Inter, Thuram senza filtri: “Facile aprire gli occhi ora”

A cura di Lorenzo Zucchiatti InterSerie A

Scalpita eccome Marcus Thuram, tornato a macinare qualche minuti della sfida contro il Genoa dopo la noia muscolare rimediata contro l’Atletico Madrid. L’Inter ha bisogno di lui per il ritorno, e in attesa della forma migliore, il francese è stato il protagonista di GQ Hype speciale Change is Good, iniziativa globale della nota rivista mensile dedicata al cambiamento che promuove diversità, parità di genere e salute mentale: “La cosa più importante per giocare bene è amare il calcio. Quando succede ami anche gli spetti meno divertenti di questi sport, ti sforzi anche per il compagni. In quest’Inter non c’è nessuno che non ami il calcio.

Questo uno dei tanti passaggi dell’intervento di un Thuram senza filtri quando ha dovuto descrivere le sue sensazioni nella Milano nerazzurra: “Questo gruppo non è nato l’anno scorso. Esiste da tre anni. La scorsa stagione ha perso una finale di Champions League che poteva vincere, hanno vinto trofei e vogliamo farlo ancora. Certo, è facile aprire gli occhi ora che le cose stanno andando bene, ma è un percorso che dura da anni”. Parole da leader maturo, con l’Inter che, con l’ennesima mossa alla Marotta, si è ritrovato a zero un diamante grezzo inestimabile.

Thuram e il razzismo: “Non è un problema solo italiano”

Il classe 97′ dell’Inter, nato a Parma, è stato scelto in questa iniziativa come icona alla lotta al razzismo, ruolo gradito dallo stesso Thuram: “È normale che le persone chiedano a Thuram di essere un simbolo nella lotta al razzismo, perché ho una voce che può essere ascoltata da tanti. Ne sono cosciente e il tema mi sta molto a cuore. Un singolo non può cambiare le cose, è un processo collettivo. Io non credo sia un problema solo italiano: esiste in Francia, esiste in Spagna, come negli Stati Uniti purtroppo. Si tratta solo di capire se siamo umani”.

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