La Juventus vuole tornare al 2017. Nessuna macchina del tempo, l’obiettivo della nuova gestione è quello di ripetere i risultati raggiunti – soprattutto a livello finanziario – nell’annata culminata con la finale di Champions League a Cardiff. Il punto più alto della presidenza di Andrea Agnelli, coinciso con ricavi pari a 562 milioni di euro.
Come riportato dal Corriere dello Sport, il Ceo dei bianconeri Scanavino avrebbe stilato un piano triennale di espansione e l’aumento di capitale da 200 milioni di euro rientra in questa strategia, che ha tre mantra assoluti da seguire: meno debiti, più ricavi e costi della rosa da ridurre. I soldi risparmiati saranno investiti in operazioni di mercato intelligenti, dove entra in scena il dt Giuntoli.
Il tesoretto di Giuntoli
Grazie alla ricapitalizzazione in tempi record, funzionale al ripristino di un patrimonio netto positivo, la Juventus risulta in regola con la misurazione dell’indice di liquidità , che in caso di violazione avrebbe bloccato il calciomercato in entrata.
In questo modo, Giuntoli avrà un tesoretto compreso tra i 20 e i 30 milioni di euro per le operazioni in entrata, a cui aggiungere i ricavi della partecipazione al Mondiale per Club del 2025 e gli eventuali premi Champions League. In ottica mercato è previsto almeno un colpo da 90 all’anno (come Koopmeiners), ma il focus sarà soprattutto su Under 25 prossimi all’exploit.
La Juventus stima per questa stagione 40 milioni in meno di costi e continuerà a puntare sullo sviluppo della Next Gen, mentre in estate potrebbe essere ceduto uno dei giovani in rampa di lancio (uno tra Soulé e Huijsen). La dirigenza dovrà poi prendere una decisione sul futuro di Allegri, mentre continua a monitorare Thiago Motta come possibile sostituto.