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La notte del Real Madrid. Una serata stellare targata ancora una volta Carlo Ancelotti. I Los Blancos sono Campioni di Spagna per la trentaseiesima volta nella storia del club. Il raggiungimento di un obiettivo costruito, cresciuto e dominato di gara in gara. Un assolo con al centro la figura di un tecnico che ha saputo come un vero e proprio maestro d’orchestra dirigere una banda di fuoriclasse. Con a capo due protagonisti indiscussi, traghettatori di una squadra affamata di successo.
Un trionfo giunto nella serata di sabato 4 maggio dopo il successo decisivo sul Cadice per 3-0. Ma soprattutto dopo il clamoroso ko del Barcellona in casa del Girona, quest’ultimo protagonista di una stagione indimenticabile. Proprio come quella vissuta da Ancelotti giunto al suo secondo titolo de LaLiga, dopo quello centrato nella stagione 2021/22. Il Real Madrid è campione di Spagna con quattro giornate d’anticipo, grazie anche e soprattutto alle scelte intraprese dallo stesso.
Il tecnico italiano è stato abile nel gestire i propri gioielli, riuscendo a far risollevare la china anche a chi si era perso strada facendo. Un esempio eclatante è la stagione in ripresa registrata da Vinicius che in Ancelotti ha ritrovato la giusta fiducia. Quest’ultima ricompensata a suon di gol ed ottime prestazioni. Ed ancora, la stessa gestione del baby talento Bellingham. Next Gen che grazie all’allenatore emiliano è riuscito a crescere e a maturare mentalmente quanto tecnicamente, nonostante i soli 20 anni a regime.
In realtà sono tante le variabili che hanno permesso al Real Madrid di diventare Campione di Spagna, ma è giusto dare anche una priorità agli uomini simbolo del 36° titolo. Ed in prima linea c’è sicuramente lui: Ancelotti. Un tecnico che negli anni è riuscito a ritagliarsi un appuntamento ufficiale con i trofei europei più importanti. Ribadendo ancora una volta che è lui il miglior allenatore italiano attualmente in circolazione. Mica poca roba per un italiano doc.
Real Madrid Campione di Spagna: i protagonisti
A partire da Ancelotti fino a giungere a Vinicius per poi giungere al nome di Bellingham. Sono diversi i protagonisti che a suon di classe e determinazione hanno portato in alto i colori del Real Madrid in campionato, così come raccontato live da Sky Sport. Tuttavia, a regime ci sono in particolare tre profili che, seppur per ruolo diverso, hanno caratterizzato il lungo percorso in campionato. Se i Blancos sono saliti sul tetto di Spagna è anche e soprattutto grazie a loro: gli uomini simbolo della stagione.
Re Carlo
Re Carlo Ancelotti rappresenta l’immagine di un tecnico che ama poco parlare e preferisce agire. La stagione del Real Madrid è stata un riflesso proprio dell’attitudine dell’allenatore emiliano nel non perdersi nelle diatribe. Ma puntare fino in fondo ad un obiettivo costruito con maturità e tanto lavoro durante l’intera stagione.
Il Re Carlo, made in Italy, ha dimostrato senza indugi di essere ancora una volta all’altezza di un grande club. Abile nel guidare i campioni più in auge e le giovani speranze, rivelatosi determinanti poi per la vittoria del titolo. Ancelotti per l’ennesima volta ha messo in bacheca un trofeo che lo elegge oramai una figura di primissimo livello nel calcio spagnolo. Andatosi a consolidare anche attraverso il record personale. Superando addirittura le velleità di Zinedine Zidane.
Ancelotti, grazie al nuovo titolo, il 12° conquistato, si piazza al secondo posto in solitario degli allenatori più vincenti del Real Madrid, alle spalle di Munoz fermo a quota 14 titoli. Una doppia soddisfazione, in attesa di scoprire quale futuro gli riserverà made in Champions League. La semifinale di ritorno in scena l’8 maggio contro la corazzata Bayer Monaco. Un presupposto che potrebbe aprire a scenari e numeri volti a raggiungere il primato molto presto.
Perché Re Carlo è già diretto verso il prossimo obiettivo, senza dimenticare quel che di buono è riuscito a costruire con i propri ragazzi. Nella mentalità di Ancelotti, come caposaldo, primeggia la voglia di vincere sempre e comunque. Una fame che non si è mai arrestata nemmeno in campionato, quando i Los Blancos registravano addirittura 14 punti in più del Barcellona. Indice di quanto per il tecnico la vittoria de LaLiga rappresenti solo una tappa in avanti. Volta ad una stagione che potrebbe chiudersi con il botto.
La stella Vinicius Junior
Tra i protagonisti principali nella lunga corsa verso il titolo made in LaLiga un posto speciale è riservato alla stella Vinicius Junior, ribattezzato il giocatore più determinante al mondo. Dietro alla stagione vissuta dal talento portoghese c’è la cura di Ancelotti a fare da sfondo. Un presupposto che ha permesso all’attaccante di rendere al meglio e allontanare i meandri di alcuni momenti che, seppur passati, avevano caratterizzato la stagione scorsa.
Grande protagonista durante l’intero campionato, Vinicius Junior potrebbe rivelarsi decisivo anche in ottica Champions League, grazie all’importante doppietta che ha permesso di mettere in cascina un pareggio assai importante nella finale di andata contro il Bayern Monaco. Ma dietro la stella Vinicius c’è tanto altro oltre alle capacità tecniche insite e dimostrate dal giocatore.
In quest’ultima stagione, il portoghese grazie soprattutto ad Ancelotti è riuscito a trovare la giusta dimensione. Candidandosi vera e propria pedina capace di risolvere i match più complessi. Una questione più mentale che fisica che ha raggiunto la piena maturità e consapevolezza grazie anche al lavoro del tecnico. Capace di fra brillare una stella che necessitava di ritrovare al giusta fiducia in se stessa.
Quel che maggiormente ha caratterizzato la stagione disputata in campionato da Vinicius Junior è stata la continuità, come asserito dallo stesso Ancelotti. Una capacità importante, a riprova della grande crescita che la stella del Real Madrid è riuscita ad esorcizzare. Perché, se è pur vero che le qualità dell’attaccante non sono mai state messo in dubbio. Altrettanto è giusto sottolineare come ad oggi il brasiliano abbia raggiunto la massima espressione del suo talento.
L’inaspettato Bellingham
Gli ottimisti erano tanti come d’altronde i detrattori. Tuttavia, un pezzo di titolo conseguito dal Real Madrid ha come protagonista l’inaspettato Bellingham. L’esordio dell’inglese ha sorpreso anche i più scettici, in virtù di un adattamento che ai più alla vigilia della stagione suonava in dubbio. Le motivazioni erano diverse, a partire dalla giovane età. Appena 20 anni, un numero acerbo sinonimo di immaturità.
Nulla di più falso. Bellingham è diventato un vero e proprio leader del Real Madrid, grazie anche al supporto di Ancellotti che ha cucito su misura la posizione più giusta per mettere in evidenza le qualità dell’inglese. Il Next Gen è stato abile ad adattarsi subito al ruolo ritagliatogli dall’allenatore, registrando un inizio di stagione fenomenale. Alla stregua dei grandi campioni.
E se è pur vero che nelle ultime gare il rendimento, per lo meno per quanto concerne i numeri, è andato a calare. Bellingham nonostante tutto, anche non al massimo della forma, rappresenta oramai il capo saldo di una stagione che potrebbe ancora mettere il sigillo nel palmares del giovane inglese. Un obiettivo che alla stregua del titolo potrebbe ritrovare nel pupillo di Ancelotti un protagonista indiscusso, come già sta accadendo, anche in ottica Champions League.
L’inaspettato Bellingham è pronto dunque a spiccare il volo, a partire proprio dalla serata di sabato 4 maggio. Una nottata dove ha conosciuto il sapore del titolo targato LaLiga. Un punto di partenza non certamente di arrivo. Un discorso che accomuna i sogni di tutti i tifosi e dello stesso Real Madrid. Un club targato Re Carlo Ancelotti. Lo scettro del protagonista va proprio a lui.
