Caso Maignan, la Digos individua il primo colpevole: il comunicato dell’Udinese

Lorenzo Ferrai
3 Minuti di lettura
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Proseguono le indagini a seguito dell’increscioso episodio accaduto durante la gara di Serie A fra Udinese e Milan, quando Mike Maignan è stato bersagliato da alcuni cori razzisti proveniente dagli spalti. Il portiere francese aveva abbandonato il campo, propiziando poi la sospensione della partita. Dopo la gara, sul web hanno cominciato a circolare numerosi video, alcuni di questi ritraevano alcuni tifosi friulani urlare delle offese razziste nei confronti dell’estremo difensore rossonero. La Digos si sarebbe mossa seguendo quanto suggerito da quelle immagini.

Difatti, stando a quanto riporta Sportmediaset, la Digos avrebbe individuato uno dei tifosi che offendeva il portiere del Milan. Il soggetto in questione, sarebbe un uomo di 46 anni della provincia di Udine, già conosciuto dalle autorità e per cui il questore Alfredo D’Agostino avrebbe predisposto un daspo di 5 anni.

La Questura a caccia degli altri responsabili

Il personale della Questura avrebbe ricevuto le immagini provenienti dalle telecamere del Bluenergy Stadium intorno alle 11 di stamani (22 gennaio), mettendosi immediatamente al lavoro prima di individuare il primo responsabile. Nel mirino delle autorità competenti ci sarebbero altri due tifosi, rei di essersi resi protagonisti anch’essi di cori contro Maignan, sempre alle spalle della porta del Milan, anche se distanti dal primo responsabile individuato.

Maignan e Pioli, Udinese-Milan
Maignan e Pioli, Udinese-Milan @Twitter

Daspo per il tifoso

Con l’identificazione del primo tifoso responsabile, anche la stessa Udinese ha preso una decisione sul futuro dell’uomo. Questo il comunicato della società: “Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato“. Potrebbe prospettarsi dunque un Daspo a vita per il tifoso.

Nello stesso comunicato inoltre, l’Udinese ha altresì confermato la volontà di combattere atti di questo genere: “La società conferma il suo impegno contro il razzismo e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società. Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso. L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto“.

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