Addio Felipe Anderson, Emilson Cribari: “Saudate? Incide la distanza da casa”

Emilson Cribari, ex difensore della Lazio, discute la trattativa che ha portato Felipe Anderson al Palmeiras, sottolineando l'importanza dell'acquisto e le motivazioni del giocatore. Cribari evidenzia il potenziale economico del Palmeiras e ipotizza che Anderson voglia tornare in patria per giocare in nazionale. Oltre al calcio professionistico, Cribari gestisce la C25 Soccer Academy, preoccupandosi però del cambiamento nella mentalità dei giovani calciatori, meno determinati e più concentrati su denaro e visibilità personale

Redazione
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Nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata a dotsport.it, l’ex difensore della Lazio, Emilson Cribari, ha condiviso il suo pensiero sulla recente trattativa che ha portato Felipe Anderson al Palmeiras, sottolineando le motivazioni dietro questa decisione e il suo impatto sul panorama calcistico brasiliano.

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“Quella relativa al suo trasferimento è stata la notizia principale su tutti i giornali”, ha dichiarato Cribari, evidenziando l’importanza dell’acquisto di Anderson per il Palmeiras, considerandolo uno dei più significativi degli ultimi anni per il club. “Il club ha potenziale economico”, ha aggiunto, riconoscendo la solidità finanziaria della squadra, che ha contribuito a rendere l’offerta del Palmeiras allettante per il giocatore.

Sul motivo che ha spinto Anderson a tornare in patria, Cribari ha offerto una prospettiva interessante: “Saudade? Incide la distanza da casa, ma in Italia Felipe è cresciuto e si è realizzato. Quindi secondo me non è una scelta dettata dalla mancanza di casa. Secondo me vuole la nazionale, vuole partecipare al Mondiale”. Ha inoltre sottolineato che la scelta del Palmeiras potrebbe essere più vantaggiosa per attirare l’attenzione del commissario tecnico della nazionale brasiliana rispetto ad altre squadre interessate come la Juventus.

Oltre alla sua attività nel calcio professionistico, Cribari ha anche parlato del suo coinvolgimento nella formazione dei giovani talenti attraverso la sua scuola calcio, la C25 Soccer Academy. “Siamo molto soddisfatti del lavoro che stiamo svolgendo: ci sono circa 400 ragazzi che si sono affidati a noi”, ha condiviso con orgoglio, evidenziando l’impegno della sua accademia nel fornire una formazione completa, non solo tecnica ma anche educativa.

Tuttavia, Cribari ha espresso alcune preoccupazioni riguardo alle nuove generazioni di calciatori, notando un cambiamento nella mentalità e nella passione per il gioco: “Credo che la mia sia stata l’ultima generazione di leoni”, ha riflettuto. Ha inoltre evidenziato una maggiore attenzione dei giovani al denaro e alla visibilità personale rispetto all’amore per il calcio e la squadra. “Ora se piove i ragazzi non si vanno ad allenare”, ha lamentato, sottolineando la mancanza di determinazione e resilienza rispetto al passato.

In conclusione, Emilson Cribari continua a lasciare il suo segno nel mondo del calcio, sia attraverso il suo contributo come ex giocatore e osservatore attento del panorama calcistico, sia tramite il suo impegno nell’educare e ispirare le future generazioni di talenti.

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