Muore kickboxer in palestra, scoperto giro illegale di anabolizzanti

La scoperta di un giro illecito di anabolizzanti e farmaci stupefacenti nelle palestre di Vigevano ha portato a un'azione legale senza precedenti

A cura di Redazione
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Un’importante svolta nelle indagini ha evidenziato un traffico clandestino di sostanze dopanti all’interno delle palestre della provincia di Vigevano. Due individui sono stati denunciati in seguito alla morte del 52enne kickboxer Antonio Gerace, avvenuta il mese scorso. L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Vigevano e avviata su iniziativa della procura di Pavia, ha rivelato un lucroso mercato nero di anabolizzanti e farmaci stupefacenti distribuiti illegalmente tra gli utenti delle palestre locali.

I due indagati, di 34 e 35 anni rispettivamente di Abbiategrasso e Massa Carrara, sono accusati di aver acquisito e detenuto grandi quantità di sostanze proibite destinate all’uso nei centri sportivi.

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Le autorità hanno intensificato le indagini dopo il decesso di Antonio Gerace presso l’ospedale Humanitas di Rozzano, dove era stato trasportato d’urgenza dopo un malore durante un allenamento in palestra. Le perquisizioni eseguite mercoledì mattina tra Pavia, Milano e Massa Carrara hanno portato al sequestro di oltre 3.600 compresse, 84 fiale di sostanze dopanti e 4 fiale di farmaci stupefacenti, oltre a una somma di 780 euro in contanti.

L’inchiesta ha rivelato un modus operandi congiunto dei due indagati nella reperizione e distribuzione illegale delle sostanze, alimentando un pericoloso mercato clandestino. Gli anabolizzanti e i farmaci, molti dei quali prossimi alla scadenza, erano destinati ai frequentatori delle palestre della zona.

“Stiamo attualmente indagando sulle circostanze del decesso del 52enne e su eventuali legami con l’assunzione di sostanze vietate”, ha dichiarato un portavoce della procura di Pavia.

Antonio Gerace è morto il 21 maggio scorso mentre si trovava in una palestra di Vigevano. Dopo aver avvertito un malore durante l’allenamento, l’atleta si è seduto a bordo ring comunicando ai compagni di non sentirsi bene, prima di perdere conoscenza e crollare a terra. Nonostante i tentativi di rianimazione, purtroppo è deceduto poco dopo il suo trasporto d’urgenza all’ospedale Humanitas di Rozzano.

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