La dittatura di Verstappen: la Formula 1 parla olandese

Max Verstappen è divenuto campione del mondo di Formula 1 per la terza volta di fila, dopo aver dominato il mondiale: un autentico dittatore in uno sport che parla sempre più olandese

Lorenzo Ferrai
8 Minuti di lettura
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Lo sport, così come la vita, va a cicli. Si sa, un periodo gira bene, poi male, e così via. E ogni ciclo che si rispetti lascia sempre qualcosa di indelebile. Anche la Formula 1 va a cicli. Prima dominava la McLaren che ci ha lasciato i duelli tra Senna e Prost, poi la Ferrari che ha inciso il nome di Michael Schumacher nella storia del motorsport. Poi è arrivata la dittatura della Mercedes, dove Lewis Hamilton, se si eccettua il 2016, ha lasciato solamente le briciole agli avversari. Finché non è arrivato Max Verstappen. Quel giovane olandese con il volto perennemente imbronciato, alquanto restio alla risata, giunto nella massima categoria a soli 17 anni, nel 2015, dopo una vita trascorsa al volante.

Ebbene, otto anni dopo, Super Max è nell’Olimpo della Formula 1. A soli 26 anni, l’olandese ha già polverizzato diversi record. Più giovane pilota a vincere un gran premio, maggior numero di vittorie in un mondiale, più alto numero di successi consecutivi e anche il maggior bottino di punti raccolti in un singolo campionato di F1. Verstappen ha iniziato la sua egemonia nel 2021, battendo all’ultimo giro del mondiale Lewis Hamilton, un uomo che sembrava imbattibile, al comando di una Mercedes che appariva realmente ingiocabile.

Max Verstappen, il cannibale della Formula 1

Dopo un 2020 a senso unico, dove Hamilton aveva vinto ancora prima di scendere in pista con la mostruosa W11, il 2021 è stato tutto un altro mondiale. La storia la conosciamo bene. Un campionato di Formula 1 spettacolare, a detta di molti il più bello degli ultimi 30 anni, giocato punto a punto, fra due fenomeni che hanno in testa il solo obiettivo di vincere, mentre tutti gli altri fanno da comparse. Fino all’epilogo di Abu Dhabi, quando, fra mille polemiche, Verstappen corona il suo sogno all’ultimo giro, con un sorpasso che racchiude tutta l’essenza di Super Max. Aggressività, tecnica, sangue freddo, cinismo.

Charles Leclerc e Max Verstappen
Leclerc e Verstappen @livephotosport

Inizia una nuova era per la Formula 1. In verità, il 2022 vive il duello fra Leclerc e Verstappen ma solo per alcune gare, prima che la Ferrari numero 16 molli definitivamente sotto la Spada di Damocle dell’affidabilità. Qui l’olandese è semplicemente fenomenale. Liberatosi dalla pressione di dover vincere a tutti i costi per rendere felice papà Jos ed Helmut Marko, Verstappen si trasforma in un robot. Niente più manovre disperate. Tanto ritmo, velocità e, soprattutto, ragionamento. Follia per il Max visto nel 2021, con le spallate rifilate a Hamilton in Brasile e in Arabia Saudita.

Questo è un Verstappen diverso, cambiato. Maturo, sempre spettacolare e aggressivo ma che non forza più la manovra se le circostanze non lo permettono. Più ragionatore, alla Alain Prost. Poi è ovvio, l’indole è rimasta quella del kartista, con una classe degna di Ayrton Senna. Inoltre, dettaglio non indifferente, la fame è sempre quella. Basti pensare che a Interlagos, già bicampione del mondo di Formula 1, rifiuta di cedere la posizione a Perez per aiutarlo nella lotta al secondo posto piloti. Un capriccio? No, una vendetta, poiché, a suo dire, Checo avrebbe volontariamente messo la macchina a muro a Monaco, costringendo Max a partire dietro. E il numero 1 si è vendicato a suo modo, senza strani giochini.

Max Verstappen, Red Bull
Max Verstappen, Red Bull @livephotosport

Verstappen-Red Bull: un binomio indissolubile

L’unica vera compagna di viaggio di Verstappen è stata la sua Red Bull, cresciuta e divenuta devastante assieme a quel ragazzo terribile. Portato in academy da Helmut Marko, il giovane Max ha imparato a stare fra i grandi con il suo spirito e la sua combattività, spesso eccessiva (a detta di molti colleghi) ma senza mai smettere di andare forte. Nei primi tempi in Red Bull, dopo la gavetta in Toro Rosso, capitava spesso di vedere l’olandese in incidenti di cui lui stesso era la causa, molti con le Ferrari.

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Nonostante le diverse intemperanze, la scuderia austriaca non ha mai smesso di puntare su di lui, quel diamante che aveva solamente bisogno di tempo per essere sgrezzato. Con il passare degli anni, Verstappen ha imparato dai propri errori e quel ragazzino rampante e impulsivo ha lasciato spazio a un pilota che ha man mano preso coscienza delle proprie doti. Ha affinato la tecnica, limitato (fino ad eliminare) i difetti, ma senza mai rinunciare al suo atteggiamento focoso, la vera zavorra che lo aveva limitato nel primo periodo in Formula 1.

Col tempo, Verstappen ha fatto ricredere anche i suoi principali detrattori, che non lo ritenevano all’altezza dei migliori, nonostante l’enorme talento di cui disponeva. Basti pensare che Super Max è riuscito a imporsi su un fuoriclasse come Ricciardo, convincendo quest’ultimo a cambiare aria. Più di tutti, Max ha valorizzato la propria macchina, sempre costruita e progettata per andare incontro alle esigenze dell’olandese.

Max Verstappen
Max Verstappen @livephotosport

Verstappen, il campione imbattibile

Nelle ultime stagioni, Max ha dominato, inanellando record su record e umiliando ripetutamente i propri avversari, a cominciare dal compagno di squadra Sergio Perez. Stessa vettura, stesse possibilità a inizio anno. Poi Checo è crollato inesorabilmente, faticando ad arrivare persino in top 5. Un’eresia per una monoposto come la RB19. Dall’altra parte del box, una volta alzati i giri del motore, Verstappen è andato per la sua strada, con il vento in poppa. Quello sguardo glaciale l’ha sempre accompagnato, un pilota che non guarda in faccia nessuno e che riversa la sua fame in pista, combattendo contro tutti, dando sempre il meglio di sé, come se non avesse mai vinto in Formula 1.

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Con il team Red Bull dalla sua parte, certo, ma quasi esclusivamente grazie alle qualità di guida. Un mostro in qualifica, un martello in gara, un mastino in difesa. Un pilota completo, fresco vincitore del terzo campionato di Formula 1 ma che sembra non avere alcuna intenzione di fermarsi. Super Max è già nella storia, ma questa storia pare destinata a essere aggiornata ancora per diversi anni. Almeno finché Verstappen sarà al volante. Questo ragazzo, ormai diventato uomo, sembra davvero imbattibile. E potrebbe rimanerlo ancora per diversi anni.

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