De Rossi, scacco matto per la Roma: il futuro in tre mosse

Nicola Liberti
3 Minuti di lettura
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Un passato nell’ombra, di gioco e risultati, di José Mourinho, un presente con apparenze di rilancio ed un futuro, per la presa di Roma, e rispettiva panchina, da decidere in tre mosse. Daniele De Rossi si giocherà la conferma non soltanto sul piano dei risultati, come gli stessi, inutile nasconderlo, non sono stati il principale fattore a farlo spiccare nella corsa al ruolo di traghettatore giallorosso. Obiettivo Europa, questa volta dei grandi, cura dei giovani ed il tandem fantasia Dybala-Baldanzi: il futuro passa da qui.

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José Mourinho lascia un ambiente scarico, fatto salvo l’affetto per sé, che lascia tutt’oggi in cerca di motivazioni ed una Roma al 9° posto della classifica: una partita a scacchi apparecchiata per la sconfitta. De Rossi subentra a partita, o stagione, in corso, con a disposizione tre mosse dal potenziale decisivo per ribaltare esito, piazza e futuro, proprio e del club.

De Rossi, dall’eredità al futuro: tutto passa da Dybala e Baldanzi

Nel continuo rimescolamento di equilibri ai piedi della zona Champions è affar facile scivolare dal 4° al 10° posto e, se le pretendenti si sacrificano di giornata in giornata per dimostrarsi di avviso differente, la prima embrionale Roma di De Rossi ne approfitta e si porta, oggi, 5ª. Il lavoro non può certo dirsi concluso: di fatto un intero girone di ritorno che attende, a differenza di quello che oggi appare l’unico posto Champions rimasto da contendersi, l’ultimo, da agguantare a suon di vittorie.

Baldanzi e Bove, Roma
Baldanzi e Bove, Roma

Il futuro di De Rossi è questione di eredità, la stessa che gli complica il cammino verso l’obiettivo del ritorno alla disputa della competizione più ambita, la stessa che per farlo gli concede però l’arma in più della gioventù giallorossa. Se Bove fa da frontman agli uscenti dal vivaio Pisilli e Pagano, Huijsen e Baldanzi dovranno prendersi città e titolarità con le proprie forze.

Proprio da quest’ultimo s’introduce l’ultima arma a doppio taglio, celata tra le vesti di obiettivo, dell’arsenale d’attacco di Daniele De Rossi. L’arrivo di Baldanzi, fortemente sponsorizzato dal nuovo tecnico, porta con sé anche la necessaria ricerca del perfetto ruolo in campo da cucirgli addosso. Il mutevole 4-3-2-1 delle nuove prime uscite della Roma non sembra riservare occasioni diverse dal trequartista-ala di destra, quello delle zolle proprie dell’imprescindibile Paulo Dybala.

Nuovo modulo o nuovo ruolo, il tandem fantasia tra Dybala e Baldanzi si propone come arma in più o possibile condanna. Se sarà staffetta di lusso o coesistenza di nobiltà d’estro calcistico è verdetto proprio di Daniele De Rossi, con un futuro per la presa di Roma, e della panchina, che passa da tre mosse.

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