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L’ultimo avvistamento di Steven Zhang in Italia risale allo scorso luglio, ma il suo ritorno nel Bel Paese appare adesso ancora più lontano. Infatti, il 20 luglio scadrà il prestito con Oaktree, che avrebbe rifiutato la possibilità di riscadenzamento, e per l’Inter potrebbero aprirsi nuovi scenari societari.
Nella giornata di ieri il Tribunale di Milano ha fissato la validità anche in Italia della condanna per Zhang a pagare il debito da 320 milioni di euro con China Construction Bank, stabilita dalla Corte Suprema di Hong Kong. Il presidente dell’Inter ha motivato la sua assenza con impegni lavorativi in Cina, ma è difficile immagine un suo sbarco a Malpensa in tempi brevi.
Gli scenari
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, la China Construction Bank è autorizzata ad aggredire eventuali beni posseduti da Zhang nel nostro paese. Le azioni dell’Inter non sono coinvolte nel caso, in quanto sono proprietà di una holding con sede in Lussemburgo e sono date in pegno ad Oaktree per il prestito.
Ad aprile è invece prevista una nuova udienza di un altro procedimento avanzato dalla banca cinese in Italia per chiedere all’Inter di riconoscere al massimo dirigente uno stipendio per il suo ruolo nel club, così da poterlo pignorare.
Dopo aver saltato i festeggiamenti in presenza dell’ultima Supercoppa, Zhang si avvia a mancare alla celebrazioni per la seconda stella. Come detto in precedenza, Oaktree non è convinto della proposta di riscadenzare il prestito, ma non si può escludere un riavvicinamento in questi due mesi. Rimane un fitto mistero sul futuro di Suning, che intanto si appresta a conquistare il trofeo numero 7 della propria gestione.
