De Rossi in conferenza: “Rispettiamo il Brighton, ma siamo la Roma”

Francesco Mazza
5 Minuti di lettura
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L’Europa League si appresta a scendere in campo per l’andata degli ottavi di finale e tra i match in programma ci sarà un interessante Roma-Brighton. Alla vigilia del match ha parlato in conferenza stampa Daniele De Rossi: “Ho un bel rapporto con De Zerbi, sin da quando ero calciatore. Dopo le gare chiacchieravamo ed esprimeva la mia ammirazione per il suo gioco a Benevento e Palermo. Parlavamo del suo presente e del mio futuro. È un allenatore diverso e innovativo. Il Brighton ha poi ottimi giocatori, mi aspetto una gara complicata”.

Sull’atmosfera dell’Olimpico e sul Brighton: “Speriamo di regalare ai tifosi un’altra notte felice, per qualsiasi calciatore giocare in stadi così è sempre bello. In Premier le cornici sono belle, ma qui troveranno una passione entusiasmante. Non è facile fare un paragone con il nono posto loro in Premier rispetto alla Serie A. Sono un club emergente, Potter è stato bravo all’inizio e Roberto sta creando un vero marchio. Sono simili al Bologna di quest’anno, non è facile arrivare a questi livelli. Difesa a 3 o a 4? Non lo dico”.

Roma-Brighton, De Rossi: “Dobbiamo interpretare i momenti”

Riguardo l’atteggiamento della Roma: “Si può essere difensivi essendo confusi ed essere riflessivi attaccando in maniera alta. La Roma è una grande squadra che deve rispettare il Brighton, ma noi siamo la Roma. Sarà una bella partita, loro sanno chiudere in area City e Liverpool e prendere imbarcate con Luton e Fulham. Dovremo essere bravi ad interpretare i momenti della partita“.

De Rossi, Roma
De Rossi, Roma @livephotosport

Sulla motivazione derivante dal ranking, De Rossi si è così espresso: “Noi giochiamo per vincere e passare il turno. Guardiamo le vittorie delle nostre connazionali per il 5° posto in Champions, ma questo ranking lo guardiamo il giusto. Una storiella ci raccontano, come se ci comportiamo bene a Natale ci fanno il regalo. Guardiamo quest’aspetto come qualcosa in più, noi andiamo sempre in campo per vincere”.

Roma-Brighton, De Rossi: “Bilancio? Sono contento, la squadra crede in quello che dico”

Sul bilancio dal suo arrivo in panchina: “Mancano i tre punti con l’Inter, poi sarebbe stato tutto perfetto. Non abbiamo fatto niente, ma sono soddisfatto. In questa città i giudizi cambiano velocemente per questo cerco di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori da social e giornali. Sono contento per quello che ho creato con loro, non è automatico. Mancini dice che stanno capendo quello che gli chiedo, ma non è soltanto capire, ma è crederci. Non voglio cose speciali, ma loro credono ciecamente in quello che dico e faccio“.

Riguardo l’alternanza sulle fasce: “Oggi valutermo Karsdorp, vediamo come si sentirà. I due terzini sinistri mi fanno impazzire, mi piacciono molto perché sono diversi tra loro e hanno caratteristiche ottime. A volte scelgo chi è più in forma, a volte in base all’avversario, non c’è una strategia prestabilita. So di poter contare su entrambi e li valuto allenamento dopo allenamento”.

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Roma-Brighton, De Rossi: “Conto molto su Bove, la Roma deve stare in Champions”

De Rossi ha poi parlato anche di Bove: “Prima di Monza leggevo che con Mourinho aveva una media alta, ma con me non ci sono grosse differenze. Nella mia prima partita è stato il migliore in campo, magari sta trovando meno spazio dall’inizio perché ha di fronte giocatori che stanno dando il massimo. Non lo vedo sulla fascia, ma più che altro da mediano davanti alla difesa. Tecnicamente è forte, anche più rispetto a come lo si valuta dall’esterno. Lui deve avere questa testa, è un professionista e un giocatore magnifico. Ci conto alla grande e non più tardi di due settimane fa giocava benissimo e da titolare a Rotterdam“.

Il tecnico giallorosso ha così concluso: “L’ultima partita che la Roma ha giocato in Champions League c’ero io in campo e a me sembra di aver smesso da vent’anni. La Roma deve stare a quei livelli visto che a livello societario siamo meglio di quando io ho lasciato. La Roma al di là di tutto deve sempre stare in Champions League, una volta che è dentro fa le annate che ha sempre fatto: arriva agli ottavi, ai quarti. Questi giocatori possono lottare per andare in Champions a prescindere dall’allenatore”.

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