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Il numero 9 di Lukaku ad Edin Dzeko
Con la cessione del centravanti belga Romelu Lukaku, al Chelsea di Thomas Tuchel, per la cifra record di 115 milioni di euro, il numero 9 è andato sulle spalle di del neo acquisto, proveniente dalla Roma, Edin Dzeko, che ha lasciato la Capitale dopo sei anni nei quali ha collezionato 260 presenze condite da 119 gol e 55 assist. Il bosniaco nel suo messaggio di addio ai tifosi romanisti, tramite il suo profilo Instagram, non ha nascosto un pizzico di rammarico per non essere riuscito a vincere qualche trofeo con la maglia giallorossa: “Mi spiace di non aver regalato loro la gioia di un trofeo alzato al cielo”.
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Il Cigno di Sarajevo arriva nella squadra Campione d’Italia in carica che ha come obiettivo la seconda stella. L’Amministratore delegato Area sport, Beppe Marotta il 3 maggio, subito dopo la conquista matematica del titolo aveva dichiarato a Radio Anch’io sport: “La seconda stella? Sarebbe il massimo per tutti, rientra nel fascino e nel romanticismo che io ho”. Probabilmente quel fascino e quel romanticismo lo potrebbe avere anche Dzeko: ha accolto l’avventura in nerazzurro in maniera entusiastica.
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Il ruolo che avrà nella squadra di Simone Inzaghi sarà importantissimo, anche non dovesse partire sempre tra i titolari. L’ex Manchester City e Wolfsburg ha l’esperienza necessaria di entrare in un gruppo e mettersi a disposizione per raggiungere l’obiettivo finale. Al suo fianco, in attesa di capire su quale profilo andrà la società di Viale della Liberazione, nelle ultime ore si fa largo il nome di Marcus Thuram, figlio del grande Lilian, ci sarà Lautaro Martinez.
L’eredità di Lukaku sul campo: Lautaro Martinez è pronto
Nella giornata di ieri, è andato in scena un incontro tra la dirigenza interista e il procuratore di Lautaro Martinez, Alejandro Camano, per mettere le basi sul prolungamento dell’argentino: l’accordo sarebbe molto vicino alla chiusura. Si parla di un contratto fino al 2025 a 6 milioni di euro a stagione. Il Toro, dopo essere stato corteggiato dal Barcellona e dal suo amico Lionel Messi, che lo scorso anno spingeva per il suo arrivo in Catalogna, avrebbe deciso di restare a Milano. La sua è anche una scelta di vita familiare: si trova molto bene a Milano anche la sua compagna Agustina Gandolfo.
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Ma è dal punto di vista tecnico e di campo che l’ex Racing vuole dimostrare il suo attaccamento ai colori nerazzurri. La coppia gol, denominata LuLa, ha fatto innamorare milioni di tifosi della Beneamata, ma con l’addio di Big Rom, il peso dell’attacco sarà sulle sue spalle. Lautaro è un attaccante totale, non dovrebbe avere difficoltà a giocare da prima punta. Dzeko potrebbe fungere da trequartista: il bosniaco ha piedi sublimi e lui fungere da boa in avanti. Nell’Inter scudettata in tantissime occasione ha dato prova di interpretare quel ruolo in maniera più che soddisfacente. Lui attaccava la parte centrale del campo, mentre Lukaku si allargava sulla fascia destra, aspettando il momento opportuno per servire l’assist al compagno.
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Nella stagione che sta per iniziare, nel match inaugurale contro il Genoa non ci sarà perché squalificato, il numero 10 interista vorrà dimostrare che nonostante il suo gemello del gol abbia deciso di continuare la sua carriera altrove, lui potrà essere il vero leader della squadra. La forza, la fame, la grinta, la determinazione, il sacrificio, a Lautaro Martinez, non mancano di sicuro: il suo soprannome lo descrive perfettamente. È lo stesso Toro a spiegarci perché in un’intervista a La Repubblica: “Al Racing, a 17 anni. Ero forte e bruto. Mi scontravo con tutto e tutti. Lo inventò Santiago Reyes, mio compagno di squadra e di pensione”.
