🇯🇵 Formula 1, il pagellone di Suzuka: Leclerc gentiluomo, baratro Alpine

Max Verstappen vince il gran premio del Giappone, 4ª tappa del mondiale di Formula 1 2024, davanti a Perez e Sainz: quarto posto per Leclerc, mentre crollano Mercedes e Alpine. Il pagellone di Suzuka

Lorenzo Ferrai
7 Minuti di lettura

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Riecco Super Max. Dopo il funesto week-end australiano, Max Verstappen si riprende ciò che gli era stato tolto a Melbourne. Quella prima posizione terreno di casa del campione del mondo in carica. Una dimostrazione di forza inequivocabile, che rispedisce sulla terra gli avversari, Ferrari in primis. Nello storico circuito di Suzuka, 4° appuntamento del mondiale di Formula 1 2024, l’olandese ha trionfato senza particolari affanni, davanti a Sergio Perez.

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Uno-due che permette alla Red Bull di riallungare in classifica costruttori, proprio sulla Rossa, confermatasi comunque seconda forza indiscussa. Sainz giunge terzo al traguardo, davanti a un fenomenale Leclerc, autore di una grande rimonta dall’ottava posizione. Il monegasco costruisce la propria gara grazie a un primo stint lunghissimo, su cui basa la propria strategia di una sosta.

Leclerc ha preceduto Norris e Alonso. Lo spagnolo, partito con gomma rossa, ha dovuto correre in difesa, ma è riuscito a tenere a bada nel finale un arrembante Russell, dopo il discusso incidente di Melbourne. Piastri ha chiuso ottavo, davanti a un Hamilton in grossa difficoltà. La zona punti è stata chiusa dal beniamino di casa, Yuki Tsunoda. Suzuka che si è confermata una Waterloo per le due Alpine, oramai in caduta libera.

Yuki Tsunoda
Yuki Tsunoda @livephotosport

Tsunoda è finalmente cresciuto

  • Max Verstappen: 10. Qualcuno aveva dei dubbi dopo il ritiro in Australia? Bene, Super Max li ha spazzati via in un lampo. Un giro da brividi per la pole, partenza perfetta e la solita calma e tranquillità. Ha riallungato in classifica e tanti saluti. Proprio zero pietà, anche verso gli appassionati che si erano illusi di poter avere una lotta mondiale. VENDICATIVO.
  • Yuki Tsunoda: 9. Un punto d’oro e meritato, in una gara che chiedeva soprattutto di ragionare. Per la prima volta dopo tanto tempo abbiamo rivisto il caro vecchio Yuki. Aggressivo ma preciso, senza nessuna manovra da tutto o niente. Decimo posto che vale una vittoria davanti al proprio pubblico. E altro schiaffo rifilato a un Ricciardo (5) sempre più in crisi. ADULTO.
  • Charles Leclerc: 8. Trovate qualcuno che vi tratti come Charles ha trattato le sue gomme gialle nel primo stint di Suzuka. Gestione mirabolante, sporcata solo da un errorino quando ormai la gomma era a fine corsa. Un piccolo neo in una gara condotta diligentemente e con un passo, oggettivamente, da prima fila, segno che questa Ferrari (9) c’è, eccome. E col senno di poi, questo aumenta i rimpianti per la qualifica imperfetta del monegasco. GENTILUOMO.
  • Carlos Sainz: 7. Una piacevole conferma dopo l’ebbrezza australiana. Qui le Red Bull (10) erano realmente ingiocabile, così Carlos ha trovato il proprio passo e con grande intelligenza ha preservato la gomma, per giocare d’attacco nell’ultima parte. Si è adeguato a un gran premio divenuto una sorta di partita a scacchi. Terzo al traguardo, nemmeno troppo distante da Perez (7). E se il mondiale costruttori non fosse un miraggio? DECISO.
  • Lando Norris: 6. Iniziare terzo e finire quinto. Non benissimo come biglietto da visita, però ha dovuto prendere atto della superiorità Ferrari. Vero è che il box McLaren (6) avrebbe potuto gestire meglio la sua corsa con Leclerc, per esempio non richiamando ai box un Piastri (6) che, come tappo, avrebbe fatto comodo. Tutto sommato ha mostrato un buon passo e si è preso il quinto posto nella classifica generale. CHI SI ACCONTENTA GODE.
Esteban Ocon
Esteban Ocon @Twitter

Mercedes in confusione

  • Mercedes: 5. Suzuka sarebbe stata una sofferenza, lo sapevano già alla vigilia. Non che però il team abbia fatto l’impossibile per spostare l’inerzia dalla sua parte. Tanto per cominciare, la scelta di non differenziare la strategia ha lasciato più di qualche dubbio. Poi, alla fine, Russell (7) ha portato a casa un buon sesto posto, mentre Hamilton (5) continua a faticare. Poca lucidità nella gestione delle situazioni. IN CONFUSIONE.
  • Valtteri Bottas: 4. Ha trascorso gran parte del tempo a lamentarsi delle tattiche di difesa di Magnussen (6), senza mai trovare lo spunto per tentare un sorpasso. Ma il danese è arcigno, lo sappiamo, così com’è lampante che anche Valtteri non sia proprio l’immagine del rischiatutto. Con una monoposto scarsamente performante, un po’ più di coraggio non guasterebbe. REMISSIVO.
  • Alexander Albon: 3. Il team ha le sue colpe, e va bene. Ma uno come lui, che abbiamo lodato diverse volte, non può permettersi una leggerezza simile, a maggior ragione in un momento delicato. Senza pezzi di ricambio a disposizione, si prende un rischio enorme, finendo in barriera e rovinando anche l’ultimo telaio rimasto. SCIAGURATO.
  • Lance Stroll: 2. Il suo team radio ha rievocato il celeberrimo “GP2 Engine” di colui che attualmente è il suo compagno di squadra. Ma uno nelle sue condizioni non può certo permetterselo, dato che Alonso (7) continua a portare punti alla squadra, mentre lui non riesce nemmeno a qualificarsi in Q2. L’Aston Martin (5) non è certamente un’eccellenza, ma da copione non dovrebbe nemmeno sgomitare a centro gruppo. NERVOSO.
  • Alpine: 1. Una grande partenza vanificata in pochissime tornate. È stato avvilente vedere i due piloti sverniciati un giro sì e l’altro pure. Zero competitività, zero velocità di punta e zero aerodinamica. Logico che poi Ocon (6) si innervosisca via radio. Zero punti dopo quattro gare. E pensare che solo due anni fa, il team era quarto in classifica. BUIO PESTO.

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