Allegri e Inzaghi, passaggio di testimone: l’Inter “può” ma non cade

Carlotta Desirello
3 Minuti di lettura
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L’Inter vola in Serie A, con il +7 sulla Juventus, a pari numero di partite giocate, condito dagli ultimi tre punti guadagnati all’Olimpico. A cadere questa volta sotto le grinfie della macchina schiacciasassi nerazzurra è stata una coraggiosa Roma, capace anche di spaventare gli uomini di Inzaghi, senza riuscire, però, a portare a termine il compito. Un poker in rimonta contro una squadra ricca di entusiasmo che lancia un segnale importante al campionato: l’Inter è cambiata, il passato è alle spalle.

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Prove di maturità

Non è più l’Inter ballerina a cui Simone Inzaghi ci aveva abituato e di questo ne siamo consci già da qualche mese. Ciò che. però, sta emergendo in queste ultime partite è che quella nerazzurra si è trasformata in una vera e propria certezza, non tanto per gli altri, quanto per sé stessa. Un meccanismo che nella nostra Serie A mancava dalla Juventus “Allegriana”, capace di dominare a prescindere dalle avversarie, dal livello o dal calendario.

Se lo scorso anno, infatti, il Napoli era una squadra che partecipava ad un’altra competizione, sia per meriti suoi che per demeriti delle altre, con una pressione decisamente moderata sulle spalle, quest’anno la lotta al vertice è viva e ricca di insidie dietro l’angolo. L’Inter si sta dimostrando in grado di evitarle una ad una, quasi a a moderare il suo livello a seconda della loro entità, su una scala che, al momento, è priva di limiti. Inzaghi poteva, infatti, perdere con la Fiorentina, poteva fallire lo scontro diretto e rimettere la Juventus in carreggiata, o ancora, poteva cedere alla rinnovata Roma di De Rossi. Tutte gare in cui non era certo l’esito, in cui le avversarie bussavano. Eppure, non è successo.

Esultanza Inter

L’Atalanta completa il ciclo

Non sono sempre state partite dominate e a volte anche la fortuna ha in parte aiutato, ma la realtà è che quella che abbiamo di fronte è ormai una squadra matura. Un’Inter conscia, che non è, ovviamente, invulnerabile – e il Sassuolo ne è la prova – ma che si è dimostrata la squadra da battere, la prima della classe non solo per gli avversari bensì, soprattutto, verso sé stessa. Una compagine che ora è pronta a prendersi e caricarsi tutte le responsabilità del caso, con la prova del nove in arrivo il prossimo 28 febbraio, quando l’Atalanta potrebbe rappresentare l’ultimo tassello di due mesi che sfiorano la perfezione.

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