Haaland: dalle critiche al futuro da scrivere, ma in casa Guardiola

Haaland: eroe o bersaglio? Il rendimento del giovane attaccante messo sotto la lente dopo l'eliminazione del Manchester City dalla Champions League.

Redazione
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Può essere criticato un giocatore che, a soli 23 anni, segna quasi un gol a partita in tutte le competizioni in cui è coinvolto? Dopo l’uscita dal palcoscenico della Champions League del Manchester City, la lente d’ingrandimento è puntata su Erling Braut Haaland, autore di due prestazioni deludenti contro il Real Madrid. Rispetto all’anno precedente, i suoi numeri sono in netto calo, anche a causa di un infortunio che lo ha tenuto fuori campo per due mesi: 32 gol in 40 partite, di cui “solo” 6 in Champions, dove ha collezionato 41 gol in 39 apparizioni. Nella scorsa stagione, ha concluso con 52 gol in 53 partite, di cui 12 nella massima competizione europea, nonostante non abbia segnato né in semifinale (contro il Real Madrid), né nella finale contro l’Inter.

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Spesso si discute se questo sia più un limite dell’allenatore o dell’ex bomber del Borussia Dortmund, poiché si è parlato spesso di un’incompatibilità “tattica” tra i due: Haaland, nonostante il suo eccezionale rendimento, non sembra essere il tipo di centravanti gradito a Guardiola. Tuttavia, secondo il Manchester Evening News, l’attaccante ha espresso il desiderio di continuare a lavorare con il tecnico spagnolo, che considera “veramente speciale”.

Haaland è determinato a concludere la stagione in modo brillante, conducendo il Manchester City al titolo della Premier League: Arteta e l’Arsenal sono avvisati. Dopo il gol contro il Nottingham Forest, il “robot” scandinavo è pronto a siglare altre reti cruciali. L’uomo giusto al momento giusto, ciò di cui ha bisogno il City per mantenere il trono.

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