Inter, nuova vita per Çalhanoğlu: Inzaghi ha un altro direttore d’orchestra

Il centrocampista dell'Inter Hakan Çalhanoğlu sta entrando in una nuova dimensione della sua carriera: Simone Inzaghi ha un nuovo direttore d'orchestra in mezzo al campo

Francesco Niglio
8 Minuti di lettura

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L’8 febbraio del 1932 nasce a New York John Towner Williams: il padre Johnny di mestiere fa il trombettista jazz e percussionista ed è tra i fondatori del Raymond Scott Quintet. Una volta cresciuto, John, diventerà uno straordinario direttore d’orchestra, dando vita a colonne sonore che fanno parte della cultura dei nostri giorni, tra le quali ricordiamo quella de “Lo Squalo“, “Guerre Stellari“, “E.T“., “Indiana Jones e l’ultima crociata“, “Nato il quattro luglio“, “Schindler’s List” e tante altre. Una fonte inesauribile di idee e di voglia di creare.

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Calhanoglu, Inter @Image Sport
Calhanoglu, Inter @Image Sport

Hakan Çalhanoğlu: la genesi del turco

Lo stesso giorno, ma 62 anni dopo, a Mannheim, una città del sud ovest della Germania, nasce Hakan Çalhanoğlu, figlio di Huseyin e Naime, originari di Konursu, un villaggio nella provincia di Bayburt in Turchia. Sin da piccolo Hakan gioca per strada con i suoi coetanei ed è sicuramente il più bravo di tutti. A 7 anni entra nel settore giovanile del Waldhof Mannheim: ci resta fino al 2009, quando si trasferisce al Karlsruhe. Due anni di giovanili e nel 2011 è già esordio in prima squadra, ma è il passaggio all’Amburgo che fa cambiare la storia di Çalhanoğlu: con i Dyno 38 match, 11 reti, 5 assist e la capacità di giocare in ogni zona del campo. Il Bayer Leverkusen si accorge del giovane Hakan e lo acquista nell’estate del 2014 per 14.5 milioni di euro. Con le Aspirine, le qualità del turco tedesco non cambiano, anzi migliorano: perfeziona una delle sue doti migliori, il calcio di punizione. Con i rossoneri di Germania metterà a segno 28 gol ed assisterà i compagni in 29 occasioni, disputando 115 partite.

La voglia di provare una nuova avventura porta il classe 1994 ad accettare la proposta del Milan: nel luglio del 2017 i rossoneri annunciano il suo acquisto. Nelle casse dei teutonici ben 22 milioni di euro. Con il Diavolo Çalhanoğlu raggiungerà numeri mai visti prima: in 172 partite disputate riesce a segnare 32 volte e a creare la bellezza di 49 assist, ma nell’estate del 2021, dopo continui tira e molla con la società per il rinnovo di contratto, Hakan passa ufficialmente sull’altra sponda del Naviglio a parametro zero: il ragazzo di Mannheim firma per l’Inter, che ha urgente bisogno di sostituire Christian Eriksen, dopo l’arresto cardiaco del danese nel corso della prima partita della Danimarca ad EURO 2020. L’avventura di Çalhanoğlu all’Inter inizia nel modo migliore: all’esordio in campionato contro il Genoa, sigla immediatamente la sua prima rete in nerazzurro e lo fa con un destro dei suoi da fuori area.

Hakan Calhanoglu, Inter
Hakan Calhanoglu, Inter

Inter: la crescita di Çalhanoğlu

L’adattamento però subisce qualche rallentamento ed il turco inizia ad appannarsi un po’, ma soltanto fino ai primi di novembre, quando in 6 partite insacca 5 volte la sfera nella rete. Con l’arrivo del 2022, l’ex Bayer Leverkusen torna a non essere visibile sul tabellino dei marcatori, ma non si può certo dire che la sua presenza in campo non si faccia sentire. Col passare delle giornate Çalhanoğlu ha una crescita costante e per Simone Inzaghi diventa praticamente insostituibile. Il suo rigore trasformato in casa della Juventus ad aprile, riporta l’Inter a riaccendere la speranza Scudetto, spenta poi dalla sconfitta di Bologna, ma è sempre lui che pareggia il conto, ancora una volta su calcio di rigore ed ancora contro la Vecchia Signora, in finale di Coppa Italia, indirizzando con un joystick il pallone all’incrocio dei pali: rete che poi verrà sommata alle due di Ivan Perisic e a quella iniziale del numero 23 Barella, portando la Beneamata a sollevare nella notte di Roma la Coppa Italia, secondo trofeo stagionale.

Ma Çalhanoğlu non ha ancora detto tutto. Il numero 20 interista in questa stagione è uno dei migliori della rosa e complice l’infortunio del centrocampista croato Marcelo Brozovic, ha iniziato a giocare da regista basso, ruolo che in carriera aveva già ricoperto, ma mai con questa attitudine, ma soprattutto con questa costanza. Il turco è in tutto e per tutto un vero direttore d’orchestra che non ha problemi a gettarsi nella mischia. Le sue qualità balistiche e cerebrali, lo rendono un fine costruttore di gioco, ma il temperamento che il suo DNA gli ha donato, non lo rende uno incline alla resa. Lotta su ogni pallone, rincorre, pressa, si abbassa, si alza, raddoppia sempre sull’avversario e quando serve “randella”, ma non dimentichiamoci il suo calcio. I cambi di gioco di Çalhanoğlu sono per palati fini ed il Giuseppe Meazza è da sempre abituato a giocate del genere: per citarne uno, con lo stesso numero dell’ex rossonero sulle spalle, Alvaro Recoba.

Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu, Inter
Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu, Inter

Inter, Hakan Çalhanoğlu: Inzaghi ha un nuovo direttore d’orchestra

Le due sfide di Champions League tra Inter e Barcellona, per lui un gol ed un assist, potrebbero aver creato un calciatore sin qui visto di rado, ma che se dovesse continuare su questi livelli, potrebbe davvero diventare un Top a livello mondiale del ruolo, un ruolo che aveva ricoperto in poche occasioni e probabilmente contro voglia. Nell’ultimo match di campionato, quello contro la Salernitana, Hakan ha continuato sugli stessi livelli europei: la rete del 2-0 di Nicolò Barella è il riassunto di quanto detto in precedenza. Con il ritorno del croato, mister Simone Inzaghi potrebbe cercare di far coesistere i due in una mediana con un doppio play, lasciando al folletto sardo il compito di inserirsi come piace fare a lui.

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Problemi, o meglio soluzioni che spetteranno al tecnico ex Lazio. Nel frattempo i tifosi interisti si godono un direttore d’orchestra, che ancora non sa di esserlo pienamente, capace di far alzare il volume ai musicisti che dirige. Pensando a Çalhanoğlu e a quello che potrebbe dare all’Inter, si potrebbe parafrasare l’inizio del film dei fratelli Cohen, “Il Grande Lebowski” del 1998: “La storia che sto per raccontare è successa nel campionato 2022/2023, nel periodo dell’invasione della Russia in Ucraina. Lo dico solo perché a volte si incontra un uomo, non dirò un eroe, perché cos’è un eroe? Ma a volte si incontra un uomo e sto parlando di Hakan Çalhanoğlu: a volte si incontra un uomo che è l’uomo giusto, al momento giusto, al posto giusto. La dove deve essere, e quello è Çalhanoğlu, a Milano”.

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