🗡️ Borussia corsaro, PSG al palo: Fullkrug e Sancho incartano Luis Enrique

Al Borussia Dortmund il primo atto della seconda semifinale di Champions League, con un PSG che si infrange sul doppio palo: Fullkrug e Sancho i protagonisti tra luci della ribalta e rivincita personale, con la banda di Luis Enrique sfortunata ed imprecisa

Lorenzo Zucchiatti
8 Minuti di lettura
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Se già lo spettacolo di Bayern Monaco-Real Madrid non aveva deluso le attese, le sorprese non sono mancate anche al Westfalenstadion, in una Champions League che non ci sta annoiando. Un Borussia corsaro ribalta i pronostici della vigilia e si aggiudica la gara d’andata con un 1-0 che offre la possibilità di presentarsi al Parco dei Principi con un piccolo vantaggio, consapevole che lesinare su questo non sarà possibile contro un PSG pieno di risorse.

Squadra di Terzic che non si è assolutamente fatta mettere i piedi in testa dai campioni di Francia, che hanno veramente tenuto in mano il pallino del gioco solo ad inizio ripresa, con l’occasione del doppio palo a far rammaricare Luis Enrique. Vero è che, al netto della fortuna di non aver subito gol, il Borussia poteva raddoppiare con Sabitzer e Fullkrug, anche oggi bomber di serata dei gialloneri.

Un PSG fermato al palo, sfortunato ma anche impreciso, dal quale però ci si poteva legittimamente aspettare qualcosina di più nell’arco dei 90′. Solo il primo atto di un confronto ancora apertissimo che vedrà il Parco dei Principi teatro di una grande sfida, con Luis Enrique che cercherà una nuova rimonta e il Borussia desideroso di arrivare Wembley da outsider totale.

Terzic, allenatore Borussia Dortmund

Borussia, qualità e sostanza per Terzic

La terza è quella buona per i gialloneri, visto che nelle due gare del girone di Champions erano arrivate una sconfitta in Francia e un X in Germania contro il PSG. Pareggio che poteva, occasioni alla mano, essere il risultato più giusto, ma non si dica che il Borussia abbia rubato qualcosa. Una gara gagliarda ma intelligente, il cui il mix di qualità e sostanza di Terzic ha messo in difficoltà la manovra di Luis Enrique.

Il lavoro dei due mediani Emre Can e Sabitzer è stato encomiabile: una diga davanti alla difesa che dà un equilibrio fondamentale per sprigionare il talento a disposizione del Borussia là davanti, senza però rinunciare a supportare la manovra offensiva, come nell’occasione capitata sui piedi dell’austriaco. Raddoppi costanti su Mbappé e Dembelé per aiutare Ryerson e Maatsen, perfettamente eseguiti nella prima frazione, un po’ meno nella seconda complice la stanchezza.

Non è un caso che le occasioni degli esterni del PSG siano arrivate nella ripresa, ma in generale il lavoro di Can e Sabitzer è stato fondamentale per clean sheet e vittoria. Se con tale equilibrio poi hai la possibilità di affidarti al talento di giocatori come Sancho, Brandt, Adeyemi e Reus dalla panchina, ecco che qualcosa di buono salta fuori. Proprio l’ex Manchester United e il colosso Fullkrug sono stati gli uomini in più di Terzic.

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Niclas Fullkrug, Borussia Dortmund

La ribalta di Fullkrug, la rivincita di Sancho

E allora partiamo proprio dal gigante tedesco che ieri ha deciso la gara con il suo 16° gol stagionale, il 3° in questa Champions League. 31 anni, 1.89 m. di altezza e 82 kg per un giocatore d’altri tempi, un puntero di ruolo che stona un po’ con un calcio moderno fatto di movimenti, occupazione degli spazi e abbandono dei ruoli fissi. Un Fullkrug che riporta alla mente i Mario Gomez o gli Oliver Bierhoff, non bello da vedere ma che la porta sa bene dov’è.

L’estate scorsa, ormai entrato nella seconda parte della sua carriera, l’occasione fornitagli dal Borussia Dortmund, che lo preleva dal Werder Brema dopo due ottime stagioni, rispettivamente da 19 e 16 gol in Bundesliga. Anche in Champions le gambe non stanno tremando, e nella nuova e moderna Germania che Nagelsmann guiderà ad Euro2024 sarà quasi certamente lui al centro dell’attacco tedesco.

Dalla tardiva ribalta di Fullkrug, alla rinascita di un redivivo come Jadon Sancho, un talento cristallino sprofondato nell’anonimato di un Manchester United che, dopo aver pagato 85 milioni, non solo non lo ha visto rendere ma lo ha pure messo fuori rosa, complice il rapporto complicato con ten Hag. Dalle 3 presente fino a gennaio con i Red Devils a fare il bello e cattivo tempo contro un PSG che ha faticato tantissimo a contenere le sue scorribande.

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La rivincita di Sancho è celebrata anche dallo stesso Borussia Dortmund, con un tweet piuttosto eloquente: “Gli dovete tutti delle scuse, noi siamo sempre stati abituati a questo suo gioco”. Il prestito secco scadrà a fine giugno, ma la permanenza al Manchester United appare impossibile. Discorsi che prenderanno presto piede, ma prima c’è una finale da conquistare.

Il PSG e il problema difesa

Se il Borussia può gioire per il primo atto di questa semifinale, umore diverso in casa PSG, che esce sconfitto da un confronto che, sebbene fosse al Westfalenstadion, lo vedeva favorito. Ed eccoli dunque i fantasmi di una Champions League che rischia di sfumare ancora una volta, un vero e proprio tabù, con la squadra arrivata in finale una sola volta nelle ultime 11 edizioni della competizione.

Occasioni per segnare, non sfruttate vuoi per sfortuna vuoi per imprecisione, ci sono state, ma ancora una volta quello della difesa è un problema. Un Marquinhos sicuramente provvidenziale nel salvataggio del secondo tempo su Brandt ma disastroso su gol di Fullkrug, e più in generale il reparto messo giù da Luis Enrique, che perde anche per infortunio Lucas Hernandez, che non si muove bene sulle palle in profondità.

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🗡️ Borussia corsaro, PSG al palo: Fullkrug e Sancho incartano Luis Enrique

Servirà decisamente qualcosa di più nella gara di ritorno per effettuare una rimonta già avvenuta ai quarti contro il Barcellona, con il PSG vittorioso in Spagna per 1-4 dopo il 2-3 subito al Parco dei Principi. L’obbiettivo è negare Wembley al Borussia, che potrebbe tornarci ad 11 anni di distanza dall’ultima finale giocata, e aggredire finalmente la coppa dalle grandi orecchie.

Mbappé, un lampo nella notte

Non una grande serata per Kylian Mbappé che, inevitabilmente, catalizza la scena in partite importanti come questa. Un primo tempo in cui viene quasi annullato dalla retroguardia del Borussia, con di fatto un unico lampo nella notte di ieri. Il palo colpito ad inizio ripresa è un capolavoro balistico che non trova buona sorte, e il legno di Hakimi pochi istanti dopo sa di vera e propria beffa.

Un po’ poco però per il giocatore più atteso della serata, sul quale il PSG fa affidamento per vincere la coppa e salutarlo definitivamente. Sorrisi solo lato Borussia dunque, che con tale successo si assicura il prossimo Mondiale per Club e permette alla Germania di avere 5 squadre in Champions l’anno prossimo, consa molto utile visto l’attuale 5° posto in campionato. Ma è solo la prima manche, con gli uomini di Luis Enrique pronti a tornare al Parco dei Principi col dente avvelenato.

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