❤️‍🔥 Roma piglia derby, Mancini sbeffeggia la Lazio: un’era di sfottò ed esultanze

La Roma batte la Lazio e si aggiudica il derby, con Mancini protagonista sia del gol partita che di festeggiamenti un po' sopra le righe dopo il fischio finale: quello del centrale della Nazionale italiana è solo l'ultimo episodio di una sfilza di esultanze e sfottò diventati iconici

Lorenzo Zucchiatti
16 Minuti di lettura
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Roma tinta di giallorosso dopo ciò che è andato in scena nel tardo pomeriggio di sabato 6 marzo. Nell’inedita sfida tra De Rossi e Tudor, entrambi subentrati da poco tempo sulle panchine delle due squadre della capitale, a spuntarla è l’ex capitano della Magica; una vittoria per 1-0, grazie al gol di Mancini, fondamentale tanto per la classifica quanto per mettere il primo sigillo da allenatore sul derby, e confermare ancora di più la sua posizione per l’anno prossimo.

Una gara carica di tensione, come sempre accade, condita da liti e scaramucce in campo, prese in giro al fischio finale e dichiarazioni al veleno nel post partita; proprio come derby insegna. Tutto ciò si va ad aggiungere alla lunga lista di episodi che hanno colorato la stracittadina della capitale, in un match che, si sa, vale quasi una stagione sia per la Roma che per la Lazio. Trattasi di un’era di sfottò ed esultanze da ripercorre tutto d’un fiato.

Lazio impalpabile: il graffio di Mancini brucia

Ma partiamo dalla stretta attualità, posto che tali sfottò sono andati in scena anche in questo derby della capitale. Una gara che risultava chiave per entrambe le formazioni in termini di classifica: Lazio che abbandona quasi definitivamente le speranze Champions League, con i punti dai cugini che diventano 9; Roma che prosegue l’inseguimento al Bologna e tenta di scappare da un’Atalanta impegnata a Cagliari e con in più una gara da recuperare.

Partita che non ha fatto registrare una valanga di occasioni, ma ha comunque messo in mostra un buon ritmo, decisamente diverso da quello vergognoso del derby d’andata, terminato guarda caso 0-0. Lazio assolutamente impalpabile, con delle evidenti difficoltà offensive tradotte in un Ciro Immobile irriconoscibile e sempre più a rischio esclusione per l’Europeo.

Gianluca Mancini, Roma-Lazio
Gianluca Mancini, Roma-Lazio @Twitter

Basta il graffio di Mancini ad una Roma a cui attenta e parsimoniosa nell’amministrare il vantaggio, senza dannarsi l’anima, per portare a casa un derby che mancava da 4 appuntamenti consecutivi per i giallorossi. La zuccata del centrale della Nazionale è vincente, ma lo show inizia a fine gara, dove esultanze e sfottò si sprecano.

Mancini scatenato, dal ratto ad “Anti Lazio”: poi le scuse

E alla fine non ci aspettava nulla di diverso, con la squadra vincitrice del derby che ha spesso abituato a goliardia e prese in giro al termine dei 90′. Questa volta però la Roma ha voluto sfogare tutta la sua vena ironica e di scherno nei confronti della Lazio, in particolare con un Mancini scatenato. L’autore del gol vittoria è stato protagonista di due episodi singolari.

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Il primo durante la foto di squadra sotto la Curva Sud, con il centrale di difesa che, aiutato da un paio di componenti dello staff, stendeva fieramente un vessillo con su scritto “Anti Lazio”. Tutto nella norma direte voi, e infatti il popolo Roma teneva fieramente tale stendardo ai suoi piedi, ma Mancini si è voluto spingere oltre.

Esultanza Roma
Esultanza Roma @Twitter

Come un condottiero in festa, si è fatto consegnare un bandierone raffigurante un ratto su sfondo biancoceleste, sventolandolo sotto la Sud inneggiato dai tifosi. Una mossa decisamente non gradita dall’ambiente Lazio, che si è sostanzialmente vista dare del sorcio, come si direbbe a Roma, da Mancini. Dopo anche la tensione della partita, che ha portato a sfottò anche durante i 90′ minuti, le parole di Immobile hanno commentato tutto ciò.

Dybala vs Guendouzi e Immobile attacca: “Esultare? C’è chi lo fa con stile, chi meno”

Da capitano qual è, si è presentato proprio il numero 9 della Lazio davanti ai microfoni di Dazn e, dopo aver sottolineato il disappunto per un derby che andava giocato meglio ed una stagione che lui stesso definisce devastante dal punto di vista personale, ha parlato anche dell’esultanza della Roma: “Ho visto un po’ di caos. Sono cose da derby ma poi c’è modo e modo di esultare: c’è chi lo fa con stile e chi meno, ma sono punti di vista”.

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Il riferimento a Mancini appare evidente, anche se non è un tema su cui Immobile ha voluto soffermarsi particolarmente. A fare eco a tali parole del capitano biancoceleste sono state poi le scuse dello stesso centrale giallorosso: “Non volevo offendere nessuno, ho esultato con i miei tifosi. Un po’ di goliardia ci può stare, sono gare intense. Ho preso la prima bandiera che mi hanno dato, sono cose che nascono e muoiono lì. Senza mancare di rispetto a nessuno chiedo scusa“.

Parole che non devono aver convinto proprio tutti, per usare un eufemismo. Come l’ex attaccante della Lazio Felipe Caicedo, attualmente svincolato ma vecchio pupillo di Inzaghi, che lo volle anche all’Inter. Il gesto del ratto sulla bandiera è stato commentato dell’ecuadoriano sui social con una frase semplice ma eloquente: “Mancini sei imbarazzante”.

Tensioni che, come in ogni derby, erano incominciate in campo, con l’episodio più eclatante tra Dybala e Guendouzi: dopo un recupero e chiusura a fondo campo, la Joya dice qualcosa all’ex Marsiglia, che per tutta risposta lo afferra con vigore al collo. Dissipato il parapiglia che si era venuto a creare, l’argentino ha mostrato il parastinco al francese, raffigurante quella Coppa del Mondo che il fantasista della Roma ha alzato in faccia al centrocampista laziale in Qatar. Ma come ha detto Immobile sono cose da derby dopo tutto…

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Lazio non da meno: da Ibanez al post Europa League

Come accennato all’inizio, la storia è piena di esultanze e sfottò, più o meno pesanti, che hanno colorato i derby della capitale, e benché questa volta sia costretta a subire, anche la Lazio non è stata da meno. Senza andare troppo indietro nel tempo, le prese in giro si sprecano, pensando ad esempio all’hashtag “Ibanez uno di noi”, dopo l’errore che costò alla Roma la sconfitta a novembre 2022.

Un derby che scatenò anche l’ex deputato del M5s Alessandro Di Battista, che sui social scrisse: “Battere i campioni d’Europa è ancora più bello”, deridendo dunque la vittoria della Conference League da parte della Roma. Sfottò che si riproposero al Castellani di Empoli dopo la sconfitta dei giallorossi in finale di Europa League, con striscioni come “Tu padre l’ha vista perde… tu pure”, “Igli della Lypa”, e “Er rigore era bono”, con riferimento al grave errore del direttore di gara Taylor.

Di Canio indemoniato: gioia Lazio 10 derby dopo

Facendo viaggiare la memoria indietro nel tempo, un momento certamente iconico nella storia dei derby per quanto riguarda la Lazio è il 6 gennaio 2005, una data cerchiata in rosso dai tifosi biancocelesti nell’eterna rivalità con la Roma. Un periodo non particolarmente felice dopo la vittoria dello scudetto del 2000, anche dal punto di vista della stracittadina.

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Paolo Di Canio, con la maglia della Lazio
Paolo Di Canio, con la maglia della Lazio @Twitter

Ma dopo 10 derby consecutivi senza vittorie, arriva finalmente un 3-1 che fa esplodere di gioia la Lazio. Protagonista assoluto un indemoniato Paolo Di Canio, che dopo il gol esulta sotto la Curva Sud della Roma e mette in atto un vero e proprio show al termine dei 90′, mostrando il 3 con la mano alzata e scatenando l’ira dei giallorossi. Emblematiche le sue parole a fine gara, a testimoniare cos’era e cos’è tutt’oggi il derby della capitale.

“Con la maglia della Lazio non ho paura di niente. Che bellezza sentire dall’altra parte appena è finita ‘È vecchio, non si regge in piedi’, è una goduria doppia. Gli altri hanno gioito quando il loro capitano (Totti ndr) ha sbeffeggiato un po’ i laziali e credo che faccia parte dello sfottò se non si arriva al limite della decenza e dell’insulto. Non ho fatto nessun gesto volgare, ho solo esultato da laziale per questa vittoria”. Qualcosa che va oltre una semplice partita di calcio.

Basta… un abbraccio, Candreva e Milinkovic da mano sul cuore

Nel tempo si sono susseguiti altri derby infuocati, come ad esempio quello vinto dai biancocelesti in finale di Coppa Italia nel 2013 con gol di Lulic, ed esultanze iconiche per la Lazio anche se più contenute in quanto a sfottò. C’è chi ha voluto sottolineare l’attaccamento alla maglia portandosi la mano sul cuore, come un Candreva che, con il gol dell’11 novembre 2012, si conquista la fiducia del popolo delle Aquile dopo che era stato etichettato come tifoso della Roma.

Sergej Milinkovic Savic, ex Lazio
Sergej Milinkovic Savic, ex Lazio @Twitter

Palmo su petto anche per Milinkovic Savic, dopo la rete che decide il derby di Coppa Italia del 2017, ad indicare lo scudetto della Lazio e la supremazia della stessa. Da ricordare anche l’abbraccio tra Keita Balde e Dusan Basta, mattatori della Roma il 30 aprile del 2017, con il serbo che non segnava dal 2014 e scelse la giornata perfetta per tornare a mettere il suo nome sul tabellino. Storicamente però è stata la sponda giallorossa a sbizzarrirsi in quanto ad esultanze particolari.

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Totti one man show

Lo sfottò è un’arte insita nello spirito del derby nel mondo romanista, con Totti autentico one man show di questa particolare disciplina. Tutto nasce dal primo iconico episodio dell’11 aprile 1999, quando il Pupone, dopo la doppietta di Delvecchio, segna il 3-1 che chiude la gara, esibendo la celebre maglietta “Vi ho purgato ancora”. Un’esplicita richiesta di alcuni tifosi, confesserà il capitano, che darà il là ad altri momenti iconici.

Il capitolo successivo vede Totti sfoggiare la maglia “6 unica” dedicata all’ex moglie Ilary Blasi, concept che verrà riproposto poi nel derby del 2010 con “6 sempre unica”. Esultanze non propriamente anti Lazio ma comunque degne di essere ricordate sono state poi la telecamera rivolta verso la Curva Sud, l’imitazione del parto alla vigilia della nascita del suo primo figlio e il selfie con i tifosi della Roma dopo l’incredibile doppietta dell’11 gennaio 2015.

Esultanza Totti
Esultanza Totti @Twitter

Osvaldo come Totti, Nainggolan di linguaccia

Il Pupone è stato protagonista assoluto di esultanze originali e prese in giro nei confronti dei cugini, ma qualcuno ha provato nel tempo a seguire la via da lui tracciata. Ad imitarlo un certo Pablo Daniel Osvaldo, che dopo il gol siglato nel derby del 16 ottobre 2011, sfoggiò la maglietta con scritto “Vi ho purgato anch’io”, proprio in onore di Totti.

Una scelta che in realtà non pagherà, visto che sarà la Lazio a vincere quella gara con la rete di Klose a 30” dalla fine, ma comunque un ricordo iconico di un giocatore che, adesso, si ritrova a giocare la partita più importante della sua vita contro la depressione. Altra personalità eccentrica passata per Roma è sicuramente Radja Nainggolan, con la sua linguaccia post gol foto ricordo del derby vinto nel 2017.

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Risse e scaramucce: Strootman, Mourinho e la coppia Mancini-Romagnoli

Queste esultanze e sfottò “sani” ma, come successo tra Dybala e Guendouzi in quest’ultima gara, il derby della capitale è spesso stato teatro di risse e scaramucce ai limiti della guerriglia. Episodi che si ripetono costantemente in ogni appuntamento e che rovinano l’essenza stessa di una rivalità che sa unire per 90′ minuti sconosciuti sotto due bandiere di cui vanno fieri. Ma tant’è che la storia è piena di tali fatti.

Giusto per fare un esempio, indimenticabile è il parapiglia del 4 dicembre 2016: Roma che batte la Lazio 2-0, ma a fare notizia è il gesto di Kevin Strootman dopo la rete del vantaggio, reo di aver gettato l’acqua addosso a Cataldi, che si stava scaldando a bordo campo, e aver causato la sua immediata reazione. Due le giornate di squalifica che l’olandese si beccherà con la prova tv, per una delle tante “cose da derby” susseguitesi nel tempo.

Lazio-Roma
Lazio-Roma @livephotosport

Nel recentissimo passato poi, impossibile non citare i fatti dell’ultima stracittadina della stagione 2022/23, datata 19 marzo, terminata con le espulsioni di Marusic, Ibanez e Cristante. Lazio che vince 1-0 con gol di Zaccagni, ma nel finale è caos totale, complice un avvicinamento al match infuocato. “La Lazio non ha una terza coppa vero?” diceva Mourinho dopo l’eliminazione dei biancocelesti, pochi giorni prima, dalla Conference League; “per la Roma non c’è un terzo derby vero?”, rispondeva Romagnoli a fine partita.

Lo stesso centrale della Nazionale si era poi reso protagonista di un faccia faccia con uno svestito Mancini nel tunnel che portava agli spogliatoi, reo di aver esultato veementemente e di aver detto “Ora non parlate più?”. A ciò si è aggiunto lo scontro tra Mourinho e Lotito, che ha reso quello uno dei derby più concitati degli ultimi anni. Roma-Lazio è così, e difficilmente le cose cambieranno; oggi esultano i giallorossi, domani chissà.

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