Brivido europeo: Spagna-Germania e Portogallo-Francia. Fuori la migliore!

Europeo giunto al suo momento clou: senza l'Italia, la giornata di venerdì 5 luglio sarà dedicata ai quarti di finale più suggestivi e combattuti. Spagna-Germania e Portogallo-Francia, le quattro favorite in campo, per decretare chi avrà ancora la possibilità di andare avanti ed estromettere una diretta concorrente. Fuori la migliore!

Salutata l’Italia, the show must go on. Nostro malgrado, le fasi finali dell’Europeo non ci vedranno protagonisti e tra una decina di giorni abbandoneremo definitivamente (e concretamente) la palma di campioni in carica. E questo lo sappiamo almeno da lunedì scorso, a margine della figuraccia rimediata contro la Svizzera. Ma la domanda più intrigante è un’altra: a chi dovremo passare il testimone?

Tutto lascia presagire che la prescelta sarà una fra Spagna, Germania, Francia e Portogallo. Tutte in campo venerdì 5 luglio, per due big match da urlo, un’autentica maratona a cui nessun appassionato può sottrarsi. Quattro grandi protagoniste dell’ultima generazione calcistica, per motivi diversi. Ed è opinione comune che i futuri campioni d’Europa saranno in campo fra meno di ventiquattr’ore.

Spagna-Germania e Portogallo-Francia sono due partite che vanno al di là del puro Europeo attuale. Rappresentano dei dualismi, divenuti (vuoi o non vuoi) delle classiche nel mondo del pallone. Difatti, in meno di vent’anni avremo il terzo confronto riguardante i singoli appuntamenti, da una parte e dall’altra. E, come accadute nelle altre due circostanze, anche stavolta il peso specifico di una vittoria potrebbe realmente cambiare il destino perlomeno di una delle quattro.

Lacrime e addii

A chi non sono rimaste impresse le lacrime di Cristiano Ronaldo durante i supplementari di Portogallo-Slovenia? Dopo aver fallito l’unico rigore che mai avrebbe dovuto sbagliare, CR7 si è visto passare la vita (sportiva) davanti, coscio forse di non avere più nulla da dare a un calcio che l’ha visto spadroneggiare per vent’anni, in coabitazione con l’amico-rivale Leo Messi.

Fortunatamente per Ronaldo, Diogo Costa si è travestito da muro e ha blindato la qualificazione dei lusitani ai quarti. Ora, CR7 non avrà più cartucce da sprecare e l’occasione dovrà sfruttarla con tutto sé stesso, come del resto ha sempre fatto. Gli anni passano, tutti invecchiamo: Cristiano si rifiuta di accettarlo e combatte come nessun altro per ritardare un declino inevitabile. Chi invece ha scelto di fermarsi, forse nel suo momento più alto, è Toni Kroos, per cui sicuramente EURO 2024 sarà l’ultimo ballo.

Il centrocampista tedesco ci ha ammaliati per 15 anni: i suoi cambi di gioco, la sua visione degna di un computer, i suoi piedi di zucchero. Tutti pezzi da museo. Nella sua carriera leggendaria ha vinto tutto, fra cui sei Champions League e un Mondiale con la Germania. Anzi no, quasi tutto! Visto che un Europeo ancora gli manca. E quale modo migliore di congedarsi, se non quello di aggiungere alla sua ricchissima bacheca l’unica coppa che ancora gli manca?

Fantasia (e gioventù) al potere

Toni Kroos non era presente a EURO 2008, nonostante militasse già nel glorioso Bayern Monaco. Proprio quell’edizione fu teatro di un altro Spagna-Germania, vinto dagli iberici di Aragones per 1-0. La rete di Fernando Torres, imbeccato dall’assist illuminante di Xavi, aveva spalancato le porte all’era d’oro delle Furie Russe, destinate poi a fagocitare le successive due manifestazioni, Mondiale 2010 ed Europeo 2012.

E la Mannschaft dovette subire l’ira spagnola anche nella rassegna iridata 2010. Questa volta non era la finale, bensì la gara precedente. Una semifinale maschia e tutt’altro che spettacolare, risolta solamente da un colpo di testa in avvio del capitano Carles Puyol. Queste nuove generazioni di Spagna e Germania sembrano invece così lontane dal passato.

Peperini imprendibili, meno possesso e fisico, più imprevedibilità e calcio verticale. Una versione quasi “latina” delle nazionali a cui siamo stati abituati. Nonostante il DNA rimanga lo stesso, la Spagna ha declassato leggermente il tiki taka per armare le frecce Nico Williams e Lamine Yamal. Di contro, anche la Germania è un po’ meno fisica e disciplinata di prima, dato che gli scapestrati Musiala e Wirtz possono fare il bello e il cattivo contro chiunque.

E ovviamente non può mancare il buon vecchio Toni Kroos, il cui ritorno sembra essere la medicina giusta per questa Germania tornata equilibrata tatticamente e mentalmente. Tedeschi che hanno le carte in regola per sollevare quello che sarebbe il quarto Europeo della propria storia, in casa loro, impresa mai riuscitagli. Spagna che però è sembrata realmente la nazionale più completa e con meno punti deboli. Ammesso che ne abbia. Quando l’abbiamo incontrata nel girone è sembrata non averne.

Lamine Yamal, Spagna*
Lamine Yamal, Spagna*

Passaggio di testimone

E se Spagna e Germania sono nel mezzo di un ricambio generazionale, ben avviato per la verità ma ancora in cerca di gloria, il Portogallo rimane attaccato al cordone ombelicale che lega la nazionale di Roberto Martinez al proprio uomo simbolo. Cristiano Ronaldo è al suo sesto Europeo, roba da alieni, sempre con la bava alla bocca e la voglia di un ragazzino, in barba all’età che avanza.

39 anni e sentirsene venti. Solo CR7 può. O almeno, crede. Già perché l’anagrafe non fa sconti a nessuno. Nemmeno al cyborg per eccellenza, colui che non contempla la parola “sconfitta”, e non lo farà nemmeno contro i vice campioni del mondo, i grandi favoriti per la vittoria finale. Il Portogallo dovrà superare l’esame forse più complicato. La Francia di Kylian Mbappé, autentica miniera di talento, esperienza e solidità.

I transalpini sembrano aver assorbito la delusione mondiale che ha assunto le sembianze di Emiliano Martinez e sono pronti a dare battaglia a Ronaldo. Lo faranno affidandosi al loro giocatore di punta, colui che si è preso l’onore (e l’onere) di raccogliere il testimone di CR7 al Real Madrid. Sfida dai molteplici significati per Kylian Mbappé, all’inseguimento di quel Pallone d’Oro sempre vicino ma mai abbastanza.

Esattamente come Spagna e Germania, anche Portogallo-Francia è un match storicamente pesante, perlomeno nel XXI secolo. Tra i ricordi più fulgidi rimane l’atto finale di EURO 2016, quando Ronaldo e compagni alzarono la coppa continentale proprio in faccia a Les Blues, ma con una magia di Eder. Nel mondiale 2006 furono invece i francesi a prevalere, trascinati dal penalty di Zidane alla finale poi persa contro di noi.

Mbappé aveva solamente 7 anni, mentre Ronaldo era in campo, titolare in quella partita giocatasi (ironia della sorte) proprio il 5 luglio. La stessa data in cui CR7 avrà la possibilità di capire realmente se ha ancora qualcosa da dare o se la sua gloriosa carriera è giunta ai titoli di coda. Sicuramente, anche se lo dovesse capire, non lo sbandiererà mai. L’obiettivo rimane sempre il solito: la vittoria. E allora, scaldiamo i motori, compriamo patatine e pop corn per questi due quarti di finale mozzafiato. Spagna-Germania alle 18:00, Portogallo-Francia alle 21:00. Fuori la migliore!

Si Parla di:
Lettura: Brivido europeo: Spagna-Germania e Portogallo-Francia. Fuori la migliore!