Double Trouble Djokovic, dall’Australia al Roland Garros: la Francia vara l’obbligo vaccinale

Nicola Liberti
2 Minuti di lettura
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È la notizia del momento oltre che il caso di questo inizio anno: Novak Djokovic e gli Open d’Australia. L’intricata situazione, risoltasi solamente alla vigilia dell’avvio del primo Slam dell’anno, ha visto il tennista serbo dover abbandonare il suolo australiano e non poter dunque partecipare all’ambita competizione. Niente Grande Slam anche quest’anno per Nole, e deve augurarsi che la situazione non muti verso scenari per lui peggiori. Dopo essere stato espulso dall’Australia, la pena impostagli recitava l’impossibilità di ottenere un visto per i successivi 3 anni. In questo caso il tanto agognato Grande Slam diverrebbe irraggiungibile non solamente per tutta la durata della pena ma, più probabilmente, per tutta la carriera. Difficile infatti ipotizzare che il 34enne mantenga standard tali da poter fare en plein di tornei dello Slam tra 3 stagioni.

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Ad aggiungersi al già spiacevole fatto, in sé per il tennista ma più in grande per il rispetto delle norme vigenti nel corso di una pandemia globale, ci sarebbe la notizia di una possibile introduzione dell’obbligo vaccinale in Francia per atleti professionisti e non. Di per sé Djokovic non verrebbe toccato da questa regola, non fosse per i già citati tornei dello Slam. In seguito all’Australian Open infatti, il secondo dei quattro in calendario è il Roland Garros. La competizione andrà in scena dal 22 maggio al 5 giugno, proprio su terra (rossa) francese.

Possibile dunque che la vicenda, che ha tenuto banco per oltre una settimana, conosca il secondo capitolo (o set) della sua storia. Da capire se il governo francese studierà una norma ad hoc per Djokovic, o casi riconducibili al suo, o se, come è più probabile che accada, per il tennista di Belgrado arrivi la seconda esclusione consecutiva da un major tournament ATP.

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