Kevin Strootman, centrocampista del Genoa, ha parlato ai microfoni di DAZN al termine della gara contro la Roma: “Certo, la Roma è ancora nel cuore, qua mi hanno sempre sostenuto, anche quando sono andato via ricevo comunque messaggi d’affetto. Mi vogliono bene, mi manca tanto la Roma, sono stati i cinque anni più belli della mia carriera”.
Strootman: “Se non sarò al top smetterò”
“Gli ultimi anni la lavatrice era un po’ rotta ma do sempre tutto e oggi è stato speciale, l’ultima col Genoa è stata emozionante. Sul mio futuro non so ancora cosa farò, deciderò durante le vacanze, devo dare sempre di più per stare normale e non al top per giocare in Italia o all’estero.
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Se non riesco più ad arrivare ad un certo livello smetterò. Gilardino è un grande allenatore, ma è normale che andare in panchina non mi renda felice. E’ normale alla mia età, abbiamo parecchi giocatori di livello in squadra ed è normale che qualcuno resti in panchina; se qualcuno è contento di restare in panchina forse è meglio che smetta. Il mister ha fatto le scelte giuste, chi vince ha sempre ragione”.
Strootman: “De Rossi mi ha detto di andare sotto la curva”
“Mi è stato chiesto se farò l’allenatore, ma non penso proprio, non è un ruolo in cui mi ci vedo. De Rossi mi ha detto di andare sotto la Curva Sud per prendermi l’applauso dei tifosi, è stato emozionante. Questa era una partita speciale per me, sugli spalti c’era anche mio fratello arrivato dall’Olanda.
Purtroppo chi gioca di meno, ha meno diritto di parola nello spogliatoio, e io questa sensazione l’ho avvertita, anche se mi dicono di no, le mie parole sono meno forti. Il Genoa ha nelle mani un fuoriclasse come Gudmundsson, uno come lui sposta l’esito delle partite, vedremo se resterà, sicuramente per diventare un top deve giocare in una grande squadra, vedremo cosa farà il Genoa in estate”.
