⛪ La Chiesa al centro dell’Italia

Una leadership da ritrovare, sia dal punto di vista tecnico che carismatico: l'Italia si riappoggia a Federico Chiesa negli Stati Uniti, un possibile antipasto di un finale di stagione da vivere come protagonista con la maglia della Juventus

Luca Vano
3 Minuti di lettura
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Nei road movie, spesso ambientati negli Stati Uniti, il protagonista parte per un lungo viaggio alla continua riscoperta di se stesso. Non ci sarà di mezzo la Route 66, ma la presenza di Federico Chiesa in quel di Miami assomiglia decisamente ad un’occasione per ritrovarsi. La lontananza da Torino, da quella Juventus che da due mesi ha smesso di funzionare inghiottendo anche lui, può sgravarlo di pressioni che in passato con la maglia della Nazionale è stato ben felice di portare sulle spalle.

Eppure con la Vecchia Signora non era partito affatto male quest’anno, poi tra infortunio e calo complessivo di rendimento della squadra di Allegri non è più riuscito ad incidere con continuità. Tra i lampi alla Chiesa ci sono 7 gol e 2 assist da mettere a referto, che cozzano con una posizione in campo non totalmente prestabilita. Ma che Federico va a cercarsi quasi autonomamente, oscillando tra la libertà che l’allenatore gli concede alla spasmodica caccia della sua comfort zone.

Lo stesso punto dal quale ripartirà la sua avventura con l’Italia di Spalletti, che ha già assaggiato nell’ultima finestra per le Nazionali facendo venire l’acquolina ai tifosi. Certo, l’avversario era la Macedonia del Nord: ma i due gol segnati hanno riaperto le porte alla speranza di ritrovare il trascinatore di Euro 2021, protagonista dal gol all’Austria in poi. In USA, nel suo personalissimo road movie, il primo avversario da affrontare è il Venezuela, ma la caratura dei dirimpettai – stavolta – non è importante.

Luciano Spalletti, CT Italia
Luciano Spalletti, CT Italia @livephotosport

Leader cercasi: Spalletti ha scelto

Importantissimo è, invece, riscoprirsi leader tecnico e carismatico di un’Italia ben messa a centrocampo, apparentemente solida in difesa ma il cui attacco preoccupa non poco in assenza di un vero e proprio riferimento consolidato. Ma chi l’ha detto che il faro debba per forza essere un numero 9? Alla Juventus, Fede sta studiando da seconda punta ma la tendenza a ricercare la fascia come l’acqua nel deserto ne conferma l’attitudine. Spalletti ripartirà da qui, dal tridente di cui a Torino è vietato parlare.

Un boost che potrebbe fare tutta la differenza del mondo in un Europeo di stelle affermate e da affermarsi, nonché giovare al finale di stagione di una Juve con il morale sotto i tacchi. Al rientro dagli USA infatti ci sarà la Lazio dell’ex Tudor proprio all’Olimpico, sede degli ultimi gol dell’attaccante azzurro con la maglia della Nazionale. Un cerchio che si chiude? Si vedrà, ma il piano di Spalletti è chiaro ancor prima di ricominciare sotto il sole americano. L’obiettivo è rimettere la Chiesa al centro dell’Italia.

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