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É un Torino “dal cuore Toro” quello apparso in questi primi incontri di Serie a 2022-23. Sotto la guida Juric, i granata hanno ritrovato lo spirito battagliero e la mentalità coriacea, emblema della storia e della passione che caratterizza il club piemontese. La fisicità, il dinamismo ed un pressing asfissiante sono sicuramente frutto della forma mentis sanguigna ed impulsiva importata dal mister di Spalato. Atteggiamento che in determinate situazioni, ha pagato sotto forma di scelte approssimative e mancanza di lucidità (vedi i gol subiti nel finale con Inter e Sassuolo).
In questo inizio di campionato c’è però un dato, o meglio una statistica che può far ben sperare il tecnico ex Hellas Verona: il fattore x del centrocampo del Torino, alias Samuele Ricci. Con le tutt’altro che indifferenti partenze di Tommaso Pobega e Rolando Mandragora, il classe 2001, ha ereditato le chiavi della mediana granata. Incarico che l’ex Empoli ha accolto in pieno, vincendo nella difficile impresa di non far rimpiangere i suoi predecessori. Come riportato stamane da Toronews.net, Ricci è l’uomo dello scacchiere granata ad aver corso la più alta media di chilometri a partita. La tabella evidenzia ben 11.462 km medi per ogni match disputato, dato seguito dalle prestazioni di Nikola Vlasic (10.643 km) e Sasa Lukic (10.563 km). Ultimo in questa speciale graduatoria figura il nome di David Zima, con 2.16 km ad incontro, a fronte naturalmente di un minutaggio minore. Insomma, dopo i risultati in campo anche le statistiche confermano quanto di buono realizzato dal tandem Ricci-Juric e del Torino intero. Un gruppo che corre e sogna, nel segno di Samuele Ricci.
