“Che musica maestro”: l’Italia vince e convince, il sogno continua

Lorenzo Bosca
4 Minuti di lettura
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Il sogno continua 

Nelle vie, nelle piazze, nelle case e sui balconi: ora possiamo gridarlo ufficialmente, il sogno azzurro ad Euro2020 continua. Da Wembley a Wembley l’Italia di Roberto Mancini elimina per 4-2 ai calci di rigore la Spagna di Luis Enrique regalandosi così l’accesso alla finale della massima competizione continentale. Merito questo anche dei suoi senatori: condottieri instancabili sempre pronti a rispondere presente ad ogni chiamata alle armi da parte della madre patria.

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Partiamo dalle fondamenta, applausi a scena aperta per un’altra super prestazione di Gianluigi Donnarumma, capace di far sembrare facile l’impossibile ed agevole quel che poi tanto agevole non è. Dopo la parata monstre su De Bruyne nei quarti di finale, si ripete con l’intervento su Olmo che calcia a colpo sicuro ed è decisivo anche ai calci di rigore quando ipnotizza Morata dagli 11 metri. Il muro azzurro è una certezza, una sicurezza invidiabile agli occhi di mezza Europa; abile grazie alle sue performance ad allontanare (almeno per una notte) critiche e malumori per il suo trasferimento al PSG.

Donnarumma (Italia) respinge il calcio di rigore di Alvaro Morata (Spagna) @Image Sport
Donnarumma (Italia) respinge il calcio di rigore di Alvaro Morata (Spagna) @Image Sport

Da un calcio di rigore ad un altro, altrettanta determinazione brillava negli occhi castano-chiari di Jorginho prima di posizionare sul dischetto il pallone che ci avrebbe permesso di mantenere vivo il sogno europeo. Rigorista infallibile l’italo-brasiliano non ha sbagliato, autoproclamandosi così come possibile outsider nella rosa dei papabili vincitori del Pallone d’Oro 2021, forte anche della conquista della Champions League da protagonista assoluto con il suo Chelsea. Chi invece non ha calciato alcun rigore è stato Federico Chiesa, uscito dal campo nel corso del secondo tempo supplementare, ma insignito ugualmente del premio Uefa “Man of the Match”. Lo Juventino incanta con la “pennellata” che regala agli azzurri il momentaneo vantaggio, per poi alternare qualità e quantità in mezzo al campo in tutto il corso dell’incontro. Pedina imprescindibile per lo scacchiere di Roberto Mancini

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AAA cercasi attaccante

Unica macchia nera in una serata tinta d’azzurro speranza sono state le due punte della nazionale: Ciro Immobile e Andrea Belotti, artefici entrambi di una prestazione al di sotto delle loro indubitabili capacità. Troppo rischioso schierarli insieme, Mancini predilige insistere sulla loro alternanza, con il Gallo costantemente pronto a subentrare al bomber biancoceleste nel corso della ripresa. Un dualismo che fino a questo momento non ha però portato i suoi frutti, con Immobile fermo a quota 2 gol e l’attaccante del Torino ancora a zero.

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Giusto sottolineare il “fino a questo momento”, chissà infatti se proprio nella finale dell’11 luglio uno dei due goleador azzurri non concretizzi il sogno italiano con una delle prodezze presenti nel loro arsenale e che più volte hanno mostrato in campionato. Insomma gli interpreti sono pronti a recitare, il pubblico in sala è più speranzoso che mai, la bacchetta da direttore d’orchestra ora passa nelle mani di Roberto Mancini che dovrà allestire un’altra “Notte magica” all’italiana.

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