26 agosto 2001: ha inizio la 100esima edizione del campionato di Serie A

Francesco Niglio
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L’Italia nel 1901: tra politica e calcio

Nel 1901, l’Italia non è ancora una Repubblica. Il Regno d’Italia è guidato dal Re Vittorio Emanuele III di Savoia che nella settimana tra il 7 febbraio e il 14 febbraio 1901, decide di affidare l’incarico di Presidente del Consiglio a Giuseppe Zanardelli, il quale il giorno dopo ottiene la fiducia alla Camera. Nel Governo non esiste ancora il Ministero dello sport, ma il calcio è ben presente nella vita sociale del Bel Paese.


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I Campioni d’Italia in carica sono i gialloblu del Genoa, che in finale il 22 aprile 1900 battono per 3-1 il Torinese, tra i club più forti della Nazione a quei tempi. I colori sociali erano oro e nero con una divisa di lana a strisce verticali con calzoncini lunghi che venivano coperti dai calzettoni. Per diversi anni vi militò come calciatore il futuro commissario tecnico della nazionale Vittorio Pozzo.

Il campionato successivo vede il Genoa tornare in finale, ma questa volta viene sconfitto dal Milan per 3-0, il 5 maggio 1901, al Campo sportivo di “Ponte Carrega” nella città ligure. Per i rossoneri, allenati dall’inglese Herbert Kilpin, il primo titolo della storia. Nelle fila di quella storica squadra figura anche Alberto Pirelli, centrocampista che non esordì mai in campionato. Alberto era il secondogenito di Giovanni Battista fondatore dell’azienda omonima con sede a Milano che per ben 26 anni è stata main sponsor dei cugini dell’Inter, tra il 1994 e il 2021.

Francesco Totti, ex capitano della Roma
Francesco Totti, ex capitano della Roma

100 anni dopo: l’Italia nel 2001

Le divise di calcio, a differenza di quelle usate 100 anni prima, sono maglie che pesano non più di 100 grammi, prodotte da tessuti che riducono la resistenza all’aria, che non solo lasciano respirare la pelle, ma allontanano il sudore dal corpo. Il materiale più usato è il fresco poliestere, un tessuto sintetico leggero, morbidissimo, adatto anche alle tecniche di stampa per personalizzare i completi da calcio, non solo con nome e numero, ma anche per i vari sponsor stampati sulle magliette.

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Il 26 agosto 2001, prende il via la 100esima edizione della Serie A. I Campioni in carica sono i giallorossi della Roma di Fabio Capello, che l’anno precedente hanno conquistato il campionato raggiungendo quota 75 punti, dopo 18 lunghissimi anni, seguiti dalla Juventus a 73 e dai cugini della Lazio a 69. Il Governo è guidato da Silvio Berlusconi, Presidente e proprietario del Milan, al suo secondo mandato, mentre il Presidente della Repubblica è Carlo Azeglio Ciampi.

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26 agosto 2001: al via la Serie A 2001/02

Ai nastri di partenza, della Serie A 2001/02, sono almeno sette le squadre che potrebbero ambire al titolo di Campione d’Italia: le cosiddette “sette sorelle“. La Roma parte favorita da Campione in carica, poi a ruota la Juventus, guidata da Marcello Lippi, appena tornato sulla panchina bianconera, la Lazio allenata da Dino Zoff, poi sostituito da Alberto Zaccheroni, l’Inter dell’argentino Hector Cuper, soprannominato l’hombre vertical, il Milan del il turco Fatih Terim che a novembre lascia spazio a Carlo Ancelotti, il Parma di Renzo Ulivieri, sostituito da Daniel Passarella e a sua volta da Pietro Carmignani ed infine la Fiorentina di Roberto Mancini, che venne esonerato per affidare la panchina ad Ottavio Bianchi che a sua volta venne sollevato dall’ incarico per affidare la squadra a Luciano Chiarugi.

La curiosità maggiore però è per il Chievo Verona, allenato da Gigi Delneri, piccola società calcistica di un quartiere di Verona, presieduta dal Patron Luca Campedelli, maggior azionista dell’azienda dolciaria Paluani. Con l’arrivo al terzo posto in Serie B nell’anno precedente, i veneti raggiungono la massima serie in maniera inaspettata. La prima giornata fa capire sin da subito che i Mussi non sono in Serie A per caso. A Firenze, contro la ben più attrezzata Fiorentina si impongono per 2-0 con le reti di Simone Perrotta e Massimo Marazzina, giocando un calcio veloce, con ripartenze fulminee e con la capacità di difendere con il baricentro alto. Alla fine del campionato arriveranno al quinto posto collezionando 54 punti, qualificandosi ad una storica Coppa UEFA.

Luigi Delneri, allenatore del Brescia
Luigi Delneri, ex allenatore del Brescia

I detentori del tricolore della Roma non vanno oltre il pareggio a Verona. Le reti sono di Walter Samuel e Massimo Oddo. La Juventus parte subito forte, contro il Venezia è un 4-0, con le doppiette di Alessandro Del Piero e David Trezeguet. Stesso numero di reti per l’Inter. Al Meazza si impone per 4-1 sul Perugia di Serse Cosmi con le doppiette di Mohamed Kallon e Christian Vieri. Il gol della bandiera per gli umbri è del greco Zisis Vryzas. Il Milan rischia la figuraccia a Brescia. I rossoneri impattano sul 2-2. Alla doppietta dell‘albanese Igli Tare, rispondono Cristian Brocchi e su rigore Andriy Shevchenko. Altro pareggio quello tra Lazio e Piacenza. All’Olimpico la gara termina 1-1 con le reti di Claudio Lopez e il pareggio emiliano di Matuzalem.

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Quel campionato rimase aperto fino all’ultima giornata. Lo scudetto sembrava nelle mani dell’Inter fino all’ultima curva. I nerazzurri sconfitti dalla Lazio per 4-2, vennero superati dalla Juventus, che alla fine vinse il campionato e dalla Roma, giunta in seconda posizione. Per la società milanese una vera e propria doccia fredda che costò la qualificazione diretta alla Champions League. La società di Massimo Moratti fu costretta a giocarsi l’accesso alla prestigiosa coppa europea attraverso i preliminari, dove affrontò i portoghesi dello Sporting Lisbona di Cristiano Ronaldo che esordì ufficialmente nel calcio dei grandi proprio contro i nerazzurri, il 14 agosto 2002, ma questa è un’altra storia.

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