L’Austria come rivelazione di Euro2024: Rangnick e la rivincita sull’Europa

Ralph Rangnick ha ricostruito l'Austria nel giro di 2 anni, ora la formazione dell'Osterreich è pronta a ripetere quanto già visto a Euro2020: attenzione però al girone F, dove tutto può succedere

A cura di Marco Gioviale
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Il 17 giugno inizia l’Europeo dell’Austria, che esordirà alla Merkur Spiel-Arena di Dusseldorf contro la Francia di Deschamps, grande favorita grazie a una lista convocati che può permettersi di lasciare in panchina giocatori come Thuram, Kolo Muani e Dembelé. La formazione dell’Osterreich però non vuole essere da meno, e punta quantomeno a ripetere l’ottavo di finale della scorsa edizione.

Perché potrà sembrare strano, ma quella partita contro l’Italia (che avrebbe poi alzato la coppa nel cielo azzurro di Wembley e che, senza l’intervento del VAR, sarebbe stata eliminata da un gol di Arnautovic) rappresenta il miglior risultato austriaco nella storia dei campionati europei. Prima di allora, la Das Team si è qualificata alla fase finale solamente in 2 occasioni: Francia 2016, eliminata ai gironi contro Ungheria e Islanda; e ad Euro2008, quello giocato in casa assieme alla Svizzera. In quell’occasione, con ancora il vecchio format del torneo, chiusero al 3° posto nel girone sotto la Croazia e la Germania, futura finalista di quell’Europeo.

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Prima del 2008 quindi non vi è traccia dell’Austria nell’archivio dei campionati europei. Discorso diverso invece per i Mondiali dove, paradossalmente (tra partecipazioni ufficiali e ritiri), compaiono ben 9 volte, il triplo delle qualificazioni rispetto all’Europeo, e con uno storico persino migliore: nel 1954 in Svizzera ottengono la medaglia di bronzo, cedendo solamente in semifinale contro la Germania Ovest che avrebbe poi vinto quell’edizione. Tuttavia, le imprese “mondiali” dell’Austria sono solo un lontano ricordo, se consideriamo che la loro ultima presenza a un Mondiale risale al secolo scorso: Francia 1998, eliminati ai gironi dall’Italia di Cesare Maldini.

L'Austria come rivelazione di Euro2024: Rangnick e la rivincita sull'Europa
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La rivincita di Rangnick

Il C.T. Ralf Rangnick ha quindi un’occasione d’oro non solo per riscrivere la storia calcistica della nazionale, ma anche per rimettersi personalmente in luce davanti a tutt’Europa. Dopo essere stato un fedele uomo del progetto Red Bull tra il 2015 e il 2019, ricordiamo tutti il suo avvicendamento al Milan come successore di Stefano Pioli. Un’ottima serie di risultati in campionato fece poi guadagnare al tecnico italiano la riconferma sulla panchina rossonera, e il resto della storia lo conosciamo tutti. Fatto sta che, dopo quel quel “no” da parte dei meneghini, la carriera di Rangnick sembra aver subito un contraccolpo.

Nel 2021, passata la pandemia da covid, riesce a sposare la causa del Manchester United subentrando a un disastrato Solskjaer che, l’anno prima, aveva perso la finale di Europa League contro il Villarreal e faceva navigare la squadra tra il 6° e il 7° posto in Premier League. Al comando dei Red Devils, il tedesco non riesce a migliorare il piazzamento in campionato (chiudendo 6°) e si ferma agli ottavi di Champions League, eliminato dall’abbordabile Atletico. Finita la stagione, le strade tra i due si separano e Ragnick ottiene l’incarico con l’Austria.

Anche in nazionale i risultati, inizialmente, hanno faticano ad arrivare, con l’ex Lipsia che ha raccolto in eredità la squadra di Foda, arrivata agi ottavi di Euro2020. Rivoluzione totale da allora, gioco forza anche a causa di molti infortuni pesanti (su tutti, la rottura del crociato per David Alaba) e uno stile di gioco completamente da rifondare. Come se non bastasse, l’unica competizione in cui si poteva dimostrare qualcosa, la Nations League, si conclude con la retrocessione in Lega B: ultimo posto nel girone con Croazia, Danimarca e Francia.

L'Austria come rivelazione di Euro2024: Rangnick e la rivincita sull'Europa
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Servirà un altro anno a Rangnick per revisionare le proprie idee e scegliere le pedine migliori da utilizzare: finalmente, nel 2023 durante le qualificazioni a Euro2024, i risultati danno il loro frutto. Nel Gruppo F con Belgio e Svezia, l’Austria chiude al 2° posto battendo agevolmente gli scandinavi (terza forza del girone) sia all’andata che al ritorno, e tenendo testa al Belgio, perdendo solamente di misura la gara di ritorno (13 ottobre 2023: ultima sconfitta, finora, della gestione Ragnick).

I convocati nell’Austria di Rangnick

Portieri

  • Heinz LINDNER (Union Saint-Gilloise, 33)
  • Patrick PENTZ (Brondby, 27)
  • Niklas HEDL (Rapid Vienna, 23)
  • Tobias LAWAL (Lask Linz, 23)

Difensori

  • Stefan LAINER (Borussia Monchengladbach, 31)
  • Stefan POSCH (Bologna, 27)
  • Maximilian WOBER (Borussia Monchengladbach, 26)
  • Philipp LIENHART (Friburgo, 27)
  • Kevin DANSO (Lens, 25)
  • Philipp MWENE (Mainz, 30)
  • Gernot TRAUNER (Feyenoord, 32)
  • Flavius DANILIUC (Salisburgo, 23)
  • Leopold QUERFELD (Austria Vienna, 20)
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Centrocampisti

  • Florian GRILLITSCH (Hoffenheim, 28)
  • Christoph BAUMGARTNER (Lipsia, 24)
  • Konrad LAIMER (Bayern Monaco, 27)
  • Florian KAINZ (Colonia, 31)
  • Nicolas SEIWALD (Lipsia, 23)
  • Alexander PRASS (Sturm Graz, 23)
  • Matthias SEIDL (Rapid Vienna, 23)
  • Thierno BALLO (Wolfsberger, 22)

Attaccanti

  • Marko ARNAUTOVIC (Inter, 35)
  • Marcel SABITZER (Borussia Dortmund, 30)
  • Michael GREGORITSCH (Friburgo, 30)
  • Patrick WIMMER (Wolfsburg, 22)
  • Marco GRULL (Rapid Vienna, 25)
  • Maximilian ENTRUP (Hartberg, 26)

Il giorno e la notte fra l’Austria dell’ultimo Europeo e quella che inizierà la propria avventura in Germania il prossimo 17 giugno. Rangnick ha integrato a piccoli passi tutta la linea verde a sua disposizione, impedendo così alla squadra di slegarsi e, anzi, permettendole di acquisire il giusto livello di esperienza dai veterani che comunque non mancano nelle sue scelte per Euro2024. Da Marko Arnautovic, 35 anni, il più anziano a essere convocato, fino a Querfeld, classe 2003, appena 20 anni e già pronto per l’esperienza in nazionale. In questi 3 lustri di differenza si racchiude tutto l’organico austriaco per il prossimo campionato europeo.

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Lainer impartisce tutta la sua conoscenza di difesa a Posch, autore di una grandissima stagione a Bologna sotto la gestione Thiago Motta. A centrocampo la linea titolare continua a vedere come protagonisti Baumgartner, Grillitsch e Laimer, con Seiwald pronto a raccoglierne l’eredità. In attacco invece, i 30enni Sabitzer e Gregoritsch fanno da chioccia a Wimmer, stella del 2001 in militanza al Wolfsburg.

Come gioca l’Austria di Rangnick

Per rifondare l’Austria, Ralph Rangnick ha optato per un classico 4-4-2 che, all’occorrenza si alza e si “deforma” in un 4-2-2-2. Condizione d’esistenza che dev’essere sempre necessaria nello scacchiere tattico dell’ex Lipsia: due prime punte che vadano sempre a pressare la difesa avversaria quando è in fase di impostazione o in semplice gestione della palla. Proprio il recupero della sfera in fase molto avanzata di campo ha permesso all’Austria di creare gran parte delle sue azioni da gol sotto la gestione Rangnick.

La forza fisica di molti interpreti, come Gregoritsch o lo stesso Seiwald, permettono poi all’Austria di vincere molti duelli aerei e di sfruttare i palloni sporcati dagli avversari per ripartire in transizione offensiva. Spesso inoltre, la difesa dell’Osterreich gioca molto alta fino a spingere i due centrali, come Danso o Wober, a diventare dei veri e propri registi. Insomma, L’Austria ha tutte le carte in regola per fare un ottimo Europeo, nonostante il destino l’abbia sorteggiata in un girone non proprio agevole.

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Il girone dell’Austria a Euro2024

Come già anticipato poco fa, la squadra di Rangnick esordirà ufficialmente contro la Francia di Mbappé: un battesimo di fuoco che però, guardando il lato positivo, mette in discesa le restanti 2 partite. Questo perché il 21 giugno, in quel di Berlino, l’Austria sfiderà la Polonia – probabilmente la meno forte del gruppo D – e chiuderà la fase a gironi il 25 di giugno alle ore 18:00 contro l’Olanda di Koeman, altra squadra in rifondazione ma che viene da un quarto di finale nel mondiale in Qatar del 2022.

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Nella sfortuna del sorteggio, l’Austria può sorridere pensando che, a qualificarsi per gli ottavi di finale, sono anche le 4 migliori terze classificate di tutti i gironi. L’esordio con la Francia mette sì paura, ma permette a Rangnick di mettersi subito alla prova contro un grandissimo avversario e preparare la squadra per le altre due sfide contro Polonia e Olanda, già importanti in caso di debacle contro i Bleus.

Contro la squadra di Lewandowski, invece, arrivato alla sua ultima grande competizione nazionale, gli austriaci sono obbligati a fare punteggio per evitare di giocarsi tutto all’ultima partita contro gli Oranje. Nel caso in cui l’Austria dovesse poi passare il girone, e quindi replicare quanto già di storico è accaduto 3 anni fa, i giovani ragazzi di Ralph Rangnick non dovrebbero più porre alcun limite ai loro sogni.

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