L’Inter mette il punto: messaggio al campionato

Luca Vano
3 Minuti di lettura
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L’Inter mette il punto, anzi ne mette tre nello zaino che si era portata dietro a Monza. Nel complesso, ne pone cinque tra sé e la Juventus, che ora dovrà aspettare due giorni per non farsi prendere dall’ansia da prestazione e rispondere con la stessa moneta. Il girone di ritorno è cominciato come meglio non si poteva per la banda di Simone Inzaghi, che a dispetto dell’apparenza suggerita dal rotondo 5-1 finale, vive qualche momento di potenziale flessione in gara.

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Il più impattante è il gol di Pessina, annullato dal VAR per fuorigioco millimetrico e che avrebbe rimesso in partita gli uomini di Palladino già a metà primo tempo. Mentre fuori impazza l’ennesima vuota teoria sulla rivisitazione della regola dell’offside – non sia mai, è oggettiva e così va lasciata – l’Inter mette un punto anche ai rumori post match contro il Verona. Una polemica che di certo non riguardava i nerazzurri in maniera diretta. Ma che nella narrazione collettiva ne inquinava la vittoria per l’evidente errore di Nasca e Fabbri.

Calhanoglu, Monza-Inter
Calhanoglu, Monza-Inter @Twitter

Oltre il VAR

Acqua passata e grande risposta, quando va detto va detto, anche da parte del mondo arbitrale. A Monza i rigori ottenuti dall’Inter sono evidenti e a norma di regolamento, così come il penalty dei brianzoli per il secondo fallo di Darmian in meno di una settimana. La partita non fila di certo liscia quando ci sono episodi in area, ma diventa addirittura esemplare se si sa cavalcarli nel modo giusto.

La sensazione che il duello dell’U-Power Stadium restituisce, però, è che, rigori o meno, la formazione nerazzurra quando può preparare una partita a 360° durante la settimana ha davvero una potenza di fuoco che non ha eguali in Serie A. Per questo la vittoria di ieri è sì un messaggio al campionato, ma anche di piena consapevolezza in se stessa. Nonché monito per l’immediato futuro di cui Inzaghi è padre e padrone.

La missione del mister

Quando ripartirà la Champions, il mister dovrà essere bravo a centellinare e gestire forze fisiche e mentali. Questo fu il vero problema di due anni fa, che fece emergere i meriti della rimonta del Milan nello stesso periodo dell’anno. Ma anche le fragilità di un’Inter che di ripetere gli errori del passato non ha assolutamente voglia. Alle spalle c’è la Juventus, una squadra in netta fiducia che aspetta solo un passo falso di chi la precede.

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