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Decimo attacco della Serie A con soli 13 gol segnati, di cui ben cinque messi a segno da Dybala. Nonostante la vittoria in casa dell’Helsinki, fondamentale per il proseguimento europeo, è una Roma che stenta dal punto di vista della realizzazione. Se si pensa che la Joya ha messo a segno più di un terzo dei gol totali e che il centravanti titolare Abraham sta ampiamente deludendo le aspettative, ecco come si giunge ad un’unica domanda: che fine hanno fatto i gol? Il difensore Smalling è già andato a bersaglio due volte, mentre il brasiliano Ibanez ha messo a referto un gol, contro il Monza. L’apporto offensivo di Zaniolo non ha ancora portato ai risultati sperati, mentre l’unico di Pellegrini è stato fondamentale in ottica tre punti a Genova. Ma non basta. Osservando infatti tutti i numeri, si può arrivare ad un’altra, logica, deduzione: mancano i gol dalla panchina.
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Nella scorsa stagione, i giallorossi primeggiavano nella speciale graduatoria delle reti arrivate direttamente dagli uomini subentrati a gara in corso. La squadra di Mourinho realizzò a fine campionato ben 11 reti, le quali portarono a 9 punti in più in classifica. Meglio della Roma fecero solo Atalanta, Udinese ed Inter. Svelato quindi uno dei possibili tanti motivi per cui, dati alla mano, gli uomini di Mou stanno faticando più del previsto a trovare la via della rete: il nuovo acquisto Belotti deve ancora sbloccarsi in campionato, mentre Shomurodov non pare nelle grazie tecnico-tattiche dell’allenatore. Infine El Shaarawy, l’anno scorso a quota due gol dopo le prime undici giornate: emblema della scarsa vena realizzativa di quest’anno. La trasferta di Verona risulta decisiva, anche e soprattutto sotto questo punto di vista.
