Milan, tra Top e Flop: Leao inconsistente, Pulisic da lodare

Una stagione complicata quella del Milan che ha visto chiudere il cerchio sotto la guida di Stefano Pioli: un viaggio tra i top e i flop degli attori rossoneri che tra una difficoltà e l'altra sono riusciti comunque ad incantare i tifosi: Giroud e Loftus-Cheek promossi, Leao ancora troppo incostante

A cura di Francesca Rofrano
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La stagione di Serie A si è ormai conclusa e ad oggi è tempo di fare i dovuti bilanci su ciò che è stato e su ciò che sarà. Il Milan, al termine del campionato, ha messo un punto ad un ciclo lungo quasi 5 stagioni e che ha visto anche uno scudetto ed una semifinale di Champions League arrivati sotto la guida di Stefano Pioli.

La scorsa estate, nonostante i dubbi, il tecnico parmigiano è stato riconfermato, a patto di un mercato ricco ed interessante che avrebbe dovuto riportare il Milan in testa alla classifica di Serie A. Con ben 7 giocatori di movimento più Marco Sportiello per fare il secondo a Maignan, la società rossonera ha provato a rimpolpare tutte quelle zone di campo più scarne e che avevano fatto concludere il campionato precedente in quarta posizione in classifica, l’ultima a disposizione per la Champions League.

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Milan, tra Top e Flop: Leao inconsistente, Pulisic da lodare

C’è però stato un qualcosa che si è inevitabilmente rotto con gli addii di Paolo Maldini e Massara e Stefano Pioli si è ritrovato a dover fare i conti con un gruppo non bene amalgamato e privo soprattutto della stella fondamentale a centrocampo ovvero Sandro Tonali, partito alla volta del Newcastle. Nonostante tutte le problematiche del caso, il Milan è riuscito comunque a rialzarsi in qualche modo, finendo il proprio campionato superando addirittura le aspettative che si erano create ad inizio stagione. Secondo posto in classifica e la consapevolezza di poter tornare nuovamente tra le grandi d’Europa. Ora però è tempo di iniziare un viaggio tra i top e i flop della stagione del Diavolo.

I top del Milan: dalla sorpresa Loftus-Cheek alla certezza Giroud

Come abbiamo accennato sono state diverse le difficoltà del Milan di Stefano Pioli in questa stagione appena passata, ma le certezze non sono di certo mancate. Il percorso tra i top rossoneri, seppur non troppo lungo, merita sicuramente di una certa attenzione. Analizzando il rendimento dei giocatori, il supporto regalato alla squadra e la caparbietà di alcuni di essi, è facile individuare in Giroud, Pulisic e Loftus-Cheek i migliori della stagione: questi i tre protagonisti della squadra meneghina che sono riusciti a regalare anche nei momenti più bui un po’ di lucidità e gioia ai tifosi.

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Giroud all’ultimo anno: esperienza e qualità

In tre stagioni passate al Milan, Olivier Giroud non ha smesso di portare in campo assoluta concretezza, spirito di sacrificio e soprattutto quello spiccato senso del gol, che non stenta a diminuire nonostante i 37 anni di età. Lo sapevano tutti che questo sarebbe stata l’ultimo campionato in Serie A del bomber francese ed è forse per questo che l’attaccante ha deciso di regalare 17 reti e 9 assist, risultando spesso decisivo.

Questa stagione però anche Olivier Giroud ha subito la sfiducia generale di cui il Milan si è rivestito e gli appuntamenti con le partite che contano non sono stati poi così puntuali. Il rigore sbagliato con il Borussia Dortmund e lo scivolone contro il Bologna di Thiago Motta hanno messo un velo sull’annata del francese. Sebbene il contraccolpo sia stato abbastanza duro per lo stesso attaccante, non si può far altro che mettere Giroud nell’Olimpo della stagione rossonera, con l’ultimo gol e l’ultima “linguaccia” davanti al pubblico del Meazza che per ben tre anni lo ha idolatrato.

Loftus-Cheek, fisicità e tecnica

Oltre all’esperienza di Olivier Giroud, da sottolineare è senza ombra di dubbio la capacità di Loftus-Cheek di entrare nel cuore dei tifosi rossoneri già nel corso della prima stagione. Il suo arrivo dal Chelsea, inizialmente, è stato parecchio criticato; sotto la guida di Stefano Pioli però l’inglese ha ritrovato la sua posizione ideale sul campo, dimostrando un talento puro, accompagnato da una fisicità imponente (più di 1.90 di altezza) e da una tecnica non scontata, soprattutto in Serie A.

Ruben Loftus-Cheek
Ruben Loftus-Cheek

Il contesto in cui è stato posizionato Loftus-Cheek si è rivelato ideale, non solo per le sue doti da incursore, ma anche per diventare un primo filtro verso le ripartenze avversarie. Grande colpitore di testa, nel match contro il Rennes in Europa League, il “Ballack di Lewisham” ha dimostrato di essere nel miglior periodo di tutta la sua carriera, fino ad ora. Il titolo di TOP della stagione del Milan, nonostante un finale sottotono, è impossibile non consegnarglielo di diritto. Il voto finale? Potrebbe superare di gran lunga l’8 in pagella.

Menzione d’onore a Tijjiani Reijnders che, per gran parte della stagione, è riuscito a giostrare le redini del centrocampo rossonero, deliziando i tifosi con la sua grande tecnica.

Pulisic imprescindibile

Il mercato del Milan della scorsa estate ha portato in regalo per Stefano Pioli un altro giocatore proveniente dalla Premier League, arrivato ad un punto di stallo della sua carriera e che nel progetto rossonero ha visto una possibilità per rilanciarsi. Christian Pulisic ha portato con sé tanti dubbi, subito scacciati via dalla testa dei tifosi, grazie a delle prestazioni che, sulla fascia destra, mancavano ormai da un po’ di tempo.

Saelemaekers e Messias, per citarne due, in passato, non sono riusciti a garantire a Stefano Pioli la stessa capacità di equilibrare il gioco opposto dalla parte di campo di Leao, dove il talento sembrava sprecarsi. Christian Pulisic si è rivelato all’altezza, portando qualità inedite sulla trequarti del Milan. Una vera e propria ala, capace di rientrare nel momento opportuno, grazie anche ad una certa velocità e ad una tecnica per dire eccellente, senza mai perdere di precisione.

Milan, tra Top e Flop: Leao inconsistente, Pulisic da lodare

Tutte le qualità sopra citate hanno portato a ben 15 gol e 10 assist in tutta la stagione all’ombra del Duomo di Milano. Insomma, Pulisic rientra senza timore tra i top della stagione del Milan, consapevole che quel che verrà potrà essere soltanto meglio.

I flop del Milan: Leao e Maignan deludenti

Il viaggio tra i Top del Milan è stato entusiasmante, ma quello tra i FLOP farà sicuramente riflettere, tifosi e non. Mettere tutti d’accordo su chi sia stato il peggiore di una stagione non è mai facile, soprattutto per una squadra come quella milanese, rappresentata in toto da giocatori riconosciuti in tutta Europa e in passato considerati anche come i migliori nei propri ruoli. In questa stagione rossonera però la superficialità ha spesso fatto da padrona, impossessandosi di quelli che sarebbero dovuti essere i trascinatori della squadra. Leao, Maignan e anche Theo Hernandez hanno sfiorato l’insufficienza in diverse occasioni.

Milan, tra Top e Flop: Leao inconsistente, Pulisic da lodare

Theo Hernandez non entusiasma

Proporre Theo Hernandez tra i FLOP della stagione del Milan potrebbe creare un certo dibattito, ma la stagione, per nulla entusiasmante, del difensore rossonero è facilmente dimostrabile. È vero, nei momenti di maggiore difficoltà difensiva, causa gli infortuni di Tomori e Kalulu, il francese si è messo a completa disposizione del tecnico, portando in campo prestazioni interessanti anche da centrale, capace di spingere e rendersi partecipe anche nella fase offensiva.

Le sue capacità, che lo rendono tra i terzini sinistri più forti al mondo, sono sicuramente indubbie, ma l’atteggiamento e l’incostanza hanno lasciato trasparire una certa superficialità nel gestire la sua situazione. Inoltre, in questo campionato, i segnali di crescita sono stati pressoché nulli se non nella parte finale della stagione. Che il suo rendimento stagionale c’entri qualcosa anche l’addio di Paolo Maldini? Chi lo sa, ma quel che è certo che ora Theo Hernandez non è più considerato dal suo Milan come un giocatore imprescindibile.

Maignan, un flop inaspettato

Nelle ultime stagioni Mike Maignan ha deliziato i propri tifosi con prestazioni eccezionali, tanto da essere considerato come uno dei portieri più forti in Europa, se non al mondo. Ma se per un attimo si riuscisse a mettere da parte quello che è stato per concentrarsi su ciò che è, ci si renderebbe conto che il campionato del portiere francese è da bocciare, e a dirlo non sono soltanto i fantallenatori, traditi dal colpo in porta per eccellenza.

Mike Maignan, Milan
Mike Maignan, Milan @livephotosport

52 reti incassate, 16 delle quali tra Champions League ed Europa League e ben 34 in Serie A, ben 13 più rispetto alla passata stagione seppur con 7 partite di differenza giocate in campionato. Ciò che però ha stupito, in senso negativo, è la mancata reazione del portiere francese ad occasioni spesso semplici o comunque di facile lettura per uno del suo talento. La menzione nei FLOP è d’obbligo per non aver rispettato le aspettative stagionali create intorno alla sua figura.

Leao, il più inconsistente

Tanto fumo e niente arrosto”, con un semplice proverbio si può descrivere tutta la complessità della stagione di Rafael Leao, ancora una volta dimostratosi inconsistente, come spesso nel corso della sua ancora breve carriera. Che sia un giocatore bello da vedere su un campo da calcio è innegabile, ma lo è altrettanto quel senso di impotenza che il portoghese riesce a trasmettere a tutti gli appassionati di questo sport.

Sono 15 i gol in stagione per il classe 1999, ma allora perché a pari merito di Pulisic, l’ex Lille è finito in una categoria decisamente opposta? Semplice: l’attaccante ha dei colpi a disposizione alquanto incredibili, tanto quanto è incredibile la sua capacità di spegnersi completamente, all’improvviso, anche nei momenti più decisivi di una partita, ampliando l’orizzonte, di una stagione. Dal 2019 al Milan, Leao ha dato atto del suo grande talento, ma ciò non sempre basta, soprattutto se gli standard di una squadra risultano essere più elevati. Il portoghese potrà ritenersi un calciatore completo a tutti gli effetti soltanto lavorando dal punto di vista psicologico.

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