A Bologna è già Natale

Luca Vano
4 Minuti di lettura
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Edoardo Vianello ci viene subito in soccorso dopo il fischio finale di La Penna: “E come l’anno scorso, e come l’anno prima” l’Inter parte con il freno a mano tirato in Coppa Italia e si riduce a giocarsi il passaggio ai quarti della competizione ai tempi supplementari. Al primo colpo fu Sensi a togliere le castagne dal fuoco contro l’Empoli, il bis lo calò Acerbi contro un super Buffon e il suo Parma. In entrambi i casi i nerazzurri hanno poi dominato e vinto il torneo, a differenza di ciò che accadrà il prossimo mese di maggio. Colpa del Bologna, squadra che ha già stupito in campionato e sorpresa più grande del calcio italiano 2023/24.

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Ma è giusto catalogare la squadra di Thiago Motta come Cenerentola? Come una favola destinata a terminare? L’overtime di San Siro porta la firma quasi esclusivamente dei rossoblu, sbloccati paradossalmente a livello mentale dal gol subito da Carlos Augusto. Di fatto, l’Inter avrebbe strameritato il vantaggio nei 90′ regolamentari, dopo aver fallito anche un rigore con Lautaro – che esce infortunato – e ripetute occasioni nel finale. Ma nel momento cruciale del match, oltre il proverbiale novantesimo, il Bologna è stato più bravo.

Bisseck e Fabbian, Inter-Bologna
Bisseck e Fabbian, Inter-Bologna @livephotosport

Zirkzee danza e incanta: Thiago Motta riaccende il Bologna

Merito sicuramente dei cambi, che nell’Inter con Barella, Dimarco e Thuram farebbero invidia a chiunque, ma che vengono fronteggiati al meglio dagli ospiti con Zirkzee e Ndoye. In particolare, l’attaccante centrale agli ordini di Thiago Motta meriterebbe un capitolo a parte. L’olandese è un 9 con i piedi da 10 e la visione di gioco da numero 8, irreale il colpo di tacco per il pari di Beukema, da parco giochi il tunnel ad Acerbi per l’altro subentrato, risultato decisivo.

Risalta davvero tutto alla perfezione per Thiago Motta, che si assicura un posto ai quarti di Coppa Italia contro la Fiorentina grazie ai cambi giusti, al momento giusto. Un perfezionismo che non manca di mostrare nemmeno difensivamente parlando, con l’ingresso di De Silvestri per lo sfinito Corazza e la capacità di abbassare il proprio baricentro al momento del ritorno offensivo dell’Inter. Quando, però, ormai era troppo tardi per provare a pareggiarla.

Simone Inzaghi, Inter
Simone Inzaghi, Inter @livephotosport

Inter, stavolta è bocciatura

Già, l’Inter? Compresi e snocciolati i meriti del Bologna, i nerazzurri hanno affrontato il match come l’alunno sicuro di aver appreso in classe tutto ciò che c’era da sapere per l’interrogazione. All’inizio, la squadra di Inzaghi va di memoria concettuale, non sfonda e poi comunque passa in vantaggio. In quel momento si blocca: proprio nella fase di gestione dell’imprevisto, che sfugge dal proprio controllo se non si è ben studiato a casa.

Così la caduta della prima della classe regala un sorriso a compagni d’istituto, che non dovranno più vedersela con la favorita per la vittoria finale nei prossimi turni di Coppa Italia. Ma attenti a sottovalutare chi si è seduto al suo posto: sebbene in questo periodo si è tutti più buoni, ci sono dei ragazzi terribili in maglia rossoblu intenzionati a soverchiare le gerarchie del calcio italiano. Niente barba lunga e bianca, i capelli da brizzolati diventano crespi e ricci e le movenze spesso danzanti. Come davanti a un regalo da scartare: occhio, che da qualche mese a Bologna è già Natale.

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