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Nella serata di sabato 27 gennaio il Milan esce soltanto con un pari da San Siro dopo la sfida al Bologna di Thiago Motta. Ribaltato l’iniziale vantaggio che portava la firma di Joshua Zirkzee, grazie alla doppietta messa a segno da Ruben Loftus-Cheek, i rossoneri hanno concesso il pareggio dal dischetto ad Orsolini, finendo per rimediare un 2-2. A portare al rigore è stato un intervento falloso di Filippo Terracciano, debuttante in Serie A in rossonero in serata, rievocando l’esordio di soli 20 giorni prima di Pasquale Mazzocchi in maglia Napoli.
Terracciano, Mazzocchi e subentri determinanti
Terracciano come Mazzocchi, l’esordio con la nuova maglia diventa un incubo quando giunge da subentranti. Quello visto in serata in maglia Milan da parte del giovane esterno è stato infatti un debutto tristemente riconducibile a quello del terzino del Napoli. Entrambi entrati nel corso del secondo tempo di un match complesso per le rispettive squadre, il primo si rende protagonista di un intervento falloso in area ai danni di Kristiansen, portando al rigore che di fatto sottrae due punti ai rossoneri; il secondo si fa prima ammonire e poi espellere, nell’arco di 5 minuti dal proprio ingresso, portando poi gli azzurri a naufragare subendo due reti.
Difficoltà e tensione dell’esordio con una nuova maglia o situazioni particolari da analizzare? Per Terracciano e Mazzocchi la via preponderante è la seconda. Nel caso del Milan infatti, i problemi in difesa sono da tempo un tema, e con 5 uomini schierati in area in una simile circostanza, le colpe non possono gravare sul solo subentrante. Non solo, la scelta di lanciare un giovane alla prima esperienza in Serie A in una big, in un match così determinante ed in bilico a poco dalla fine, certamente, non può far altre che incrementare il rischio che situazioni di questo genere si propongano,
