Italia, rifondazione al via: dall’addio dei senatori alle nuove leve del calcio azzurro

Nicola Liberti
6 Minuti di lettura
- Pubblicità -

Seguici sui nostri canali

La disfatta Mondiale avvenuta per mano di un improbabile gol macedone continuerà a far parlare ancor per diverso tempo. Uno dei dibattiti più accesi dal minuto 90+2 è quello riguardante gli interpreti che il ct Roberto Mancini avrebbe dovuto selezionare o meno. Partendo dal presupposto secondo cui viene particolarmente difficile opinare le scelte di colui che, solo pochi mesi addietro, ha compiuto un miracolo sportivo: dapprima dando gioco ad una squadra senz’anima e, in secondo luogo, guidandola alla conquista d’Europa. Il Mancio deve restare al timone di questa nave che sembra aver falle in ogni dove: una guida forte al comando, già in grado di riesumare la nostra anima dagli abissi.

Immobile e Mancini (Italia)
Immobile e Mancini (Italia)

Italia, senatori alla porta

Se di rifondazione del calcio italiano appare necessario parlare (con o senza prematura uscita da Qatar 2022), di rifondazione del gruppo squadra dopo una disfatta epocale non si può che fare lo stesso. I grandi fallimenti del Barbera sono da ricercare nel reparto offensivo e nei suoi interpreti d’eccellenza, si fa per dire. Da Ciro Immobile a Lorenzo Insigne, il duo made in Napoli non ha dato lontanamente l’apporto auspicato.

Il terzo classificato al Pallone d’Oro, Jorginho Frello: grande delusione, da lui non ci si attendeva il gol, ma nemmeno una prestazione così incolore. Chiellini-Bonucci, storica coppia difensiva di Nazionale e Juventus che, ad oggi, può ancora dare alcune sicurezze nel reparto arretrato. Tuttavia il nuovo corso è arrivato, il futuro è adesso, se di rifondazione si vuole realmente parlare allora il blocco a difesa di Donnarumma è il primo a dover salutare.

Sacrifici giusti o meno, al di là dell’eventuale apporto tecnico che questi interpreti sarebbero in grado di fornire in campo, incarnano l’Italia del doppio fallimento Mondiale. Cancellare il passato, cancellare i fallimenti, cancellare queste convocazioni: ricostruire le fondamenta, costruire per il futuro, tornare grandi. Sei step per rilanciare il colore azzurro nel mondo.

Chiesa, Pessina e Locatelli (Italia)
Chiesa, Pessina e Locatelli (Italia)

Italia, nuove leve azzurre

Per i senatori che salutano, le nuove leve sono pronte a prenderne il posto. La rifondazione dell’Italia calcistica, oltre a centri federali ed allenatori, non può che passare dai nomi “nuovi” del calcio nostrano.

PORTIERI – Poco da dire o questionare, Gianluigi Donnarumma rappresenta presente e futuro della Nazionale e non va in alcun modo messo in discussione. Al suo seguito si candidano Alex Meret, Alessio Cragno oltre che Pierluigi Gollini per il ruolo di secondo con qualcuno che, inevitabilmente, si ritroverà a fare da sostituto ed un altro ad essere invece escluso. Il futuro tra i pali non può impensierire il movimento azzurro.

- Pubblicità -

DIFENSORI – Sulle fasce scalpitano Calabria e Di Lorenzo sulla destra, con un Raoul Bellanova in rapida progressione con l’azzurro nel mirino. A sinistra Euro 2020 ha dato la conferma dell’unico uomo su cui dover puntare: Leonardo Spinazzola. Centralmente spicca la candidatura di Alessandro Bastoni su tutte, Gianluca Mancini e Luiz Felipe seguono assieme ad Alessio Romagnoli ed i giovanissimi Lovato e Viti.

Sandro Tonali, centrocampista dell'Italia Under 21 nella sfida contro la Bosnia Under 21
Sandro Tonali, centrocampista dell’Italia Under 21 nella sfida contro la Bosnia Under 21

CENTROCAMPO – Quello che risulta essere il reparto più intriso di talento e folto di grandi nomi per presente e futuro è sicuramente il centrocampo. Dai più arretrati quanto a posizione in campo come Sandro Tonali, Manuel Locatelli e Stefano Sensi, sino a mezzali di assoluto spessore come Nicolò Barella o gli incursori Lorenzo Pellegrini e Matteo Pessina. Marco Verratti ha dato l’ennesima prova, nell’infausta notte di Palermo, di come la sua candidatura non possa esser messa in alcun modo in discussione. Per il futuro meno prossimo restano certamente da tenere in considerazione anche Pobega e Frattesi. Anche per quanto riguarda il reparto di centrocampo il ct del futuro non avrà di che preoccuparsi.

ATTACCO – Nonostante le opzioni offensive ci assoluto livello al momento non abbondino, il futuro azzurro potrà comunque puntare su diversi nomi di sicuro affidamento. Dal più defilato sulla fascia Federico Chiesa, sino ad una serie di giocatori d’estro e fantasia come Mattia Zaccagni, Nicolò Zaniolo o Giacomo Raspadori. Centralmente la candidatura di Gianluca Scamacca appare essere la più scontata, con i vari Lorenzo Colombo e Lucca pronti a giocarsi il posto di centravanti del futuro assieme a Raul Moro. In attesa della next big thing del calcio azzurro, il ct potrà godersi giocatori di un certo livello là davanti.

- Pubblicità -

Accedi per ricevere Aggiornamenti

Segui le squadre o le competizioni che preferisci per restare sempre aggiornato!

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso
l’informativa privacy

P