Trash talking all’italiana: ora la Juve alza i toni

Luca Vano
3 Minuti di lettura
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Nel mondo dello sport americano, specialmente in NBA, il trash talking è una vera e propria cultura. Si definisce tale, e come tale viene sdoganato e rispettato, l’utilizzo di un linguaggio offensivo, ironico e provocatorio nei confronti dell’avversario al fine di deconcentrarlo. Il “parlare sporco” è una pratica che prende forma nei campetti sparsi in giro per gli USA ed è stato esportato nel mondo, non soltanto in riferimento al basket.

In misura minore, se pensiamo al calcio, ultimamente esso risente di una forte influenza del celebre Gabbione di Livorno nel duello a distanza tra Juventus e Inter. Scherzi a parte, la natura provocatoria delle dichiarazioni di Allegri è decisamente tenue rispetto a ciò che si ascolta oltreoceano, ma quanto basta per trasformarlo in trash talking all’italiana: una tagliente ironia a cui il tecnico bianconero non è nuovo. Ma che sa come e quando sfoderare.

Simone Inzaghi, Inter
Simone Inzaghi, Inter @livephotosport

Allegri chiama, Inzaghi glissa

E così ci si ritrova al ribaltamento di un paradigma durato 9 anni su 12, quando le dichiarazioni delle inseguitrici avevano la Juve come destinazione ultima. Oggi, invece, è Allegri a inseguire l’Inter e allora alla lepre e al cacciatore di Marotta si risponde con guardie e ladri, paraocchi o senza, ci si autoproclama team Sinner e si lascia Djokovic agli altri. Ma occhio “perché poi se la prendono. Son permalosi”. Tutto molto spontaneo, ma allo stesso modo versato nelle orecchie dei giornalisti con la consumata certezza che alla botta, di solito, segue una risposta.

In un’inedita Juve che alza i toni del dibattito, dunque, la risposta non è solo quella che si attende in campo dalla sfida contro l’Empoli – con un +4 in classifica nel mirino – e a Firenze, dall’impegno in Viola dell’Inter. Ma è anche la dichiarazione opposta, ora, a far notizia con Inzaghi che finora ha smorzato i toni, non intendendosene di ippica ma parlando solo di calcio. Il tecnico non ha mostrato nervosismo e scricchiolii, al contrario invece delle parole di altri tesserati.

Su tutti Acerbi, che in una recente intervista ha tirato in ballo mercato e monte ingaggi, alimentando il sorrisino sagace di un Allegri che aspetta solo una flessione, per piazzare il sorpasso. In un mondo costantemente ribollente di informazioni, la corsa Scudetto sta riportando al centro del villaggio la parallela guerra di nervi, in cui si è inserito nei giorni scorsi anche il “nascondino” di Pioli con il suo Milan, che in molti erroneamente considerano già out. Una terza voce nel coro del trash talking tenue e politically correct del nostro Paese. Ma pur sempre affascinante da seguire.

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