L’attesa per scoprire chi sarà il vincitore della ventesima edizione del Golden Foot 2022 cresce giorno dopo giorno. L’ultimo giocatore che ha avuto l’onore di lasciare la propria impronta sulla prestigiosa Promenade des Champions è stato l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah. Ogni calciatore sogna di entrare a far parte di questa vera e propria Walk of Fame che si trova nella splendida Montecarlo e presenta le impronte e gli autografi dei vincitori di tutte le edizioni del Golden Foot. La celebrazione della ventesima edizione andrà in scena il 21 dicembre con la classica serata di Gala. Il premio può essere vinto soltanto da giocatori che abbiano compiuto almeno 28 anni e viene assegnato in base ai risultati sportivi, individuali e di squadra e alla personalità.
Dalla prima edizione del 2003, vinta dal nostro Roberto Baggio, viene assegnato anche il Golden Foot Legends Award. Si tratta di un premio per quelle leggende che hanno scritto la storia del calcio. Non a caso, tra le prime stelle a brillare a Montecarlo, ci furono due campioni del calibro di Diego Armando Maradona e Gianni Rivera. Nell’edizione del 2004 fu Pavel Nedved a trionfare al Golden Foot, mentre tra le leggende premiate a Montecarlo spiccò il nome di Dino Zoff. L’ex portiere del Napoli e della Juventus entrò nella Promenade des Champions insieme a due fenomeni come Alfredo Di Stefano e Michel Platini. Zoff è considerato tra i più grandi estremi difensori della storia del calcio italiano e mondiale. Il friulano è l’unico giocatore della Nazionale italiana in grado di vincere sia l’Europeo che il Mondiale. In particolare, vinse la Coppa del Mondo del 1982 con la fascia di capitano al braccio, all’età di 40 anni.
Golden Foot, Dino Zoff: carriera leggendaria
Dino Zoff si è avvicinato al mondo del professionismo grazie all’Udinese, squadra con la quale ha esordito in Serie A all’età di 19 anni. Dopo la retrocessione dei bianconeri in Serie B e le prestazioni di Zoff giudicate poco convincenti, il portiere friulano si trasferì al Mantova. Nei primi tempi fu costretto alla panchina, salvo poi conquistare la titolarità. Nell’estate del 1967, la leggenda premiata a Montecarlo fu acquistato dal Napoli e entrò nel giro della nazionale italiana. Ed è negli anni in Campania che vennero fuori tutte le doti di quello che è considerato come un punto di riferimento per tutti i nuovi portieri italiani. Nel campionato 1970/1971 concesse solamente 18 reti in 30 partire e rimase imbattuto nelle prime sei giornate. Concluse la sua avventura al Napoli dopo la finale di Coppa Italia persa con il Milan. All’età di trenta anni Zoff è considerato come uno dei portieri più forti del momento e fu ingaggiato dalla Juventus.
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Durante la sua permanenza a Torino, prima da giocatore e poi da allenatore, Dino Zoff arricchirà la sua bacheca dei trofei. Sei campionati italiani, due Coppe Italia ed una Coppa UEFA, la prima in assoluto per la Juventus. Tra i pali della formazione bianconera il vincitore del Golden Foot per le leggende stabilì il record di 330 presenze consecutive. Inoltre, Zoff stabilì anche il record di imbattibilità di 903 minuti, prima di essere battuto dal portiere del Milan Sebastiano Rossi con 929 minuti. Dopo undici stagioni in bianconero, il portiere friulano decise di chiudere la sua carriera a 41 anni. In mezzo, però, ci fu anche una delle più grandi soddisfazioni della sua carriera: la vittoria del Mondiale in Spagna nel 1982.
Golden Foot, Dino Zoff: Mondiale 1982, l’essenza del capitano
A distanza di 14 anni dall’Europeo vinto nel 1968, Dino Zoff era il portiere titolare anche nel Mondiale giocato in Spagna nel 1982. C’era ancora il format del doppio girone, seguito da semifinali e finale. Nella partita di esordio con la Polonia, conclusa con un pareggio a reti inviolate, la leggenda di Montecarlo toccò le 100 presenze con la Nazionale, diventando il primo italiano a tagliare questo traguardo. Nella prima delle due fasi a gironi l’Italia guidata dal commissario tecnico Enzo Bearzot fu vittima di grandi critiche da parte della stampa, che sosteneva che il gioco espresso in campo fosse disastroso. Gli azzurri entrarono in silenzio stampa, ma l’unico che poteva parlare con i giornalisti era proprio il capitano, Dino Zoff. Sia nella seconda giornata con il Perù, che nella terza con il Camerun, la Nazionale italiana pareggiò per 1-1. Con tre punti conquistati, la formazione di Bearzot riuscì a passare il girone da seconda classificata alle spalle della Polonia.
Golden Foot, Dino Zoff: quella parata contro il Brasile…
A fatica l’Italia riuscì a raggiungere la seconda fase, quella con il girone a tre squadre e dove solo la prima avrebbe conquistato la semifinale. E le altre due formazioni erano due corazzate come l’Argentina di Diego Armando Maradona ed il Brasile di Zico e Paulo Roberto Falcao. La prima sfida fu contro l’Albiceleste. Dopo un primo tempo a reti inviolate, l’Italia passò prima in vantaggio con Marco Tardelli e poco dopo raddoppiò con Antonio Cabrini. Gli argentini tornarono in partita con la punizione di Daniel Passarella, che non lasciò scampo al vincitore del Golden Foot Dino Zoff. La partita terminò comunque per 2-1 a favore degli azzurri. Nella sfida successiva l’Argentina perse anche con gli storici rivali del Brasile, venendo di fatto eliminata. Questo significava che la sfida tra Italia e Brasile dell’ultima giornata era decisiva per conquistare l’accesso alla semifinale. Ed in questa partita Zoff fu grande protagonista.
5 luglio 1982. Italia e Brasile sono di fronte per la sfida che avrebbe deciso il passaggio del turno, con la Seleçao che si sarebbe potuta qualificare anche con il pareggio. Dopo pochi minuti Paolo Rossi portò in vantaggio la Nazionale italiana. Fu Socrates a rimettere tutto in parità. Verso la metà del primo tempo Pablito firmò la doppietta personale, regalando il vantaggio all’Italia prima dell’intervallo. Il Brasile non mollò e ritornò in partita grazie a Paulo Roberto Falcao. Alla squadra di Enzo Bearzot serviva una rete per accedere alla semifinale e fu di nuovo Rossi a segnare. L’Italia doveva difendere il risultato ed è quei che entrò in gioco Dino Zoff. Nei minuti finali della gara il brasiliano Oscar colpì il pallone di testa. Il vincitore del Golden Foot per le leggende compì quella che, come definito da lui stesso, è stata la miglior parata della sua carriera bloccando il pallone sulla linea. L’Italia riuscì ad arrivare in semifinale dove sconfisse la Polonia, prima di diventare campione del Mondo per la terza volta battendo la Germania. L’11 luglio 1982 Zoff alzava il trofeo del Mondiale al cielo di Madrid. Nel ritorno in Italia, il portiere friulano fu immortalato in una storica foto con il compagno di squadra Franco Causio, il Ct Enzo Bearzot ed il Presidente della Repubblica Sandro Pertini mentre giocavano a scopone, con la Coppa del Mondo in primo piano.