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É una parabola ascendente la prima parte di 2022 per Lewis Hamilton e la sua Mercedes. Dopo un inizio passato in sordina, il 7 volte Campione del Mondo ha, circuito dopo circuito, inanellato una serie di ottimi risultati, come dimostrato con il secondo posto nel Gran Premio d’Ungheria. Una prima metà di stagione caratterizzata però da una nota più che positiva per il britanni: l’affidabilità della propria monoposto. Sotto quell’aspetto infatti la W13 pare irraggiungibile, sicuramente migliore rispetto alle sorelle (anche se ben più performanti) Ferrari e Red Bull. Ora nella pausa estiva per il team di Brackley si tratterà di comporre i pezzi e ricomporre il puzzle: aggiungendo alla sicurezza dimostrata, anche una velocità almeno pari alle dirette rivali al titolo.
Hamilton: “Bene l’affidabilità, ma per salire sul podio non basta”
“In questa stagione abbiamo dovuto affrontare un processo per migliorare la vettura, ed è fantastica la costanza che abbiamo avuto nelle ultime gare. Però ci manca ancora la prestazione: il potenziale c’è, ma abbiamo dovuto depotenziare la vettura per limitare il porpoising. Quindi, bene l’affidabilità, ma per salire sul podio non basta: servono le prestazioni” ha confermato Lewis Hamilton ai microfoni di Viaplay. Infine il paragone con la stagione 2009: “È una stagione simile a quella del 2009: anche allora pensavamo, tra gennaio e febbraio, di avere una buona macchina, ma al primo test ci siamo accorti che eravamo molto lontani rispetto a dove dovevamo essere. Per cui ci siamo messi a lavorare da squadra, eliminando alcune cose e riorganizzandoci per migliorare la monoposto”.
