Anche Tomori out: Milan, a che serve nascondersi?

Il Milan incappa in un pari contro la Salernitana e, ancora peggio, perde Tomori per infortunio: ora dalle parti di Milanello è tempo di giocare a carte scoperte

Luca Vano
3 Minuti di lettura
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Alla fine ha ceduto anche Pioli. “Gli infortuni sono un problema” ha dichiarato l’allenatore del Milan dopo l’amaro pareggio dell’Arechi, contro un’agguerrita Salernitana. Tanto dei due punti persi contro Pippo Inzaghi è figlio di disattenzioni impensabili per chi auspica di vincere lo Scudetto, su tutte la papera di Maignan sul tiro di Candreva. Ma è altrettanto vero che il Diavolo lavora da mesi in condizioni precarie a livello di risorse umane e nascondere la testa sotto la sabbia non aiuta nessuno.

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Ecco perché Pioli che gioca a carte scoperte di fronte alle telecamere è un primo passo verso la comprensione del problema, che ha coinvolto stavolta Fikayo Tomori. Guaio muscolare per il centrale ex Chelsea che esce arrabbiatissimo, senza stringere la mano al tecnico e con il volto di uno che – visti i numeri fuori scala degli stop in rosa – sembrava quasi aspettarsi che, prima o poi, dovesse toccare anche a lui.

Milan, primato negativo: 21 calciatori out

Nessuna formazione in Europa ha un problema infortuni così esteso e duraturo come il Milan dall’inizio di questa stagione. Basti pensare che con il problema al flessore di Tomori si è toccata la vetta di 21 calciatori che solo in questa annata hanno subito almeno un infortunio. Una cifra irreale se paragonata alla diretta concorrenza per la vetta della classifica, a cui neanche l’allenatore sa fornire adeguata spiegazione: “Lavoriamo molto sulla prevenzione. Lavoro che però non sta dando i frutti sperati”.

Anche perché, se si è certi di una cosa, è che la situazione in casa Milan sia tutt’altro che casuale. Sia per gli infortuni, certo, ma anche per un gioco che non decolla se le condizioni psicologiche dei calciatori in campo non sono da comfort zone: il Diavolo, a differenza di prima, non si sporca più di fango ma fa bene il suo quando il contesto glielo permette. Altrimenti soffre, si distrae, sbaglia. Resta nudo di fronte a squadre anche meno tecniche, ma con una compattezza migliore.

Come ovviare a tali problematiche? Anzitutto, senza nascondersi. Perché il Milan deve chiarire una volta per tutte ai propri tifosi – che pagano il biglietto e gli abbonamenti – per quali motivazioni non si ha mai una rosa al completo. Sul fronte Pioli il discorso è diverso ma non troppo: è vero che le defezioni non fanno lavorare sereni e creano imprevisti. Ma altrettanta verità risiede in chi da questa squadra pretende di più, dal club ai sostenitori. Basti guardare la formazione di oggi: era davvero così impossibile battere l’ultima in classifica?

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