Anno, sono ora ben visibili in Serie A: pensiamo a quello che stanno facendo Soulé e Barrenechea al Frosinone, oppure, per rimanere in casa Juventus, i vari Miretti, Fagioli, Iling Junior. Tutti talenti che lui personalmente ha scovato e aggiunto alla rosa bianconera.

Soulé con la maglia della Juventus
Soulé con la maglia della Juventus @LPS

Forse proprio per la propensione di Manna al lavoro sui giovani, il suo pane quotidiano, la scelta di De Laurentiis è andata in questa direzione per il ruolo di Ds. Che al Napoli serva una rivoluzione dopo un annata terribile tanto per risultati sportivi quanto per gestione di varie faccende extra campo è evidente, con l’ex dirigente del Lugano che cercherà di farlo proprio come Giuntoli con la Juventus.

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Manna sulle orme di Giuntoli: ma De Laurentiis è una mina vagante

E riprendendo dunque le parole pronunciate da Zeman, bisognerà vedere se De Laurentiis lo metterà nelle condizioni di lavorare la meglio delle sue potenzialità. Lo abbiamo visto quest’anno più che mai come il presidente del Napoli sia una personalità forte e protagonista, che ha provato, con scarsi risultati, a gestire di fatto tutto da solo dopo gli screzi con Giuntoli.

Trovare una nuova figura di spessore nel ruolo di Direttore sportivo, al posto di un Meluso che è sembrato una figura molto di facciata, risulta però determinante per pianificare la rosa, nonostante De Laurentiis sia una mina vagante che ama inserirsi nelle questioni di mercato e non solo. A Manna il compito di entrare in sintonia con il numero uno del Napoli e far risorgere dalla ceneri di un stagione nera i campioni d’Italia uscenti.

Giuntoli e Manna, Juventus
Giuntoli e Manna, Juventus @Livephotosport

Il tutto sulle orme di un Giuntoli che in questa stagione gli ha fatto da maestro, e ciò non potrà che fargli bene nella sua nuova esperienza in solitaria. Dopo il 2-0 di Vlahovic nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Lazio, le telecamere hanno ripreso tutta la gioia di Manna e e il Ds della Juventus, a testimoniare il legame che si è creato tra i due e l’etica professionale che contraddistingue l’ex Lugano, pronto a condurre con serietà gli ultimi mesi in bianconero prima del Napoli.

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Dopo Manna l’allenatore: Conte o Italiano?

Sogni e realtà non riguardano solo il mercato dei giocatori. Per pianificare la rosa azzurra ci sarà tempo, ma tutto partirà dal nuovo allenatore. Dopo le disastrose scelte di Rudi Garcia e Mazzarri, oltre ad un Calzona che sta assumendo sempre più i tratti di un semplice traghettatore di fine stagione, il Napoli non può commettere altri errori su tale fronte, con due idee ben precise in mente.

De Laurentiis vuole Antonio Conte, e trattasi del segreto di Pulcinella, visto che anche dopo l’esonero di Rudi Garcia un tentativo in tal senso era stato fatto. Si sonderà nuovamente il terreno, questo è certo, ma resta una pista non facile da percorrere, per più motivi: da un ingaggio faraonico alla folta concorrenza che si scatenerà per aggiudicarselo, ora che ha di fatto annunciato di voler tornare in pista.

La pista più calda e decisamente più realistica porta a Vicenzo Italiano, fattibile anzitutto per un piccolo particolare: dopo le tante voci rincorsesi nelle scorse settimane, Fabrizio Romano conferma che le strade tra tecnico e Fiorentina si divideranno a fine stagione, dopo un progetto di 3 stagioni che, si spera, possa concludersi con un trofeo.

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Se già il Napoli guardava con interesse a Italiano, ora si può serenamente parlare di obbiettivo più che fattibile, con De Laurentiis che avrebbe già parlato con Manna di questo argomento. Le parti, sogno Conte a parte, sembrano allineate sull’ex Spezia, con i nomi di Palladino e Farioli sullo sfondo ed al momento decisamente indietro. L’allenatore sarà il primo punto, ma anche sul mercato si possono già ora delineare alcune idee su obbiettivi in entrata e permanenze.

Napoli all’attacco: non solo il post Osimhen per Manna

Un giocatore già sicuro di abbandonare la nave a fine anno è Zielinski, un altro che sta preparando le valige è Osimhen, giunto alla fine della sua avventura partenopea e pronto a rifornire le casse del Napoli. La rivoluzione sul mercato sarà massiccia e coinvolgerà tante zone del campo, da un Meret in dubbio ai centrali di difesa, fino ad un centrocampo da ricostruire.

Victor Osimhen, Napoli @livephotosport
Victor Osimhen, Napoli @livephotosport

L’attacco però è il più attenzionato, e non solo per un post Osimhen che avrà ovviamente la priorità, in attesa di scoprire quale sarà la prossima destinazione del nigeriano (PSG e Premier League le mete possibili). Da un punto di domanda come Lindstrom a possibili nuovi arrivi sugli esterni, si prospetta un’estate di fuoco per Manna.

Casting per la 9: Zirkzee, Gimenez e David i prescelti

Se è vero, come diceva Corvino, che nella vita si può sbagliare moglie ma non attaccante e portiere, quella del dopo Osimhen sarà una questione delicatissima per il Napoli. Come spesso capita quando coinvolto è De Laurentiis, rischia di essere bello ricco il casting per la maglia numero 9, anche se il cerchio potrebbe già essere ristretto a 3 nomi.

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Joshua Zirkzee sarà l’obbiettivo di tanti club in estate, ma il gruzzoletto derivante dalla cessione di Osimhen potrebbe essere un vantaggio enorme per il Napoli. 40 milioni il prezzo per il Bayern Monaco, più alto invece per gli altri che busseranno alla porta del Bologna, deciso, nel caso di Champions League, a fare un tentativo per trattenerlo un anno in più. Dovesse diventare proibitivo come obbiettivo, le alternative ci sono.

Joshua Zirkzee, Bologna
Joshua Zirkzee, Bologna @Twitter

Jonathan David costa meno ed è quasi certo il suo addio al Lille a fine stagione, desideroso di fare il salto di qualità dopo 4 anni di onorato servizio. Lo stesso vale per Santiago Gimenez, bomber del Feyenoord pronto per un campionato di più alto prestigio dell’Eredivisie. Giocatori nel mirino anche del Milan, pronto a salutare un Giroud in partenza per l’MLS, ma i soldi di Osimhen metteranno Manna e il Napoli nelle condizioni di piazzare il grande colpo.

Fantasia per il Napoli: Sudakov e Soulé attenzionati

Oltre alla punta, qualcosa potrebbe muoversi anche sugli esterni, per cercare di dare nuova linfa e fantasia al Napoli. Difficile capire che ne sarà di Lindstrom, uno degli acquisti più disastrosi dell’era De Laurentiis per rapporto qualità (0 gol e 0 assist in 27 presenze) prezzo (30 milioni). Futuro tutto da scrivere anche per Politano, che ha però rinnovato a febbraio, Raspadori e Simeone, stanchi di vivere all’ombra di Osimhen prima e di un ipotetico nuovo 9 poi.

Per i possibili volti nuovi, proprio come per il discorso Manna, l’intreccio con la Juventus rischia di essere importante. Un nuovo/vecchio obbiettivo potrebbe essere Sudakov, giocatore per cui a gennaio De Laurentiis ha offerto ben 40 milioni di euro, rispediti al mittente dallo Shakhtar Donetsk. La lotta tra partenopei e bianconeri dovrebbe riaccendersi in estate, con probabili nuove pretendenti.

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Heorhij Sudakov, Shakhtar Donetsk
Heorhij Sudakov, Shakhtar Donetsk @Livephotosport

Un vero e proprio pupillo di Manna poi è Matias Soulé, ragazzo che ha visto crescere sotto la sua ala nella Next Gen della Juventus, protagonista al Frosinone e capitale importantissimo della Vecchia Signora. Convincere il suo mentore ad aprire un tavolo di trattative col Napoli non sarà semplice, ma il giovane argentino non sembra essere una priorità da quelle parti, e De Laurentiis è pronto a sfruttare l’occasione.

Da Di Lorenzo a Lobotka: tanti i big a rischio

Abbiamo parlato di Osimhen e Zielinski, i primi che potrebbero aprire un vero e proprio esodo da Napoli, e non sono solo loro i big a rischio cessione. La rivoluzione passerà anche da giocatori forti che quest’anno stanno dimostrando che, probabilmente, è necessario tirare una riga netta e ripartire da capo. I soli che Manna potrebbe certamente riconfermare sono Anguissa, Rrahmani e Kvaratskhelia, oltre alla coppia Mario Rui-Olivera.

Una situazione da tenere d’occhio è quella di Lobotka che, dopo una stagione alla Xavi sotto la guida di Spalletti, è tornato sulla terra in questa; o quella di capitan Di Lorenzo, corteggiato dall’Inter e tentato da una nuova esperienza. A questi si aggiungono gli attaccanti di cui abbiamo parlato prima, Natan, Ostigard e Juan Jesus dietro, pedine evanescenti come Demme, Dendoncker, Cajuste e Traoré, fino ad un Meret che non ha mai convinto del tutto il Napoli.

Kvaratskhelia, Napoli
Kvaratskhelia, Napoli @Twitter

Il rinnovo di Kvaratskhelia e i prestiti: occhio a Gaetano e Folorunsho

In un centrocampo che vede dunque il solo Anguissa da cui ripartire, occhio ai prestiti Gaetano e Folorunsho: il primo è stato mandato a Cagliari con troppa leggerezza, e dopo le ottime prestazioni fornite, ci si chiede che senso avesse cederlo a gennaio, con uno Zielinski con la testa altrove, per favorire gli arrivi discutibili di Traoré e Dendoncker. Il secondo è l’anima del Verona, e la convocazione di Spalletti in Nazionale testimonia gli enormi progressi fatti.

Chi dovrà, senza Osimhen, prendere per mano la squadra sarà sicuramente Kvaratskhelia. Il padre e il suo agente hanno fatto capire a più riprese che il desiderio del ragazzo è di rimanere a Napoli, ma un rinnovo adeguato si rende necessario: 1,4 milioni a stagione fino al 2027 non sono sufficienti, soprattutto per ciò che ha fatto l’anno scorso, e sta ora a De Laurentiis gestire al meglio questa situazione. Un aiuto lo avrà da Manna a partire da giugno, l’uomo chiamato a far risorgere i partenopei dalle ceneri.

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