Formula 1, il pagellone di Miami: Norris da lode, Albon smarrito

Lando Norris trova il suo primo successo in Formula 1, aggiudicandosi il gran premio di Miami: l'inglese della McLaren ha vinto davanti a Verstappen e Leclerc

Lorenzo Ferrai
7 Minuti di lettura
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Dopo cinque anni e 110 gare, finalmente è arrivato il momento di Lando Norris. Al termine di uno spettacolare gran premio di Miami, l’inglese della McLaren ha trovato la sua prima vittoria in Formula 1, riportando il team di Woking sul gradino più del podio dopo 4 anni. Ritmo, costanza e un pizzico di fortuna dopo l’entrata della Safety car.

Questi sono stati gli ingredienti per la vittoria di Lando, che ha preceduto Max Verstappen e Charles Leclerc, per un podio piccante, che rappresenta (in un certo senso) il futuro di una Formula 1 attualmente monotematica. Sainz termina quarto, davanti a Perez e a Hamilton. Aggiornamenti che hanno funzionato dunque nella McLaren di Norris, in attesa che anche la Ferrari porti il proprio pacchetto a Imola per lanciare così la sfida a Super Max e a una Red Bull che ha perso definitivamente Adrian Newey.

Mondiale riaperto?

  • Norris: 10 E LODE. Benvenuto tra i grandi Lando. Prima vittoria, al GP numero 110, la lode è d’obbligo! Un altro week-end che appariva maledetto, dove aveva combinato il patatrac in qualifica, si è invece rivelato tremendamente dolce. Aiutato dalla Safety car, per una volta ha avuto quella fortuna che non l’ha mai voluto assistere. Il resto se l’è guadagnato in pista. Passo inarrivabile, per dare oltre nove secondi a Verstappen e mettere le mani sull’agognata vittoria. Che non stia cominciando un altro un Mondiale? FINALMENTE!
  • Ocon: 9. È quasi un peccato che la vittoria di Lando canalizzi l’attenzione del pubblico. Perché questa Alpine (9), terribile fin da inizio anno, ha colto qualcosa di impronosticabile. Un decimo posto che vale oro, con tanto di duello fratricida con Gasly (7) nel primo giro. Grande rispetto, ruota a ruota da brivido, poi Esteban ha dimostrato di averne di più. E questo punto è più che meritato. LOTTATORE.
  • Tsunoda e Ricciardo: 8. Si dividono le giornate. Daniel è stato protagonista nella Sprint, battagliando con i grandi, mettendo alle spalle Sainz (6), Yuki ha condotto una gara intelligente, senza rischi, mostrando gli artigli quando serviva e mantenendo un passo costante. I progressi ci sono e si vedono anche. Forse è arrivata la rinascita, visto che i sedili Red Bull (6) non sono più tanto inarrivabili. ALLA RISCOSSA.
  • Leclerc: 7. Il week-end di Miami è partito come peggio non poteva. Subito testacoda (errore suo) e libere andate. Un peccato mortale con una sola sessione disponibile. Invece, Charles ha fatto la solita magia, con una Ferrari (7) forse troppo carica, piazzando il secondo posto nella Sprint e il terzo in gara. Ha ottenuto il massimo, si è rimesso in carreggiata e ora è a tre sole lunghezze da Perez. Ancora non riesce a battere Max in pista, ma intanto è sempre lì. MAGICO.
  • Verstappen: 6. Ammettiamolo. Fa uno strano effetto vederlo sul podio da secondo, sorridente soprattutto. Non eravamo più abituati. Ma questo è l’effetto Lando, e anche il cuore granitico di Super Max si è sciolto di fronte al successo del proprio amico. Ha ammesso candidamente le sue difficoltà, ciò nonostante è arrivato secondo. Ci teniamo a mettere le cose in chiaro, a scanso di equivoci. Il mondiale si è acceso, ma al momento non è in discussione. Certo, con l’addio di Newey, magari qualcosa può cambiare… CUORE D’ORO.

Piastri sfortunato

  • Piastri: 5. Il risultato del compagno di squadra lo indurrà a mangiarsi le mani, sebbene la disparità prestazionale con Lando fosse evidente, anche a seguito degli aggiornamenti. Le prova tutte per difendersi da Sainz, purtroppo quel contatto lo estromette dalla gara. Frettoloso e poco cinico, ma va precisato che la sorte non lo ha assistito. SFORTUNATO.
  • Perez: 4. Verstappen ha certificato le difficoltà della Red Bull a Miami, portando comunque a casa il secondo posto. Invece il messicano si ritrova invischiato nella bagarre con Ricciardo durante la Sprint Race (fortunatamente superato) e commette una clamorosa leggerezza in gara: in curva 1 rischia di uccidere la gara del compagno. Questione di millimetri. Ma anche il passo gara è ben lontano da quello di Max. Braccato da Hamilton (7), non riesce nemmeno a staccarlo: ringrazi la poca velocità della Mercedes. CONFUSO.
  • Stroll: 3. Siamo alle solite. Alonso (7) ci mette l’anima e porta punti, mentre il canadese si trova sempre coinvolto in incidenti che rovinano le gare altrui. Ed è un peccato perché i continui errori lo inducono a girare oltre le proprie possibilità. Che, diciamocelo, sono decisamente inferiori a quelle di Nando. DANNOSO.
  • Albon: 2. Se diamo uno sguardo al 2023 viene da chiedersi se sia lo stesso pilota che lo scorso anno aveva collezionato 27 punti su 28 totali della Williams (4). Ogni circuito diventa un’agonia. Questa macchina non eccelle, ma lui ha sempre dimostrato di poter fare la differenza in ogni situazione. Invece sembra tornato sulla terra. Un ritorno piuttosto triste, con zero punti raccolti in sei apparizioni. SMARRITO.
  • Magnussen: 1. Siamo sinceri. Quando corre non ci si annoia mai, anche se in una gara così era sufficiente lo spettacolo in pista. Non c’era bisogno di riempire la grafica di penalità all’indirizzo del danese. Oramai abbiamo la sensazione che il gioco duro (e sporco) sia la sua unica arma per far fronte all’evidente inferiorità della sua Haas (6). Una sorta di paradosso, visto che Hulkenberg (7) la pagnotta riesce sempre a portarla a casa. SPORTELLATORE.

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