Conte, il Milan e la riva del fiume: al via il toto allenatori

Luca Vano
5 Minuti di lettura
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Stefano Pioli è annoiato. Notizia dell’ultim’ora, direttamente dalla sua conferenza stampa e in relazione alle voci sul suo successore a partire da giugno 2024. Il nome è quello di Antonio Conte, che non inficia il lavoro del tecnico del Milan durante la settimana e nel weekend, ma si aggira attorno a Milanello partendo da lontano e tornando in auge a corrente alternata. Un indizio per il potenziale avvicendamento estivo è il calciomercato di gennaio per i rossoneri: piatto, come una tavola da surf.

Un immobilismo che ha nutrito le teste e le penne degli addetti ai lavori, che confermano come la scelta del club sia di rimandare qualsiasi cessione o investimento di peso a fine campionato, per indirizzarle secondo il volere dello stesso Conte. Il tutto, però, non considerando il marasma che ci aspetta da maggio in poi quando si aprirà il primo mercato della storia in cui le panchine saranno più bollenti degli spogliatoi.

Allegri, Juventus
Allegri, Juventus @livephotosport

Juve permettendo

In quei giorni, a vincere il miglior piazzamento possibile non sarà chi si è esagitato durante l’anno, sbattendo a destra e sinistra, trascinato dalla corrente. Ma chi si è seduto sulla riva del fiume, osservando quello che accade nelle altre piazze, pronto a rispondere sì ad eventuali telefonate. Non c’è solo Conte a rientrare in questa categoria, ma anche Allegri: quest’ultimo occupa la panchina in cima ai desideri del salentino, quella della Juventus. Giuntoli e soci decideranno insieme al tecnico livornese come e se continuare. Lo Scudetto, in tal senso, giocherà un ruolo chiave.

Per questo è prematuro fasciarsi la testa prima di rompersela, a maggior ragione dato che il Milan avrebbe già dalla sua un Piano B di tutto rispetto. Si tratta di Thiago Motta, allenatore giovane dai costi più contenuti della sua alternativa di lusso e con uno Zirkzee in grembo che potrebbe sfornare direttamente a Milano. Proseguendo, così, quanto di ottimo si sta vedendo a Bologna. E Pioli, a quel punto? Non si è certi del suo addio, ma anche lui “rischia” di non restare a mani vuote.

De Rossi, Roma
De Rossi, Roma @livephotosport

Roma e Lazio, frenesia Capitale

Tra le suggestioni che potrebbero trasformarsi in realtà, infatti, c’è la Roma di Daniele De Rossi attorno al quale aleggia una sensazione ben definita: in caso di Champions League centrata, le chance di permanenza schizzerebbero alle stelle. Al contrario, i Friedkin giocheranno a loro favore la carta “nuovo ds”, voce che al posto di Tiago Pinto potrebbe presto posizionare Frederic Massara. Ed è qui che il cerchio si chiuderebbe, consegnando a Pioli le chiavi di Trigoria – scenario di fantamercato ad oggi, ma solo perché può sembrare prematuro parlarne.

Sembrare, appunto, perché nella Capitale già si muove qualcosa. Sull’altra sponda del Tevere il toto allenatori colpisce anche la Lazio che non è certa della permanenza di Maurizio Sarri. Il caso Kent ha solo inasprito il malcontento sarrista verso il (non) mercato di gennaio da parte di Lotito, sicuro dell’addio di Felipe Anderson a giugno e nonostante ciò ridotto ad un’unica opzione, sfumata per colpa del Fenerbahce. Nella giostra degli ex – da Scaloni a Conceicao – si inserisce l’idea Tudor, Napoli permettendo.

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Simone Inzaghi, tecnico dell'Inter
Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter @livephotosport

Inzaghi e Mazzarri

Possibile, infatti, che De Laurentiis non risulti coinvolto in questo effetto domino tra le big di Serie A? Se le illustri soluzioni dall’estero non dovessero verificarsi, il patron dei Campioni d’Italia potrebbe optare per la sostituzione di Walter Mazzarri con il vecchio pallino Tudor, stavolta da inizio stagione e non ad annata in corso, oppure virare sugli astri nascenti Palladino e Italiano.

Non manca più nessuno? Ah sì, Simone Inzaghi. L’unico, ad oggi, a potersi sedere sulla riva del fiume e programmare la prossima stagione. Derby d’Italia in vetta permettendo, s’intende: in caso di tricolore sfumato l’effetto a cascata rischia di prendere il via già da Appiano Gentile.

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