Siamo al sesto giorno di invasione, a testimonianza che la Russia ha trovato una forte resistenza sul territorio ucraino. Da ieri pomeriggio, i due governi sono in Bielorussia, località segreta, dove si tenta di trovare un accordo per la pace. Per porre fine a tutto ciò Putin chiede il riconoscimento della Crimea come territorio russo e la neutralità del governo di Kiev, il che significherebbe rinunciare a quella “occidentalizzazione” verso cui l’Ucraina si stava dirigendo prima del conflitto.
Nonostante però si stia trattando per la pace, vengono segnalati bombardamenti più numerosi e più violenti. Ai militari russi, secondo quanto riportato da Il Post, sarebbe arrivato l’ordine di dare meno riguardo alle potenziali vittime civili, commettendo dunque dei crimini di guerra come sostiene il governo dell’Ucraina. Nella notte di lunedì sono stati uccisi 11 civili durante un bombardamento a Kharkiv. Nella giornata di lunedì invece, circa 70 militari ucraini hanno perso la vita durante il bombardamento russo di una base.
E se tutto ciò non bastasse, le immagini satellitari testimoniano numerose forze russe che stanno procedendo verso l’Ucraina, un convoglio di ben 65 chilometri composto anche da mezzi pesanti. Da un lato, si poteva pensare ad un cessate il fuoco almeno temporaneo visto che in Bielorussia si sta trattando per risolvere il conflitto, dall’altro fa impressione però come la Russia non demorda e continui a stringere la morsa sull’Ucraina che resiste e mette in difficoltà l’esercito invasore.
